AMD chiude il 2015 con il lancio di una nuova scheda video sul mercato consumer. Si tratta della Radeon R9 380X, soluzione che ha il preciso compito di contrastare le GeForce GTX 960 4GB OC-Edition rilasciate dai partner di Nvidia subito dopo l'uscita della Radeon R9 380.
A detta del produttore di Sunnyvale la Radeon R9 380X è un valido prodotto per gli utenti che intendono aggiornare le proprie schede video basate sulla prima generazione dell'architettura GCN e per chi è alla ricerca di una scheda dall'ottimo rapporto prezzo/performance/feature. Con un costo di circa 250 Euro la Radeon R9 380X si posiziona a metà strada tra la fascia media e la fascia alta ed è il rimpiazzo naturale della Radeon R9 270X basata su GPU Pitcairn XT.
Al pari della R9 380 anche la R9 380X sfrutta una GPU Tonga, ma in questo caso parliamo di una declinazione più spinta (indicata come Tonga XT) che ha tutte le Compute Unite abilitate (32 CU = 2048 SP e 128 TMU) contro le 28 CU (1792 SP e 112 TMU) di Tonga PRO. Il numero di ROP (32) e l'ampiezza del bus di comunicazione con le memorie (256-bit) restano invece invariate rispetto alla R9 380. Parliamo di un incremento delle unità funzionali importante ma non completo (da tempo sappiamo che Tonga integra fisicamente un memory-controller a 384-bit*) ma fortunatamente a migliorare la situazione ci pensano i partner AIB con le varie versioni overcloccate di fabbrica, versioni che alzano l'asticella delle performance ad un livello superiore a quello fissato inizialmente da AMD.
E' il caso della Sapphire R9 380X NITRO, oggetto della nostra recensione odierna, spinta di default a 1040/6000 MHz (GPU/Mem) e dotata dell'ottimo sistema di raffreddamento Dual-X/Nitro w/ Backplate con tecnologia Intelligent Fan Control di seconda generazione (IFC-2).
Di seguito le specifiche tecniche:
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Sapphire R9 380X NITRO |
GPU | Tonga XT (a.k.a Antigua XT) |
Processo produttivo | 28nm |
Architettura | GCN 1.2 (gIP 8) |
N. Transistor | 5.0 mld |
Die Size | 366mm^2 |
SPs / TMUs / ROPs | 2048 / 128 / 32 |
Motore geometrico | 4 prim/clk |
Boost Clock | 1040 MHz |
Quantitativo e tipo di VRAM | 4 GB GDDR5 |
Frequenza memorie | 6000 MHz |
Interfaccia memorie | 256 bit |
TDP | 225 W |
Alim. esterna | 2 x 6pin |
Sez. VRM | 5+1 fasi |
Raffreddamento |
doppia ventola assiale da 100mm + heatsink in alluminio + 4 heatpipe in rame da 6mm + backplate + IFC2 |
Uscite video |
2 x DVI |
Mantle | Si |
TrueAudio | Si |
DX12 | Si |
Freesync | Si |
Prezzo | 269 Euro |
*vadi capitolo architettura full-Tonga
Design, PCB & Cooler
La Sapphire R9 380X NITRO ha dimensioni di 237.5 x 126.5 x 41 mm per un peso di 880g. L'ingombro ed il peso sono leggermente superiori a quelli della 380 NITRO perchè la 380X monta di serie anche un backplate. Per il resto le due schede sono esteticamente simili in tutto e per tutto.
Ritroviamo il sistema di raffreddamento "Dual-X / NITRO" che sfrutta due ventole da 100 mm di diametro in abbinamento alla tecnologia IFC-2. L'inserimento del nuovo backplate in alluminio serve a dare maggiore solidità alla struttura di sostegno del dissipatore anteriore e contemporaneamente contribuisce in maniera diretta allo smaltimento del calore che si accumala sul retro del PCB (proprio sotto la sezione VRM).
I connettori per l'alimentazione supplementare PEG (PCI Express Graphics) sono due da 6-pin. La 380X NITRO ha un TDP di 225W ma, in caso di overclock/overvolt manuale, è in grado di sostenere un consumo ed una dissipazione superiore a quelle delle specifiche PCI-SIG. Come tutte le Radeon di ultima generazione, anche questa scheda non dispone dei connettori MIO-CF, visto che il controllo del CrossFire è affidato direttamente al bus PCIe 3.0 mediante tecnologia XDMA, mentre lo switch del BIOS è utilizzato da Sapphire per abilita la modalità "Legacy" o "UEFI".
