Intel, come preannunciato in questa news, ieri ha parlato in maniera approfondita del proprio nodo a 14nm, descrivendolo da quasi ogni angolazione. Ci si è concentrati, in particolare, nell'esaminarne le ottime carattiristiche relative ai consumi e alla densità offerte rispetto ai nodi a 16nm e 14nm della concorrenza.

 

 

Questo dati, comunque, vanno presi con le dovute cautele, in quanto sono mostrati per mettere in risalto le caratteristiche positive, nascondendone i lati negativi. Un esempio lo possiamo trovare qui, dove il reparto Marketing di Intel ha dato il proprio meglio.

 

 

Tornando alla presentazione di Intel, prendiamo quale testimone della giornata il buon Anandtech, il quale ci fornisce un dettagliato resoconto di quanto è stato detto. Si parte con la resa produttiva, la quale dopo un inizio davvero poco entusiasmante, sembra oggi essere decisamente buono, tanto da poter arrivare ai livelli degli attuali 22nm, quest'ultimo, secondo quanto ci dice la stessa Intel, il nodo con la migliore resa che abbia mai realizzato (dato, però, impossibile da confutare, in quanto i dati sulle rese sono tenuti sempre segreti).

Queste rese sono state quantificate basandosi sul nodo a 14nm Low Power, quello dedicato ai SoC e alle CPU Mobile, come è Broadwell M. Proprio sul nodo LP sono state realizzate le slide, tutte normalizzate secondo i parametri più vantaggiosi e, per non ripetere l'errore commesso qualche mese fa che ha provocato le ire di TSMC, si è parlato di concorrenza generica (negli USA, quando si citano dati sbagliati in documenti ufficiali, si rischiano multe con molti, troppi zeri).

 

 

Intel così gioca all'attacco, ma lo fa in modo da risultare chiara e fumosa nel medesimo tempo (la strategia di Marketing perfetta): i fanboy di Intel potranno pavoneggiarsi di questi dati, mentre i detrattori dovranno faticare per portare a sostegno delle proprie tesi dati inconfutabili, in quanto mancano le precise referenze su cui si è basata la casa di Santa Clara per realizzare le proprie Slide.

Insomma, se i 14nm sulla carta sembrano una meraviglia, d'altra parte non bisogna dimenticare che i 22nm non sono poi stati un miglioramento su tutta la linea rispetto ai 32nm, come dimostra questo studio. Forse è per questo che Intel ha problemi nel presentare una linea di CPU basate su Broadwell con cui sostituire Haswell e Haswell Refresh per i sistemi Desktop? E' possibile quindi, che si vedranno i 14nm HP di Intel, utilizzati per Skylake-E, esattamente in contemporanea con i 16nm FinFET Turbo + di TSMC, tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016.