GPU Tonga (GCN 1.2) e le novità della R9 285
Tonga è la prima vera GPU a rientrare a tutti gli effetti nell'IP "Volcanic Islands" visto che, come già detto, Hawaii e Spectre (l'iGPU di Kaveri) fanno parte della generazione Sea Island: la stessa di Bonaire.
AMD ha confessato che la versione di Tonga che equipaggia le Radeon R9 285 è quella "castrata" (1792 SPs), senza tuttavia specificare quando usciranno le soluzioni con il chip fully-unlocked.
Tonga si presenta con un die di 359mm2, leggermente più grande di Tahiti, e con ben 5 miliardi di transistor integrati. L'architettura di base è stata aggiornata alla generazione GCN 1.2, questo significa che siamo di fronte al primo chip grafico tecnologicamente (come ISA) più evoluto di quello integrato nelle console PS4 e XB1.
Il front-end passa alla configurazione a 4 motori geometrici inaugurata con Hawaii (Tahiti ne ha solo 2) e può contare su ulteriori ottimizzazioni a livello di vertex e tessellation.
Il back-end continua ad avere un numero di ROP pari a 32, ma il controller delle memorie è stato ridotto da 6 a 4 cannali (si è passati dai 384-bit di Tahiti ad una configurazione con soli 256-bit). AMD ha bilanciato questa riduzione (parliamo di circa -30% di bandwidth) con una nuova tecnica di color compression propria delle ROP.
Abbiamo verificato quanto dichiarato da AMD con alcuni test sintetici:
L'UVD (Unified Video Decoder) è stato aggiornato ed ora supporta la codifica H.264 dei video 4K (fino a 60fps). Upgrade che, insieme ad altri accorgimenti relativi alla compressione dell'immagine, consente alla casa di Sunnyvale di duellare alla pari con Nvidia anche in questo campo.
A questi miglioramenti (che caratterizzano la nuova IP) vanno aggiunti quelli che interessano di più all'utente consumer: ossia l'integrazione del DSP TrueAudio, il supporto al CrossFire via XDMA, alle DX12 (anche se qui parliamo ancora di supporto preliminare) e la piena compatibilità con la tecnologia FreeSync. Tutte feature che la Radeon R9 285 ha in più rispetto alle attuali R9 280X/280.