L'I/O si avvale di due porte DVI, una HDMI ed una DisplayPort. La scheda è in grado di pilotare contemporaneamente fino a quattro monitor con tecnologia AMD Eyefinity.
La sezione di alimentazione della GPU si trova tutta a sinistra ed è composta da un circuito a 5 fasi con choke "black diamond", nuovi driver/MOSfet e condensatura a lunga durata (16K). La singola fase che alimenta le memorie è situata in basso a destra ed utilizza una configurazione di chock/mosFET più classica. Il regolatore di tensione è l'NCP81022 con pieno supporto alle modifiche ed al monitoring via software. Gli otto chip di memoria video on-board hanno capacità singola di 512MB e viaggiano alla frequenza di 6GHz effettivi.
Il radiatore è composto da 40 sottili alette in alluminio attraversato da 4 heatpipe in rame da 6mm di diametro. La base per il contatto con la GPU è realizzata anch'essa in rame, mentre la placca a "L" per le memorie video e quella orizzontale per i mosfet della sezione di alimentazione sono in alluminio (abbinate ai classici pad termici per migliorare l'aderenza). Il frame delle ventole è completamente isolato dal radiatore per evitare qualsiasi tipo di vibrazione. Le due ventole da 100mm hanno un design a basso profilo con 9 pale aerodinamiche e sono dotate di ben due cuscinetti a sfera (tecnologia dual-ball bearings) per assicurare la massima durata e la massima silenziosità. Il sistema Intelligent Fan Control di seconda generazione consente di fermare una o entrambe le ventole quando la GPU lavora a basso carico e le riavvia in maniera progressiva quando la temperatura sale.
Info, monitoring e funzionamento a default
La Sapphire R9 380 NITRO vista dal pannello Radeon Software:
GPU-Z:
Nella tabella seguente abbiamo indicato le frequenze di clock di GPU e memorie video e le tensioni di alimentazione GPU in modalità Desktop 2D e Load 3D (lettura vGPU da tester).
Frequenze e tensioni (Sapphire R9 380 NITRO) |
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Freq. GPU (MHz) |
Freq. Memorie (MHz) |
Tensione GPU (V) |
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Desktop 2D | 300 | 600 | 0,827 |
Load 3D | 1040 | 6000 | 1,163 |
Monitor dei principali parametri di funzionamento effettuato con GPU-Z:
GPU Tonga fully-unlocked? Non ancora...
Tonga è, tecnicamente parlando, una delle GPU più interessanti ed innovative mai costruite da AMD. Non a caso è la base di partenza sulla quale la casa di Sunnyvale ha progettato il proprio chippone di fascia alta Fiji (IMC a parte, Fiji è sostanzialmente l'equivalente di due GPU Tonga fuse in un solo die).
Tonga nasce con un compito ben preciso: rimpiazzare la gloriosa GPU Tahiti nella fascia medio-alta del mercato, con un occhio di riguardo alle feature e ai consumi. E' leggermente più grande (366 vs 352 mm2), integra circa 700milioni di transistor in più (5 vs 4.3 mld), ha una micro-architettura superiore (GCN 1.2 vs GCN 1.0), supporta nuove funzioni a livello hardware e, soprattutto, scalda/consuma meno di Tahiti.
Questi miglioramenti, a parità di processo produttivo (ricordiamo che per entrambi i chip parliamo della tecnologia a 28nm di TSMC), sono dovuti alla scelta di rinunciare a tutta la parte da GPU-computing presente in Tahiti per puntare esclusivamente ad una soluzione gaming-oriented. L'ottimo lavoro fatto da AMD è emerso subito sin dal lancio della R9 285, avvenuto a metà 2014, e si è confermato quest'anno con il debutto della R9 380 (estate 2015) e con l'attuale R9 380X.
A differenza della R9 285 e della R9 380, basate sulla GPU Tonga PRO (a.k.a Antigua PRO), la R9 380X monta una versione più potente, indicata come Tonga XT (a.k.a Antigua PRO), caratterizzata dall'abilitazione di tutti i 2048 Stream Processor presenti on-die (su Tonga PRO solo 1792 sono attivi). Purtroppo il controller delle memorie continua ad avere solo 4 dei 6 canali abilitati. Sappiamo che Tonga dispone fisicamente di un memory controller a 384-bit, ma AMD ha confessato di non averlo attivato al completo a causa dell'aumento dei costi richiesti per la revisione del PCB e per l'aggiunta dei 4 moduli di GDDR5 necessari a saturare gli altri due MC. Un vero peccato perchè, a nostro avviso, una GPU Tonga "XTX" fully-unlocked (opportunamente pompata anche sulle frequenze) avrebbe potuto dare del filo da torcere alle soluzioni di fascia superiore (come le schede basate su GPU Hawaii PRO e GM204-300).
