Un tempo c'era qualcuno che affermava che l'Open Source non era una strada percorribile per guadagnare: offrire il prodotto gratis e vendere il supporto tecnico non sarebbe stato vantaggioso.

Eppure, oggi, Red Hat ha superato il miliardo di dollari di fatturato, e di questi oltre il 35% è utile netto. Il successo di Red Hat è spiegato principalmente nella propria filosofia di lavoro: vendere qualcosa di funzionante al prezzo giusto.

Come scrive Michael Tiemann, Vice President dell'ufficio Open Source di Red Hat, “I have found that for every $1 Red Hat sells, we have to displace $10 of proprietary junk that never really worked in the first place”.

Non solo, ma l'Open Source permette di risparmiare anche sui costi di sviluppo, sempre secondo Tiemann: “As I explained two years ago, the world spends more than $1.5T on enterprise IT, wasting $500B on applications that never go into production, or if they do, go into production late, missing key functionality, or brokenness that impacts operational capabilities. But the economic losses of bad IT are far worse than $500B: the ROI of all that spending was supposed to deliver between $6-$8 for every $1 spent, meaning that wasting $500B per year translates to $3.5T of value that was promised but never actually delivered by IT. Putting our results into that perspective, Red Hat's $1B in sales has removed $10B from the $500B problem (or at least the $1.5T overall enterprise IT spend)”.

Ecco da dove deriva il successo di Red Hat: riuscire a dare alla comunità di sviluppatori un ambiente in cui poter lavorare senza problemi (anche grazie al fork di RHEL, Fedora), ed allo stesso tempo poter ricevere i feedback dell'utenza in modo trasparente, così da migliorare il proprio prodotto in modo rapido, efficiente e senza aggiunte che nessuno userà.