E’ passato solo qualche mese dall’annuncio di Western Digital sull’aggiornamento della linea di HDD dedicata ai NAS. In quell’occasione, l’azienda ha introdotto due nuovi HDD da 5 e 6 TB di capacità, rispettivamente con 5 e 6 piatti da 1 TB ciascuno e dotati di un nuovo firmware NASWare 3.0 che, rispetto al NASWare 2.0 precedentemente usato, ha consentito di migliorare le prestazioni degli HDD, la correzione degli errori di lettura e la tolleranza alle vibrazioni. Ma non è stata solo questa la novità di quel giorno. L’azienda infatti ha aumentato il limite massimo consigliato di HDD utilizabili contemporaneamente in un NAS/server e, contemporaneamente, ha annunciato anche due modelli da 2,5” per la serie Red e la nuova famiglia Red Pro.
A differenza della serie Red disponibile già a partire dal lontano 2012, la nuova famiglia Red Pro è consigliata per l’utilizzo con NAS/server da 8 a 16 bay, vanta un regime di rotazione dei piatti pari a 7200 rpm (contro i ~5400 rpm dei Red) ed è disponibile in 3 differenti capienze: 2, 3 e 4 TB. La risposta della sua principale rivale non si è fatta però attendere ed è così che, neanche una settimana fa, Seagate ha presentato anche lei una linea di HDD in diretta concorrenza con i Red Pro di Western Digital: la serie Enterprise NAS HDD.
Oggi andremo quindi a testare alcuni dei modelli dell’offerta di Western Digital: il Red 4 TB che abbiamo finora utilizzato abitualmente nelle nostre recensioni, il Red da 6 TB che ne prenderà in futuro il posto ed il Red Pro da 4 TB. Quest’ultimo non copre lo stesso mercato della serie Red, posizionandosi tra quello di quest’ultima e quello della serie RE, ma ci consentirà di coprire meglio l’offerta di Western Digital nel settore dei NAS/server. Seguiteci nella prossime pagine per scoprire nel dettaglio le caratteristiche di questi modelli e come si comportano dal vivo.
Procediamo con ordine. Tutti e 3 gli HDD in prova hanno l’interfaccia SATA III e 64 MB di cache, ma tra questi il nostro modello da 4 TB della serie Red in prova è l’unico ad avere il firmware NASWare 2.0, poiché realizzato precedentemente all’introduzione del nuovo firmware. Gli altri due, essendo di costruzione più recente, dispongono del più recente NASWare 3.0 di cui già abbiam avuto modo di parlare brevemente. Il Red da 4 TB è inoltre l’unico ad avere un design interno a 4 piatti e risulta per questo più leggero (0,68 Kg) degli altri modelli che invece sfruttano un design interno a 5 piatti e risultano quindi più pesanti (0,75 Kg entrambi).
Vediamoli in ogni caso più da vicino:
Alla vista non presentano particolari differenze e, se non fosse per qualche indicazioni sulla targhetta posta sul davanti, risulterebbe difficile distinguere le due serie, che però ricordiamo presentano notevoli differenze, anche per via della differente rotazione dei piatti che senz’altro aiuterà il Red Pro nella nostra suite di test. Vedremo, comunque, che questo avrà ovviamente una ripercussione negativa sui consumi. Doveroso inoltre ricordare che il modello al centro da 4 TB, poiché appartenente alla famiglia Red Pro, è l’unico a disporre di una garanzia di 5 anni. Gli altri due modelli, della famiglia Red, essendo maggiormente rivolti al settore consumer, dovranno accontentarsi di una garanzia di “soli” 3 anni (comunque maggiore di quella di 2 anni disponibile per i modelli Green e Blue).
Discorso diverso per la parte posteriore:
Sebbene continuino a non esserci differenze estetiche evidenti tra la serie Red e la serie Red Pro, guardando il Red da 4 TB è possibile notare come nel passaggio da NASWare 2.0 a NASWare 3.0 l’azienda ha avuto modo di modificare il PCB con tutta la logica di controllo degli HDD.
In ogni caso, maggiori informazioni sull'offerta di Western Digital sono disponibili ai seguenti indirizzi, rispettivamente per la serie Red e Red Pro.
Ora che abbiam chiarito le principali differenze tra i modelli, vediamo come si comportano nello specifico.
