Pagine

Il gameplay, come ho avuto modo di anticiparvi, vede da parte del protagonista la possibilità di utilizzare sia armi tradizionali (spade, pistole, balestre) che oggetti tecnologicamente avanzati (mine, granate) e poteri magici. Questi permetteranno al nostro alter ego di poter effettuare scelte diverse durante le missioni, in combinazione con la componente stealth implementata dai programmatori.

 

 Piero al lavoro sulla nostra maschera. A giudicare dal volto, pare piuttosto soddisfatto.: "Fuck, yeah!"

 

Corvo Attano, nelle sue vesti di assassino, dopo essere stato spogliato della carica di Lord Protettore, potrà portare a termine le missioni che gli verranno assegnate in diversi modi. Potrà evitare l’uso della violenza, eludendo le  guardie, senza che una goccia di sangue venga versata. Oppure potrà farsi largo uccidendo chiunque gli si pari tra i piedi, militari o civili che siano. Queste scelte andranno a modificare la vita a Dunwall. Il nostro operato alla fine di ogni missione vedrà il riepilogo in una scheda, come quella presente qui sotto.

 

La scheda riepilogativa di chi vuol giocare alla Rambo, più che alla Fisher

 

Ogni missione, inoltre, porterà con sé delle variabili. Accettare di compiere certe quest secondarie porterà alcuni personaggi, nel proseguo della storia, a fornirci aiuti o metterci i bastoni tra le ruote. Ogni nostra azione si percuoterà nel gioco. Questo non significa che la longevità sia infinita, anche perché spesso basterà rifare il medesimo capitolo tre o quattro volte per avere un finale diverso dello stesso, senza dover per forza rigiocare Dishonored da capo. Tale approccio, naturalmente, va a svantaggio della longevità sul lungo termine.

Per esemplificare, nella missione al Golden Cat come avrete intenzione di comportarvi con le prostitute/cortigiane che vi lavorano? Le ucciderete, le stordirete o le lascerete gironzolare senza problemi?  Più civili si uccidono, maggiori saranno i problemi nel corso del gioco: i nemici saranno più numerosi, le zone neutrali più pericolose, il numero di ratti mangiatori di uomini crescerà esponenzialmente. Un alto numero di uccisioni porterà Corvo verso un elevato grado di Caos, ad un finale diverso  e, non meno importante, a missioni leggermente più complicate, e tutto questo guiderà il giocatore ad un circolo vizioso: le uccisioni su vasta scala diverranno quasi necessarie per proseguire, ed al contempo le munizioni per le armi saranno sempre troppo poche. Un bel grattacapo. Sempre nella missione relativa al Golden Cat vi saranno almeno tre sotto quest, e anche queste porteranno a certi esiti, a deconda di come ve la giocherete.

 

Una delle (poco vestite) cortigiane del Golden Cat, fatta svemire per evitare che allerti le guardie

 

Comunque, tornando all'azione, seppure sia un FPS in prima persona, Dishonored permette di effettuare comportamenti simili a quelli presenti nelle serie Hitman o Splinter Cell, come acquattarsi, spiare dai buchi delle serrature, saltare sui tetti, tendere agguati alle spalle, e via discorrendo. Anche i combattimenti all’arma bianca assumono un aspetto tutto particolare grazie alla possibilità di effettuare delle parate.

A queste caratteristiche va poi aggiunto tutto quello che la parte magica permette di fare: teletrasportarsi per brevi distanze (Traslazione), fermare il tempo (Distorsione), disintegrare i cadaveri dei nemici uccisi, vedere attraverso le pareti  (Visione oscura) e via discorrendo. Questi poteri è possibile attivarli raccogliendo nelle varie missioni le rune, antichi manufatti extraplanari. Fin dalle prime battute sarà possibile attivare almeno un paio di questi poteri, a scelta del giocatore,  ma alcuni sono davvero sbilanciati. Le abilità di Traslazione e Distorsione, ad esempio, sono eccessivamente potenti, e fin dai primi momenti, se abilitate, permetteranno al giocatore di effettuare azioni più che temerarie.

Dishonored dovrebbe essere un videogioco Stealth, almeno teoricamente, ma le abilità sopra citate permettono al giocatore di arrivare a completare la missione non “alla Duke Nukem” ma quasi, se non si vuole tenere conto del livello di Caos (Aka, quanti nemici si uccidono) e delle missioni secondarie che si perdono. Questo, è vero, può evitare momenti di forte frustrazione al giocatore stesso, nel caso una parte di missione si rivelasse troppo complicata da superare in modo furtivo ma, allo stesso modo, almeno personalmente, sminuisce l’ottimo lavoro fatto dagli Arkane Studios dal punto di vista del design dei livelli. E’ come giocare a scacchi e, vedendo che si perde, si gettasse all’aria scacchiera e pezzi vari.

 

Ecco a voi la Visione Oscura: attraverso questa capacità potremo osservare dove si trovano i nemici, anche attraverso i muri,e sapere dove stanno guardando, grazie al cono di visuale. Non vi ricorda Commandos?

 

Così, per evitare di mandare a monte, o “a Caos”, la partita dovremo pensare bene alle nostre mosse. Proprio per questo a Dunwall avremo come alleati un gruppo di rivoluzionari, e tra questi vi troveremo un simpatico scienziato fissato con l’olio di balena, tale Piero Joplin. Piero, come Leonardo equipaggia  Ezio Auditore (in Assassin’s Creed), o Q equipaggia James Bond, equipaggerà il nostro Corvo Attano. Ma le sue invenzioni hanno un costo, e per pagarcele dovremo razziare qua e là durante le nostre sortite: borselli delle guardie, monete d’oro in ogni pertugio, quadri di valore e ingredienti per misture bislacche. 

Grazie ai simpatici gingilli creati per noi appositamente da Piero potremo effettuare azioni di ogni tipo: addormentare le guardie o i civili infetti con i dardi narcotizzanti, ottenere un binocolo integrato nella maschera, così da avere una visione chiara della situazione a lungo raggio, e molto altro.

 

Chiaro e conciso: ecco cosa significa agire da caotici.

 

Anche la planimetria dei luoghi in cui opereremo giocherà un ruolo di primo piano: potremo farci strada dalla porta principale, a suon di esplosioni e proiettili, oppure potremo passare dai tetti, così da raggiungere il nostro obiettivo senza farci vedere e sentire, come dei gatti, rendendo inoffensiva qualche guardia solo nel caso ce ne fosse stretta necessità.