Nella giornata del 20 marzo Google ha annunciato la piattaforma Stadia, realizzata per rendere possibile il gaming in streaming con risoluzione fino a 4K a 60 FPS. Attualmente non è stato reso noto il produttore che fornirà le CPU x86 custom (Probabilmente si aspetta il rilascio ufficiale di Rome da parte di AMD), mentre si conosce il fornitore delle GPU: AMD.

Anche in questo caso, comunque, non è stato reso noto il modello di GPU esatto, ma con tutta probabilità possiamo supporre si tratti di VEGA20, opportunamente settata (AKA: no a tensioni di funzionamento assurde) al fine di migliorare il rapporto consumi/prestazioni, essenziale per un sistema Server.

Si tratta, a grandi linee, di una versione open e più flessibile della piattaforma GRID di NVIDIA, rilasciata nel 2012. Questa era nata per permettere la fruizione di videogiochi in streaming attraverso la sottoscrizione di un abbonamento, a patto di utilizzare le tecnologie della stessa NVIDIA. Stadia, al contrario, secondo quanto affermato da Google stessa, sarà molto più aperta a supportare diversi standard, e dovrebbe essere disponibile ad un costo molto più concorrenziale: "This starts with our platform foundations of Linux and Vulkan and shows in our selection of GPUs that have open-source drivers and tools. We’re integrating LLVM and DirectX Shader Compiler to ensure you get great features and performance from our compilers and debuggers". Largo a Vulkan e a GNU/Linux, quindi, così da permettere costi di gestione più bassi, e una maggiore flessibilità rispetto agli standard proprietari.

Questo, comunque, non signifa che verranno abbandonate le DirectX, ma soltanto che anche gli sviluppatori con meno fondi a disposizione avranno la possibilità di sviluppare giochi avanzati, supportati da Google stessa: "For instance, Google says it’s shipped Stadia “development hardware” to more than 100 games developers and studios. This is to help shore-up support for the service ahead of its launch".

Vedremo cosa verrà fuori da questa collaborazione, ma sicuramente possiamo affermare con una certa sicurezza che AMD ci guadagnerà comunque vadano le cose: Google, nei prossimi trimestri, richiederà alla casa di Sunnyvale un'ingente quantità di GPU e CPU.