Annunciato circa due anni fa ed originamente conosciuto come Project Zwei, The Evil Within (Psychobreak in Giappone) è un videogame a tema survival-horror in terza persona ambientato in una realtà disturbata, caratterizzato da orride creature che popolano svariate location lugubri e spaventose.
Il suo sviluppo è stato realizzato dagli studi Tango Gameworks, una società fondata il 1° marzo 2010 con sede a Tokyo (Giappone) e capitanata dal celebre Shinji Mikamidi (il creatore della serie Resident Evil), e pubblicato da Bethesda Softworks, i creatori dell'acclamata serie "The Elder Scrolls".
La storia di questo titolo vede come protagonista il detective Sebastian Castellanos e i suoi colleghi i quali, mentre indaga sulla scena di un raccapricciante omicidio di massa, si scontrano con una forza misteriosa che massacra tutti tranne esso.
The Evil Within è disponibile negli store fisici ed anche su piattaforma Steam dal 13 di Ottobre (2014), per console old-gen (PS3 ed Xbox 360) al prezzo di 59,99€, console next-gen (PS4 ed Xbox One) al prezzo di 69,99€ ed infine per PC Windows al prezzo di 59,99€.
Al momento è possibile acquistare il Season Pass - anche su piattaforma Steam - composto da tre nuovi pacchetti aggiuntivi, nei quali verranno inclusi nuovi personaggi ed ore di storia aggiuntive, al prezzo scontato di 19,99€.
Requisiti hardware e qualità grafica:
Sebbene si tratti di un titolo multipiattaforma, che come abbiamo visto viene distribuito anche per le console old-gen, gli sviluppatori hanno dichiarato che per far girare questo titolo su PC bisognerà essere in possesso di hardware di livello superiore a quanto richiesto da videogame simili (sopratutto per quanto riguarda la CPU).
In possesso di tali requisiti, l'esperienza di gioco risulterà di poco migliore a quella ottenuta sulle attuali console next-gen. L'unico vantaggio di avere una configurazione di alto livello sarà quello di poter giocare a risoluzioni superiori del classico 1080p e con un framerate non bloccato a 30FPS o 60FPS, ma a patto di seguire la guida allegata nella prossima pagina per abilitare la Console di Debug.
Selezionando il preset dei dettagli grafici al minimo avremo come di consueto una qualità grafica di poco migliore a quella ottenuta dalle vecchie console.
The Evil Within utilizza il motore grafico id Tech 5 sviluppato da id Software, reso popolare per l'utilizzo delle MegaTexture (maggiori informazioni qui e qui), con frame rate volutamente bloccato a 30FPS.
Anche in questo caso, il risultato ottenuto è certamente di buon livello ma comunque non quanto ci si può oramai aspettare da un titolo del 2014, sopratutto se si confronta con quanto proposto dagli FPS tripla A, come ad esempio Battlefield 4, Crysis 3 e Metro: Last Light.
Come già visto qualche anno fa con RAGE (trattasi del primo titolo ad utilizzare tale engine grafico) e durante la passata estate con Wolfestein: The New Order (clicca qui per leggere la nostra recensione), ci troveremo indubbiamente di fronte a scenari mozzafiato con la percezione di una linea d'orizzonte decisamente distante - ed appagante per gli occhi grazie agli effetti "haze flare" - ma con una eccessiva perdita di qualità laddove si va a visualizzare qualsivoglia tipo di oggetto da vicino.
Difatti in molti casi ci si troverà nella situazione di poter "ammirare" alcuni spigolosi e decisamente poco definiti particolari che a momenti ci saremo aspettati di vedere sulla vecchia PlayStation 2, oppure di notare, nei casi in cui si gira bruscamente la visuale, un evidente pop-in delle texture ed un brusco calo del framerate (gioie e dolori derivate dalla tecnica di streaming di quest'ultime).
Una mezza delusione dunque, in un certo senso premeditata, sopratutto dopo l'estenuante download di circa 31GB (durato circa 13 ore nel mio caso, Ndr.) per l'installazione del gioco.
cit. "un immagine che vale più di mille parole"
Abilitiamo la Console di Debug:
In fase di sviluppo, i creatori di questo titolo hanno deciso che il framerate doveva e tutt'ora deve rimanere fissato a 30FPS per garantire - a detta loro, date le meccaniche di gioco - la migliore esperienza di gioco.
Dimenticando inizialmente che noi videogamer puri (e per puri intendo fedeli ai PC) pretendiamo il massimo dal nostro sistema, gli sviluppatori hanno divulgato - in un secondo tempo - una guida secondo la quale potremo attivare la Console di Debug del gioco ed in seguito agire su diversi parametri (alcuni catalogabili come i classici "trucchi o cheat").
Basterà semplicemente aprire la finestra del gioco su Steam, dirigerci alle "Proprietà" cliccando con il tasto destro e nella scheda Generale cliccare su "opzioni di avvio". A questo punto basterà inserire la seguente stringa di comando "+com_allowconsole 1" (naturalmente senza virgolette), ed una volta avviato il gioco basterà premere il tasto INS della nostra tastiera per far apparire la console di debug.
Questi sono i comandi di cui potremo beneficiare:
• R_swapinterval "inserisci valore" - permette di settare il blocco degli FPS secondo le seguenti opzioni:
- -2 - impostazione di default, 30 FPS. È il frame rate ufficialmente supportato.
- -1 - imposta il limite degli FPS a 60. Completamente giocabile, ma con sporadici bug.
- 0 - Sblocca completamente gli FPS. Giocabile, ma con bug probabilmente frequenti.
• God mode - Sarete invincibili, e alcune mosse letali dei nemici non saranno usate contro di voi.
