Lo sviluppo di nuovi processi produttivi si sta rivelando sempre più costoso e complicato, tanto che con i 10nm solo poche aziende potranno permettersi un loro utilizzo (stiamo parlando di Intel, Apple, Qualcomm e poche altre, per lo più impegnate nei mercati Mobile e Server).

 

 

Proprio per questo le voci sullo sviluppo di nodi intermedi, come i 22nm FD-SOI di GloFo, o sul rendere più economici i nodi FinFET, come i 16nm FFC di TSMC, si stanno susseguendo senza sosta: le spese sono tanto elevate che le fonderie cercheranno di guadagnare quanto più possibile dai nodi sviluppati. Se questo era vero con i nodi planari, tale modus operandi con i nodi FinFET sarà ancora più marcato.

Alla luce di ciò, non devono sorprenderci le voci che vogliono una Intel ancorata ai 14nm FinFET fino al 2018, attraverso la commercializzazione prima di un Skylake Refresh, e poi di KabyLake, una via di mezzo tra Skylake e Cannonlake secondo i recenti rumor (d'altra parte una strada simile, seppure per ragioni differenti, sarà seguita da NVIDIA con Pascal, via di mezzo tra Maxwell e Volta: sviluppare soluzioni eccessivamente esotiche potrebbe rivelarsi un salto nel buio troppo rischioso). Una strategia simile a quanto visto con Haswell e Haswell Refresh, copiata da AMD con Godavari.

Le ultime slide “rubate” mostrano come Intel potrebbe posticipare Cannonlake a fine 2017, o addirittura al 2018, ma di questo in verità abbiamo già avuto sentore diverso tempo fa, cioè da quando i 14nm di Intel hanno mostrato tutti i propri limiti per quanto concerne la realizzazione di processori High Performance. Non va poi dimenticato che Intel, per il 2015, dovrebbe diminuire notevolmente le spese di aggiornamento, tanto da essere superata in questa classifica (dopo oltre 25 anni di predominio) sia da TSMC sia da Samsung.

In questo momento la dirigenza di Santa Clara deve fare bene i propri conti, in quanto nel prossimo futuro non potrà più permettersi lo sviluppo di nodi sotto utilizzati, e proprio per questo, forse, si è deciso di andare avanti ad oltranza con i 14nm FinFET: i margini utili garantiti dai processori Intel serviranno per spingere le vendite sottocosto dei SoC Mobile, al fine, contemporaneamente, di arrivare al 2017 con le casse aziendali nuovamente stracolme, dopo il recente salasso causato dall'acquisizione di Altera.

Sarà interessante osservare le mosse di Intel durante questi due anni, sia perché si tratta di una situazione totalmente nuova per la casa di Santa Clara, sia perché di passi falsi è vietato compierne.