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Nonostante i problemi legati all'avanzamento del processo produttivo che stanno effettivamente rallentando la transizione dal nodo a 28nm verso quelli a 20nm o addirittura a 16nm, sono diversi i produttori che stanno riuscendo a migliorare l'efficienza dei propri chip. Si tratta per lo più di soluzioni "SoC oriented" per le quali il nodo 20nm pare offrire minori difficoltà (grazie all'utilizzo di processi LP ed SLP adatti appunto ai chip a basso consumo e più semplici da realizzare) ma per ora ancora prodotte a 28nm e non per questo meno interessanti dei chip tradizionali ad elevate prestazioni.

Chiaramente quando le soluzioni SoC invadono il mondo dei PC non possiamo aspettarci prestazioni allo stesso livello di quello di una tradizionale CPU x86, anche quando questa sia un modello entry level. Per forza di cose occorre abbassare l'asticella e verificare cosa un simile prodotto è in grado di fare, quali possono essere i suoi migliori campi di utilizzo e quali i suoi punti di forza e debolezza.

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introduzione ci è utile oggi per parlare dell'appena annunciata piattaforma desktop AMD AM1 per la quale sono previste APU note con il nome in codice di Kabini. Questa APU arriva in ritardo sulla tabella prevista di marcia di circa un anno, come ormai consuetudine di AMD, la quale però è riuscita ad apportare una serie di ottimizzazioni lavorando sull'architettura complessiva della APU, tali da creare un SoC su socket: ciò sta a significare che è possibile realizzare un semplice upgrade del proprio sistema esattamente come accade per una tradizionale piattaforma PC.

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Kabini socket FS1b e le piattaforme AM1 sono destinate alla fascia entry level del mondo PC, indicati per la realizzazione di mini-PC low-power e sistemi HTPC. Continuando il percorso iniziato da diversi anni con le APU, AMD ha integrato in Kabini una CPU a due o quattro core basata su architettura "Jaguar", una GPU Radeon R3 dotata di 128 stream processor Graphics Core Next (GCN), un memory controller DDR3 single-channel (64-bit) e tutto l'apparato di I/O. La scheda madre non necessita di alcune chipset aggiuntivo permettendo a produttori come ASUS, MSI, Gigabyte, ASRock, ECS e Biostar di fornire modelli a prezzi compresi fra 25 e 35 dollari.

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L'idea di questa piattaforma arriva dalle pressioni di alcuni specifici mercati, in particolare quelli emergenti, che richiedono soluzioni low-cost le quali restino però aggiornabili. Con una spesa che va dai 50 ai 90 dollari USA ci si porta a casa una APU Athlon o Sempron quad-core in formato SoC ed una scheda madre mini ITX o micro ATX.

Fra le altre caratteristiche che gli acquirenti di una piattaforma AMD AM1 avranno a dsposizione troviamo due connettori SATA 6 Gbps, due porte USB 3.0, otto porte USB 2.0, quattro linee PCIe 2.0 ed uscite video di tipo DisplayPort, HDMI e VGA). Nonostante la possibilità di utilizzare una VGA discreta, la banda dati a disposizione è decisamente limitata, dunque per coerenza non si utilizzerà un modello diu fascia media o addirittura alta; allo stesso tempo non c'è alcun supporto per tecnologie dual graphics.

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Nella giornata di oggi l'azienda di Sunnyvale presenta 4 modelli per le piattaforme Socket AM1. Si tratta dei due Athlon 5350 e 5150 e dei due Sempron 3850 e 2650. Questi ultimi differiscono dagli Athlon principalmente per un livello di prestazioni inferiore dovuto all'utilizzo di soli due core per la CPU o di frequenze di funzionamento ridotte per il chip grafico. 

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I prezzi al lancio sono rispettivamente pari a:

  • Athlon 5350: € 59,00
  • Athlon 5150: € 49,00
  • Sempron 3850: € 39,00
  • Sempton 2650: € 33,90

Come è facile notare dalla tabella, nonostante si parli di prodotti a basso consumo, il TDP resta comunque relativamente alto e non ci sono indicazioni circa l'arrivo di modelli a più basso consumo. Le soluzioni concorrenti Bay Trail, firmate Intel, mostrano differenze sia in termini di prestazioni che di caratteristiche. Secondo AMD, le APU Kabini offrono più prestazioni ed un numero maggiore di feature ad un prezzo più basso.

Le nuove APU della casa di Sunnyvale supportano sistemi operativi a 32-bit e 64-bit da Windows XP in poi, un massimo di 16GB di memoria DDR3-1600 ed applicazioni DirectX 11 oltre a schermi Full HD ed Ultra HD. La piattaforma Intel BayTrail, invece, integra un controller delle memorie dual-channel e, con le CPU Silvermont arriva ad offrire soluzioni con TDP fino a 10W.

