Grazie ad una concorrenza praticamente inesistente, TSMC potrà vendere gli slot produttivi del proprio nodo N3 a prezzi più elevati del previsto: la legge della Domanda e dell'Offerta non si piò eludere. Questo aumento dei prezzi, comunque, non sembra irritare più di tanto i clienti della fonderia taiwanese, in quanto quest'ultima si impegnerà - in cambio - a garantire una produzione costante e un supporto clienti ineccepibile. A comunicarlo è Morgan Stanley, attraverso fonti riservate.
Appare quindi evidente che, alla luce di queste rivelazioni, Intel non è e non sarà minimamente in grado di intaccare la leadership di TSMC, e che le altre fonderie, ormai da diverso tempo, hanno alzato bandiera bianca. A meno di eventi epocali (invasione di Taiwan da parte della Cina?), TSMC continuerà ad essere padrona del mercato dei semiconduttori per molti anni a venire, con buona pace della concorrenza sui prezzi e l'arrivo di nuovi nodi (la produzione su larga scala con 2nm, infatti, non è prevista prima del 2027).