(clicca sui pulsanti per confrontare le architetture)
Tonga può contare su 4 motori geometrici (contro i 2 di Tahiti) e su una nuova tecnica di color compression. Specifiche alla mano Tonga PRO ha 28 CU attive, 32 ROPs, una cache L2 da 512Kb ed un bus da 256-bit; Tonga XT ha 32 CU, 32 ROPs, 512Kb di cache L2 ed un bus da 256-bit, mentre Tonga XTX ha 32 CU, 32 ROPs, 768Kb di cache L2 ed un bus da 384-bit.
(die-shot di Tonga con in evidenza i 6 MC)
Piattaforma e metodologia di test
I test sulle schede grafiche sono eseguiti applicando scrupolosamente sempre le stesse condizioni di prova al fine di garantire una perfetta comparabilità degli stessi e la ripetibilità, quale requisito essenziale di qualunque test. Nella pratica scegliamo le sequenze che meglio si adattano alle nostre condizioni di prova, preferendo i titoli che contengono al loro interno un sistema di benchmark grazie al quale è facile escludere eventuali errori umani nelle misurazioni.
I test sono ripetuti per tre volte e nel momento in cui la varianza fra un risultato e l'altro dovesse risultare troppo elevata, il test viene ulteriormente ripetuto fino a scartare le cause che hanno determinato il risultato non conforme. Il sistema utilizzato include solo i componenti strettamente necessari mentre il sistema operativo è installato di fresco ed i software sono limitati ai giochi utilizzati per le prove con i rispettivi tool di benchmark.
La configurazione di prova include i seguenti componenti:
Sistema di prova |
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Scheda madre | EVGA X79 Dark LGA 2011 |
Processore | Intel Core i7-3960X @4.2GHz |
Memorie | 16GB DDR3 @1866MHz |
Hard disk | OCZ Vector 256GB SATA2 |
Alimentatore | Enermax MaxRevo 1350W |
Sistema operativo | Windows 8.1 64-bit |
I driver utilizzati per testare la scheda sono i Crimson 15.12 WHQL. I test sono stati eseguiti alla risoluzione di 1920x1080 pixels con e senza filtri Anti-Aliasing.
Battlefield 4
FPS bellico basato sull'engine Frostbite 3.0 di DICE. Il motore grafico è compatibile con le DirectX 11.1 e gestisce in tempo reale radiosity e rendering differito, oltre al sistema di collisioni Destruction 4.0. Battlefield 4 mostra tutto quello che un sistema hardware moderno è in grado di fare grazie ad una qualità delle scene davvero impareggiabile. Per le nostre prove abbiamo utilizzato una sequenza fissa ed il tool di registrazione del framerate FRAPS.
Bioshock Infinite
Sparatutto in prima persona sviluppato da Irrational Games e pubblicato da 2K Games. Il gioco sfrutta una versione modificata dell' Unreal Engine 3 con supporto alle DirectX 11 ed implementa effetti avanzati di post-processing, ombre dinamiche, raggi di luce ed occlusione ambientale.
Crysis 3
Terzo episodio dell'apprezzata serie di shooter in prima persona targata Crytek. Il gioco sfrutta il potente motore grafico CryEngine 3 con supporto alle API DX11 e alle tecnologie multi-monitor e 3D stereoscopiche.
Dragon Age: Inquisition
Nuovo capitolo della nota saga di giochi di ruolo party-based di Bioware. Dragon Age Inquisition è mosso dal Frostbite 3 engine. Il motore grafico di DICE ancora una volta mostra la sua esttrema flessibità, passando dagli scenari FPS-bellici di Battlefield 4 a quelli open-world fantasy di Dragon Age senza perdita di qualità.
Shadow of Mordor
Middle Earth: Shadow of Mordor è l'ultima fatica del team Monolith. Il gioco sfrutta il motore grafico LithTech con texture ad altissima risoluzione ed effetti di ultima generazione..
Metro Last Light
Sparatutto in prima persona con ambientazione post-apocalittica sviluppato da 4A Games e pubblicato da Deep Silver. Al pari del precedete capitolo (Metro 2033) anche Metro Last Light supporta tutte le feature DirectX 11, come tessellation e DirectCompute, e per questo richiede molte risorse hardware.
Sleeping Dogs
Gioco d'azione free roaming in terza persona sviluppato da United Front Games e pubblicato da Square Enix. La versione PC supporta le DirectX 11 ed è stata aggiornata con le texture in alta definizione mediante apposito DLC.