 


 

AMD Athlon 5300 e Gigabyte GA-AM1M-S2H

Per le nostre prove abbiamo a disposizione un Athlon 5300 Socket FS1b, attualmente modello top di gamma della nuova serie di APU Kabini per desktop, ed una scheda madre Gigabyte GA-AM1M-S2H in formato micro ATX completa di tutta una serie di feature interessanti.

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La APU non differisce, in quanto ad aspetto, dai modelli di fascia superiore per Socket AM3 o Socket FM2, tranne per le dimensioni, ovviamente inferiori per Kabini.

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La piattaforma installata fa pensare ai sistemi PC di un tempo. Un piccolo dissipatore, una scheda madre tutto sommato completa ma senza particolari spunti ed un modulo di memoria RAM.

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Il dissipatore ha dimensioni molto contenute e la ventola, durante tutte le nostre sessioni di prova, ha sempre continuato a girare ad un regime molto basso. Questo ci fa davvero ben sperare che con un corpo dissipante di dimensioni maggiori sa facilmente possibile realizzare un sistema completamente passivo.

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Il formato micro ATX offre la garanzia di un maggior numero di connettori PCI Express: crediamo che gli altri modelli mini ITX offrano feature simili ma i connettori di espansione siano limitati a uno o nessuno. La Gigabyte da noi utilizzata prevede un connettore PCI Express x16 (elettricamente x4, il massimo supportato dall'elettronica di I/O di Kabini) e due ulteriori connettori PCI Express x1.

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La sezione di alimentazione, come ci si aspetta da un prodotto di questo genere, è decisamente povera ma non per questo scadente.

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Gli slot per le memorie, compatibili con moduli DDR3 fino a 1600MHz, sono solo due e non offrono alcun supporto al dual-channel.

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Le porte PS/2 e le funzionalità di monitoring del sistema sono gestite dal chip Multi I/O ITE IT8620E che, stranamente, risulta essere sormontato da un piccolo radiatore in alluminio.

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Infine i connettori SATA, limitati a due, offrono supporto per dischi e unità ottiche SATA 3.0 ma non offrono alcuna funzionalità RAID.

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Piattaforma di test e metodologia di prova

Per eseguire i test Windows abbiamo rispettato le seguenti regole:

  • Sui PC sono stati installati solo i componenti necessari, in particolare gli ultimi driver rilasciati dai rispettivi produttori.
  • L'hard disk è stato formattato, sono stati poi installati il sistema operativo, i drivers per le periferiche e, quando necessario, sono state installate patch  e aggiornamenti.
  • Ogni test è stato ripetuto per tre volte e, se i risultati di qualche test si mostrano troppo lontani dalla media (elevata varianza), il test stesso è stato di nuovo ripetuto, scartando il risultato non corretto.
  • Alla fine di ogni sessione di prova l'hard disk è stato formattato.

Questi sono i software utilizzati per le prove:

  • PCMark 7, PCMark 8
  • WinRar 5.10 beta 2
  • 7-zip 9.20
  • Street Fighter IV
  • 3DMark 06

Le configurazioni di prova: 

FM2 Socket 1155 AMD Kabini
CPU A4-4000

Celeron G1610, Pentium G2020

AMD Athlon 5350

Dissipatore Stock Stock Stock
Scheda Madre MSI FM2-A85XA-G65 (Bios 2.3) MSI ZH77A-G43 (Bios 1.7) Gigabyte GA-AM1M-S2H
RAM

2x4GB DDR3-2133 G.Skill @1333 9-9-9-24-1T

2x4GB DDR3-2133 G.Skill @1333 9-9-9-24-1T

1x8GB Radeon Memory DDR3-1600 @160 9-9-9-28

Hard Disk Maxtor DiamondMax 21 320GB Sata II Maxtor DiamondMax 21 320GB Sata II WD Caviar Blue 320GB SATA III
GPU Radeon HD7480D Intel HD Radeon R3 
Alimentatore Antec HGC620 620W Antec HGC620 620W beQuiet Dark Power Pro 400W
Sistema Operativo Microsoft Windows 7 HP SP1 Microsoft Windows 7 HP SP1 Microsoft Windows 7 HP SP1
Driver Catalyst 13.4 (Video e ChipSet)

Intel 9.18.10.3165 (Video), Intel 9.4.0.1017 (ChipSet)

Catalyst Beta (Aprile 2014)

 


Di seguito trovate i risultati dei test effettuati sulle piattaforme di prova.