Configurazione di prova
Il sistema di prova utilizzato per testare gli HDD risulta così configurato:
Sistema di prova |
||
Processore |
Intel® Core™ i7-4770K @4,50 GHz |
|
Dissipatore CPU |
Cooler Master Seidon 240M |
|
Memoria RAM |
16 GB (2x8GB) G.Skill TridentX 2400 MHz CL10 |
|
Scheda Madre |
ASUS Sabertooth Z87 |
|
Scheda Video |
Gigabyte GTX780 GHz Edition |
|
Storage |
SSD Samsung 840 Pro 128 GB |
|
Alimentatore |
Corsair AX-860 |
|
S.O. |
Windows 8.1 Pro 64 bit |
Metodologia di Test
Al fine di garantire come requisito fondamentale una perfetta comparabilità e ripetibilità di ogni test effettuato, abbiamo scelto quattro differenti programmi per automatizzare il processo di valutazione dei prodotti recensiti: AIDA64 Extreme Engineer, ATTO Disk Benchmark, CrystalDiskMark.
Per i test sui consumi infine, non avendo a disposizione una strumentazione da laboratorio idonea ma volendo comunque fornire una indicazione sui consumi dei vari HDD, è stata utilizzata la docking station Icy Box IB-120CL-U3 in abbinamento al misuratore di consumi Voltcraft Energy Logger 4000 che garantisce la seguente accuratezza nelle rispettive fasce di misurazione:
- 5 - 3500 W (± 1% + 1 count)
- 2 -5 W (± 5% + 1 count)
- < 2 W (±15% + 1 count)
Dove presente, vista la variabilità delle misurazioni durante l’esecuzione dei rispettivi test, il dato presentato costituisce la media dei risultati visualizzati dal misuratore dei consumi durante tutta la durata del rispettivo test.
Ringraziamenti
- Ringrazio Simone Martucci che ha messo a disposizione il suo PC per effettuare questi test.
Ed è qui che entriamo nella parte interessante della comparativa. Perchè se è vero che il Red Pro da 4 TB è l'unico ad avere i piatti ruotanti a 7200 rpm è anche vero che è quello ad avere la densità di capienza dei singoli piatti più bassa tra tutti e 3 gli HDD in prova; infatti, facendo un conto rapido, considerando la reale capacità utile dell'HDD si ottiene che:
- Red Pro 4 TB: 3726 GB / 5 = 745,2 GB/piatto
- Red 4 TB: 3726 GB / 4 = 931,5 GB/piatto
- Red 6 TB: 5589 GB / 5 = 1117,8 GB/piatto
Questo ovviamente non può che ripercuotersi sulla velocità di trasferimento ed indirettamente sul tempi di seek (con densità maggiori, a parità di velocità della testina dell'HDD e distanza in GB da percorrere, questo tempo non può che ridursi, essendo minore lo spazio che fisicamente questo elemento mecccanico deve percorrere per raggiungere il "cilindro" contenente le traccia) ed infatti, già con il test "Read Test Suite" di AIDA64 questo "deficit" del Red Pro in esame inizia a palesarsi:
Il Red da 4 TB risulta essere il più lento dei 3 ma, contrariamente a quanto si poteva intuire, il modello da 6 TB, grazie alla densità dei suoi piatti notevolmente maggiore (+50%), riesce quantomeno ad avvicinarsi notevolmente alle prestazioni del Red Pro, talvolta superandolo anche, come nei due test sulle letture casuali e sul tempo di latenza medio di accesso.
Stesso trend lo ritroviamo anche analizzando i dati forniti da ATTO Disk Benchmark:
grazie a questo possiamo vedere come il Red da 6 TB tende ad essere leggermente più veloce del Red Pro da 4 TB con grandezze di file trasferiti superiori a 32KB. Sotto questa dimensione, la velocità di rotazione dei piatti riesce a contrabilanciare il drastico deficit sulla densità di capienza ed il Red Pro da 4 TB riesce a mostrare agilmente le proprie doti.
Di nuovo, ovviamente (non è che cambiando software la situazione possa capovolgersi), ritroviamo un analogo comportamento anche con CrystalDiskMark:
Il Red da 4 TB, come sempre, chiude in lentezza il round anche se, questa volta, una piccola soddisfazione riesce a conseguirla, strappando un risultato migliore del Red Pro da 4 TB con trasferimenti in lettura/scrittura 4K ed una Queue Depth (profondità di coda, ovvero il quantitativo di richieste in attesa di essere processate) pari a 32. Comportamento altalenante invece tra Red da 6 TB e Red Pro da 4 TB anche se, complessivamente, anche questa volta, è il primo a guadagnarsi lo scettro di HDD più veloce nei nostri test.