Tomb Raider
Reboot di una delle serie più famose della storia dei videogiochi. Il nuovo Tomb Raider è basato su una versione modificata del Crystal Engine e su PC supporta le DirectX 11, la Tessellation e la tecnologia TressFX. Querst'ultima consente di renderizzare dettagliatamente i capelli di Lara Croft e gestisce la simulazione dei loro movimenti in maniera realistica.
Thief
Reboot della nota saga stealth/action con protagonista l'astuto ladro Garrett. Il gioco è basato su una versione modificata dell'Unreal Engine 3 e sfrutta la tesselletion insieme ad effetti avanzati come POM (Parallax occlusion mapping), screenspace reflection, Contact Harfering Shadows, Image-based refrection e filtro FXAA.
Alien Isolation
Titolo di The Creative Assembly ispirato alla serie cinematografica Alien che segna il passaggio della saga dal genere sparatutto ad un più impegnativo survival horror in prima persona con elementi stealth. ll gioco utilizza un motore grafico inedito costruito appositamente dal team britannico. L'engine "in-home" è di tipo cross platform con rendering in D3D11 ed è ottimizzato per la programmazione multi-core delle CPU X86 presenti sui PC e sulle console di nuova generazione.
Fallout 4
Nuovo capitolo dalla saga di giochi RPG con ambientazione post-apocalittica dello sviluppatore americano Bethesda. Fallout 4 sfrutta il Creation Engine (lo stesso motore grafico di Skyrim) ma aggiornata alla tecnica PBR (Physically-Based Rendering).
Sniper Elite 3
Terzo episodio del "simulatore di cecchino" targato Rebellion, Il gioco utilizza l'ultima versione del motore grafico proprietario Asura Engine con supporto alle DX11 e alle API low-level Mantle.
Temperature
Le temperature della GPU sono state rilevate tramite il tool GPU-Z cercando di far rimanere quelle ambientali costantemente sui 21°C.
Consumi
I consumi si riferiscono all'intero sistema.
Rumorosità:
Overclock
Per la prova in overclock abbiamo utilizzato la nuova versione del tool Sapphire Trixx compatibile con le schede R300 e Fury. Aumentando il power-limit al massimo (+20%) e selezionando un overvolt pari a +75mV abbiamo raggiunto una frequenza stabile di 1150 MHz per la GPU, con le memorie impostate a 6440 Mhz.
Questi gli incrementi misurati in-game (quantificabili in un +7/8%), purtroppo Tonga non un campione di overclock. Da sottolineare che la Sapphire R9 380X NITRO inizia ad emettere un leggero (ma fastidioso) coil-whine una volta overvoltata e overcloccata manualmente.
Conclusioni
Con la Radeon R9 380X AMD si scrolla di dosso le GeForce GTX 960 OC-Edition della concorrenza e presenta finalmente un prodotto in grado di superare le prestazioni delle R9 280X (equipaggiate con la gloriosa GPU Tahiti XT2), abbassando contemporaneamente i consumi a parita di processo produttivo.
Considerando il prezzo, questa scheda è attualmente la migliore soluzione per la fascia performance. Consente di giocare in maniera fluida a tutti i titoli 3D di ultima generazione (alla risoluzione Full-HD e con i dettagli al massimo) e supporta tutte (ma proprio tutte) le feature promosse da AMD.
Purtroppo la tempistica di lancio di Tonga XT non è delle migliori (aspettavamo questa GPU da oltre un anno) e non soddisfa a pieno le attese degli appassionati di hardware più attenti, i quali speravano nell'uscita della versione fully-unlocked con il memory controller da 348-bit. Inoltre siamo nel periodo in cui i principali siti d'informatica hanno già avviato la "campagna promozionale" verso la futura generazioni di GPU a 14/16nm (Arctic Islands di AMD e Pascal di Nvidia).
Detto questo, l'obiettivo principale fissato da AMD è stato comunque raggiunto e siamo sicuri che Nvidia non tarderà a rispondere alla R9 380X per non perdere troppo terreno in quest'importante segmento di mercato (probabilmente lo farà con una versione depotenziata del chip GM204-300 che equipaggia la GTX 970).
Passando alla soluzione custom proposta da Sapphire non possiamo che confermare l'ottimo giudizio sul sistema di raffreddamento Dual-X/NITRO che già avevamo apprezzato sulla R9 380 e che qui risulta ulteriormente migliorato grazie all'aggiunta di un backplate montato di serie (che abbassa la temperatura del PCB di altri 2~3 °C). Sapphire sa come costruire una scheda accattivante ed efficiente, su questo non ci sono dubbi, e la R9 380X NITRO ne è un'ulteriore conferma.
PRO | CONTRO |
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