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La nuova APU Athlon 5350 pensata per piattaforme Socket AM1 risponde molto bene quando si tratta di fornire potenza bruta da parte della CPU. L'architettura quad-core evidentemente fa bene il proprio dovere e con software capaci di sfruttarla come WinRAR o 7-zip permette di raggiungere e superare soluzioni quali le APU AMD A4-4000 o le CPU Intel Celeron G1610.

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Anche nel caso di rendering effettuato mediante la sola potenza della CPU, l'Athlon 5350 non sfigura, ponendosi quasi alla pari con la CPU Intel Celeron G1610.

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Guardando ad un più ampio ventaglio di CPU ci si rende conto che le prestazioni dell'Athlon 5350, nonostante siano più che adeguate al posizionamento di mercato del prodotto non possono certo definirsi competitive con una CPU desktop delle serie Intel i3 o AMD AM6/AM8.


Prestazioni della iGPU

Analizziamo ora il comportamento della GPU integrata:

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Secondo il 3DMark06, il cui punteggio complessivo è influenzato non solo dalle prestazioni del chip grafico ma in una certa parte anche da quelle della CPU, l'Athlon 5350 riesce a stare su valori leggermente superiori rispetto ad una CPU Pentium G2020.

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Guardando invece alle prestazioni che si possono ottenere con un gioco reale come Street Fighter IV (poco esoso dal punto di vista delle richieste), l'Athlon 5350 garantisce non solo una discreta giocabilità ma riesce a battere nettamente avversari come Pentium G2020 e Celeron G1610.

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Funziona molto bene anche il supporto OpenGL tanto che la nuova proposta di AMD per le piattaforme aggiornabili AM1 riesce a superare senza grossi problemi le rivali di casa Intel.

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L'utilizzo delle tecnologie OpenCL apporta i suoi benefici come visibile dal test PCMark8 che mette a confronto la situazione standard con quella OpenCL.


 

Consumi

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I consumi della piattaforma nella sua interezza, partono da un valore di IDLE attivo (computer acceso, desktop di Windows) di circa 28W contro i 32W della piattaforma basata sulla APU A4-4000 ed i 35 delle soluzioni Intel.

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I consumi di picco rilevati durante la visualizzazione di un video MKV con il software VLC arrivano a 36W, solo leggermente inferiori a quelli delle due piattaforme Intel.

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Nel caso del 3DMark06 la situazione si fa interessante in quanto nonostante le migliori prestazioni rispetto alle due piattaforme Intel, i consumi sono ben inferiori. 

 


 

Conclusioni

La moda impazza e non è possibile non seguire, occorre non restare indietro. Cosa va di moda ora nel campo dell'informatica? SoC. Occorre parlare di SoC avere a disposizione SoC altrimenti non si è sulla cresta dell'onda. Ma tutto questo ha davvero senso? La possibilità di realizzare una CPU x86 in formato SoC che includa tutte le principali parti un tempo disponibili in chip separati (CPU, GPU, chipset, controller delle memorie) è effettivamente molto allettante ma allo stesso tempo non può essere considerata come la panacea di tutti i mali. Ciò significa che, anche con un costo di 60-90 dollari per la piattaforma, i componenti da aggiungere ed il sistema operativo possono far lievitare i costi complessibi ad oltre 200 dollari, senza considerare il display.

E le prestazioni? Sono effettivamente quelle che ci si aspetterebbe da una piattaforma PC con il vantaggio di aver ridotto considerevolmente consumi, dissipazione e spazio occupato? AMD ha fatto un buon lavoro non c'è dubbio, grazie ad un sistema nel complesso ben bilanciato ma i numeri che ne vengono fuori restano paragonabili - come è lecito attendersi - solo con quelli di piattaforme entry level.

Ciononostante ci sono ambiti ove, secondo noi, l'utilizzo di un SoC potrebbe apportare benefici interessanti. Pensiamo ad esempio ai sistemi HTPC che devono garantire una buona fluidità della decodifica video e la possibilità di navigare il web. Niente altro. Compiti che una piattaforma come quella da noi testata è perfettamente in grado di assolvere. E rispetto a sistemi chiusi essa offre all'utente la possibilità di creare una propria specifica configurazione (con o senza lettore ottico, con schede aggiuntive come quelle Wi-Fi o Firewire, e così via).

Ulteriore interessante campo di applicazione potrebbe essere quello del car entertainement. Anche in tal caso i bassi consumi, uniti ad una potenza sufficiente permettono di sfruttare al meglio una simile piattaforma.

In ogni caso gioca un ruolo fondamentale la dissipazione del sistema in quanto sia l'uso in salotto che quello in macchina richiede la massima silenziosità: da questo punto di vista non ci sono grossi problemi nell'utilizzare un dissipatore passivo. Durante le nostre prove abbiamo tentato la cosa utilizzando un radiatore standard adattato al socket e non abbiamo mai registrato blocchi o instabilità del sistema.