Come abbiamo già avuto modo di spiegare, per i test sul consumo dei vari HDD abbiamo utilizzato la docking station Icy Box IB-120CL-U3 in abbinamento al misuratore di consumi Voltcraft Energy Logger 4000. Purtroppo tale metodologia non è esente da difetti e il dover posizionare il misuratore dei consumi a monte dell’alimentatore della docking station non ci ha permesso di escludere questa dalla misurazione effettuata sui differenti modelli di HDD. Misurando però il consumo della docking station (nella tabella tale misurazione è indicata come “idle”) non appena si è effettuato l’hot swap dell’HDD quando questo non stava compiendo alcuna operazione ed eliminando tale valore dalle misurazioni successive, siamo stati in grado di ridurre drasticamente la percentuale di errore di misurazione che questa metodologia di test ha introdotto.
Riportiamo in ogni caso i risultati di tutte le misurazioni effettuate nella seguente tabella:
Consumi [W] |
Stand-By |
Idle |
Spinning |
Load |
Icy Box IB-120CL-U3 |
0,7 |
1,2 |
- |
- |
WD Red 4 TB |
- |
1,6 |
6,2 |
6,7 |
WD Red 6 TB |
- |
1,7 |
7,0 |
7,55 |
WD Red Pro 4 TB |
- |
1,9 |
11,0 |
11,5 |
Eliminando come abbiamo detto il valore misurato in idle della docking station, si ottiene:
Consumi [W] |
Idle |
Spinning |
Load |
WD Red 4 TB |
0,4 |
5,0 |
5,5 |
WD Red 6 TB |
0,5 |
5,8 |
6,35 |
WD Red Pro 4 TB |
0,7 |
9,8 |
10,3 |
Ovvero, graficati in maniera più leggibile:
Come è facile notare, si assiste ad un drastico aumento dei consumi passando dalla serie Red alla serie Red Pro, cosa in fondo abbastanza logica, visto che in questo passaggio aumenta la velocità di rotazione dei piatti degli HDD, passando da ~5,400 rpm a 7200 rpm. L'aumento dei consumi, invece, passando da un design a 4 piatti ad uno a 5 piatti è sì sempre rilevabile, ma di gran lunga meno tangibile.
L'aumento della velocità di rotazione dei piatti si ripercuote notevolmente anche nella rumorosità, in pieno accordo con i dati dichiarati da Western Digital, la quale comunica una rumorosità per i Red in test pari a 25 dBA in idle e pari a 28 dBA durante l'utilizzo, contro rispettivamente i 31 dBA e i 34 dBA dei Red Pro. Purtroppo non disponiamo di una camera anecoica per rilevare con precisione il rumore prodotto dai vari HDD ma, in ogni caso, l'aumento di rumorosità passando dai Red ai Red Pro risulta sicuramente degno di nota "ad orecchio".
Nel corso della comparativa abbiamo avuto modo di testare in lungo e in largo i vari HDD e, purtroppo, la particolare versione della serie Red Pro da 4 TB non è riuscita a brillare se confrontata con il modello da 6 TB della serie Red né dal punto di vista delle prestazioni, né (ovviamente) dal punto di vista dei consumi e delle temperature. Basta questo per bocciare il Red Pro da 4 TB?
Ovviamente no, ed infatti a parità di capacità il discorso cambia visto che, seppur con un leggero handicap del Red Pro sul Red in merito alla densità dei piatti, le prestazioni garantite dal primo fanno letteralmente mangiare polvere al secondo. Inoltre, sebbene il Red Pro da 4 TB risulti quello dal rapporto €/GB meno conveniente tra i modelli analizzati (0,0366€/GB per il Red 4 TB, 0,0407€/GB per il Red 6 TB e 0,04883€/GB per il Red Pro da 4 TB), dal punto di vista del prezzo unitario (150€ circa per il Red da 4TB, 200€ circa per il Red Pro da 4 TB e 250€ circa per il Red da 6 TB), tenuto conto anche delle drastiche maggiori prestazioni che questo riesce ad offrire rispetto al fratello minore di pari capacità appartenente alla famiglia Red, il Red Pro risulta essere sicuramente una soluzione valida anche agli occhi dell’utente comune attento al portafogli ma interessato ad un server/NAS particolarmente veloce.
Da non dimenticare poi la differente destinazione d’uso, con i modelli Red Pro indirizzati anche a quella particolare fascia d’utenza le cui necessità richiedono l’utilizzo di NAS/server con più di 8 HDD installati.
Resta comunque l’incognita Enterprise NAS HDD. I modelli pari fascia offerti da Seagate offrono una cache maggiore (128 MB vs 64 MB dei Red e Red Pro) ed un MTBF leggermente migliore (1,2M vs 1M), senza contare il servizio di recupero dei dati dagli HDD danneggiati valido per 3 anni dal momento dell'acquisto offerto in bundle con questa serie di HDD di Seagate. Come si comporteranno in confronto ai Western Digital analizzati?