Devo ammetterlo, temevo di rimanere in parte deluso da questo capitolo, come avvenuto con i precedenti, ma per fortuna mi son dovuto ricredere. Non è stato facile condensare in testo quanto messo a disposizione da Ubisoft. Le cose da vedere e fare sono veramente tante, e giocando il titolo scoprirete molto più di quanto son riuscito a descrivervi.
Giocando ad Assassin's Creed: Origins mi sono reso conto come il team di sviluppo, al fine di poter confezionare un titolo completo e rivoluzionario per la serie, che possa finalmente lasciarsi alle spalle i precedenti e non troppo convincenti capitoli, abbia preso ispirazione dai più recenti videogame realizzati da mamma Ubisoft.
L'ampio scenario, compresa la sua suddivisione ed il sistema di progressione delle trama, ricordano molto quanto visto in Ghost Recon: Wildlands, così come l'acquila Senu ricorda i droni di ricognizione presente anche su Watch Dogs 2, e la caccia agli animali - oltre al loro utilizzo per un differente approccio della missione - è presente nei più recenti Far Cry.
Il tutto rimescolato in chiave GDR, ricordando un po' The Witcher 3 del team polacco CD Project Red, ma senza annoiare i videogiocatori che non vogliono intervenire nell'evoluzione della trama, tramite articolati dialoghi et similia, limitandosi dunque a viverla così com'è.
In poche parole, un enorme ed allo stesso tempo validissimo "ibrido". Questo è il motivo per il quale nel titolo di questo articolo ho inserito l'attributo "la grande ispirazione". A questo punto vi starete chiedendo per quante ore può intrattenervi questo nuovo Assassin's Creed. Beh, molto probabilmente oltre 40. Com'è possibile?
Il team ha deciso di rendere le missioni secondarie, oltre che l'esplorazione in essere (Data la presenza di ambientazioni suggestive, che portano il giocatore a provare la "fame di esplorazione"), il fulcro del gioco (Sebbene queste non brillino sempre per originalità, dato che si tratta quasi sempre di uccidere qualcuno in fin dei conti, ma tutto sommato ci sta). Il giocatore è spinto ad affrontare quante più attività possibili, allontanandosì per un attimo da quelle principali, così da raggiungere il giusto livello per affrontare i nemici presenti in queste ultime, e di conseguenza scoprire per intero quanto il team canadese ha creato.
Ed il multiplayer?! Assassin's Creed: Origins è un titolo prettamente single-player, ma nasconde una piccola componente multigiocatore. Ad esempio, nei momenti in cui studieremo la mappa per scegliere il nostro obiettivo, potremo trovare, in via del tutto casuale, delle foto scattate da altri giocatori in quei luoghi (Il titolo offre un tool di cattura delle immagini affatto malvagio, seppur non avanzato come la tecnologia Ansel di Nvidia).
Potremo inoltre trovare i cadaveri di alcuni di loro, magari morti durante i combattimenti, e scegliere di vendicarli andando a cercare i responsabili della loro morte. Infine potremo sfidare i nostri amici in alcune arene, o nella corsa alle bighe.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, nulla da ridire sul lavoro degli sviluppatori. L'engine grafico è abbastanza avido di potenza, ma riesce ad offrire uno scenario senza eguali. Questo, da solo, potrebbe valere l'acquisto del gioco, che riesce a far immergere il giocatore in quel periodo storico caratterizzato da costruzioni imponenti, lunghe distese di sabbia, spledide acque su cui navigare e misteri da affrontare tutti d'un fiato, grazie ad un discreto comparto audio che fa da contorno al tutto (Non proprio eccezionale il doppiaggio Italiano di alcuni NPC).
L'unica pecca da segnalare, a parte qualche "piccolo" glitch incontrato di rado e l'incertezza di alcuni movimenti durante determinate "arrampicate", sono proprio le animazioni del nuovo sistema di combattimento, non proprio fluido, coreografico ed appagante per gli occhi. Trattandosi di un qualcosa che non prevede semplici movimenti, come visto in Assassin's Creed: Black Flag ove il danno della spada era sempre il medesimo, credo vi sia il bisogno di "raccordare" al meglio alcuni gesti.
Ad ogni modo, ed in fin dei conti, sono convinto che quest'anno valga la pena di spendere la cifra richiesta per questo nuovo Assassin's Creed: Origins, anche solo per godersi il viaggio nell'antico e suggestivo Egitto, caratterizzato da quell'alone di mistero - tra reale ed occulto - che ci attrae da sempre, e che gli sviluppatori hanno saputo realizzare.
Pro
- Il rinnovato gameplay è tutto sommato apprezzabile, anche se bisogna giocare alcune ore per familiarizzare con il nuovo sistema di comandi
- Apprezzabile la necessità di sfruttare le missioni secondarie per aumentare il nostro livello, così da aumentare sensibilmente le ore di gioco
- Trama discreta ed interessante, che si sviluppa maggiormente dopo le prime ore di gioco
- Difficoltà di gioco selezionabile in qualsiasi momento
- Progressione delle abilità e personalizzazione personaggio/armi
- Ottima estensione dello scenario free-roaming, molto completo ma sopratutto "vivo" ed interessante da esplorare
- Libertà di approccio nella gestione degli obiettivi da compiere, sia in modalità stealth sia all'arrembaggio, sfruttando le diverse armi e così via
- Apprezzabile la piccola componente online
- L'effetto complessivo dell'engine grafico è ottimo e suggestivo, un plauso agli sviluppatori
Contro
- L'acquila Senu è fin troppo "over-power", spezza quell'idea di realismo infusa durante il gioco
- Alcune animazioni del sistema di combattimento necessiterebbero di una rivisitazione
- AI dei nemici non convincente, alle volte altalenate, basta poco alle volte per sfuggirgli
Il voto di Bits and Chips