Abbiamo visto recensendo gli SSD di OCZ delle serie Trion, Vector e Radeon che, nonostante il PCB e la componentistica sia pressoché la medesima, questi tre SSD differiscono nelle prestazioni principalmente per i Firmware opportunamente settati a seconda di alcune variabili: prestazioni, affidabilità, consumi. In questo modo si possono commercializzare SSD specifici per determinati mercati, senza per questo avere la necessità di investire eccessivamente in R&D, garantendo così un migliore prezzo di commercializzazione.
La stessa strategia è stata utilizzata da GOODRAM, la quale sfruttando il design standard di Phison per il NAND CTRL Phison E7 (Al pari di altre aziende, è bene ricordarlo), ha creato un SSD appositamente tweakato per il mercato Enthusiast.
Come è possibile osservare dai benchmark qui di seguito, confrontandoli con quanto abbiamo visto con l’OCZ RD400 (Anche questo un SSD M.2 PCI-E 4x), GOODRAM ha deciso di tweakare il Firmware così da avere un SSD velocissimo nella lettura e scrittura sequenziale, lasciando relativamente da parte le richieste del mercato Enterprise.
A sinistra, le prestazioni dell'OCZ RD400 (SSD di fascia Prosumer), a destra le prestazioni del GOODRAM IRDM ULTIMATE (SSD di fascia Enthusiast). Come è possibile osservare dai due screen, l'OCZ RD400, strizzando l'occhio al mercato Business, punta ad essere veloce anche quando si scrivono/leggono dati di piccole dimensioni (512B-16KB), mentre il GOODRAM IRDM ULTIMATE punta tutto sulla lettura/scrittura con porzioni di dati piuttosto consistenti, soprattutto in scrittura. Questa scelta pone l'SSD di GOODRAM ai vertici della categoria nel mercato Enthusiast, risultanto un perfetto candidato per equipaggiare i PC dei videogiocatori, magari appassionati di montaggio video.
CrystalMarkDisk conferma le ottime doti velocistiche dell’SSD di GOODRAM. Impressionante, in particolare, la Bandwidth in scrittura.
Oltre a confermare le ottime prestazioni, il benchmark integrato in AIDA64 Engineer ci permette di constatare l’ottimo lavoro svolto da GOODRAM nella scrittura del Firmware: l’occupazione della CPU è praticamente inesistente, e questo risultato è più unico che raro. Tanto di cappello ai ragazzi polacchi.