• Noclip - Permette di camminare attraverso i muri.
• G_infiniteammo - Munizioni infinite (purché abbiate almeno una pallottola quando lo abilitate).
• G_stoptime 1 - Ferma il tempo. Sappiate che al momento c'è un bug per cui usando questo comando apparirà un elemento della UI sullo schermo, che verrà al più presto risolto. Potete far ripartire il tempo con g_stoptime 0.
• Toggledebugcamera - Separa la telecamera da Sebastian in modo che possiate muovervi liberamente.
• R_forceaspectratio - Permette di cambiare il rato dell'immagine. Il valore di default è 2.5, che è quello ufficiale. 0 è a pieno schermo, ma non è l'ideale. 1.8 o 2 è probabilmente il più confortevole per coloro che non vogliono le barre.
• Com_showFPS - Mostra gli FPS nativi.
• Startslowmotion2 - Rallenta il tempo.
• Stopslowmotion - Disabilita lo slow motion.
Tutto ciò sarà necessario solo nel caso in cui non avrete ancora installato l'ultima patch correttiva, rilasciata mercoledì 29 e dal peso di ben 1.5GB, la quale oltre a correggere alcuni bug abilita nelle opzioni di gioco la possibilità di impostare il framerate massimo a 60FPS e volendo di disabilitare le barre nere, superiori ed inferiori, che rendevano l'inquadratura di gioco in 21:9.
Maggiori informazioni sono disponibili a questa pagina.
Configurazione di prova e benchmark:
La nostra prova è stata effettuata come di consueto su piattaforma PC Windows, mediante due diverse configurazioni, una di fascia Economica ed una di fascia Performance.
Data l'assenza di un benchmark integrato, per i nostri test abbiamo scelto di monitorare gli FPS durante la scena iniziale del gioco, dal passaggio del cancello d'ingresso del parcheggio fino al ritrovamento del primo superstite nell'ospedale, tramite il popolare tool FRAPS.
Sistema di prova |
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Configurazione | Fascia ECONOMICA | Fascia PERFORMACE |
Scheda madre | MSI 870 Fuzion | AsRock 870 Extreme 3 Rev 2.0 |
Processore | AMD Phenom II X2-560 @3,3GHz | AMD FX 8120 @3,6GHz |
Scheda video |
NVIDIA MSI GTX 560 TF II OC 1GBD5 @870/4080 MHz |
AMD Sapphire HD 7950 Boost 3GBD5 @925/5000 MHz |
Driver | GeForce R344.11 BETA | AMD Catalyst 14.9 WHQL |
Memorie | 4GB DDR3 @1333MHz | 8GB DDR3 @1600MHz |
Hard disk | Seagate Barracuda 250GB SATA2 | Hitachi 320GB SATA2 |
Alimentatore | BeQuiet Dark Power Pro 600W | PC Power & Cooling S75CF 750W |
Sistema operativo | Windows 7 Ultimate 64-bit | Windows 7 Ultimate 64-bit |
Monitor | Samsung 2032MW - 20" - 1050p | HP 2211x - 21,5" - 1080p |
Insospettiti dai "requisiti minimi" particolarmente elevati, abbiamo deciso di testare ugualmente questo titolo sulla classica configurazione Economica la quale - contrariamente a quanto indicato dagli sviluppatori - si comporta egregiamente durante l'esecuzione dei test a risoluzione 1680x1050p, nonostante la "vecchia CPU AMD dual-core".
Tranne in alcuni momenti dove gli FPS minimi scendono al di sotto del valore di 15, accompagnati da freeze non proprio sporadici, siamo riusciti ad ottenere con impostazioni grafiche settate al massimo e senza antialiasing ben 22.7FPS medi (21.2FPS medi con SMAA attivo). Un valore assolutamente di tutto rispetto, considerando che dalle impostazioni non è possibile agire sulla qualità delle textures ma solo sulla qualità degli effetti.
La configurazione di fascia Performance invece è stata capace di generare nelle medesime condizioni, alla risoluzione 1920x1080 Pixel, 37.3FPS medi con antialiasing disattivato e 36.4 con SMAA attivo.
É curioso notare come il motore grafico sia di per se "pesante", ancor più di quanto lo è stato in Wolfestein: The New Order, e che l'antialiasing ha un impatto negativo pari appena al 5%.
La trama ed il gameplay:
Come in altri casi, The Evil Within non è di certo un titolo che viene scelto da un videogamer per la qualità grafica ma, come sappiamo tutti, per il gameplay e l'atmosfera che caratterizzano il genere survival-horror. Senza dimenticare la trama, dato che gli sviluppatori hanno deciso di non introdurre alcuna modalità multiplayer.
Come abbiamo detto nella prima pagina di questa recensione, ci troviamo ad affrontare un'avventura che avrà luogo in una realtà disturbata e caratterizzata da orride creature che popolano svariate location lugubri e spaventose.
Tutto inizia con una intro dove appaiono il protagonista principale, ossia il detective Sebastian Castellanos, insieme ai suoi colleghi Julie Kidman, Joseph Oda e l'autista Oscar Connelly, i quali ricevono una richiesta di soccorso da parte della centrale di Polizia al fine di capire cosa stava succedendo al Beacon Mental Hospital, dato che tutte le volanti inviate sul posto non davano più segni di vita via radio.
Una volta arrivati assisteremo ad una scena decisamente particolare, ossia passeremo dallo spiazzale deserto antistante l'ospedale, dove riecheggiano le sirene delle volanti, all'interno dell'ospedale dove già nella reception troveremo accatastati una miriade di cadaveri sanguinanti.
L'unico sopravvissuto - ossia il dottor Marcelo Jimenez - lo troveremo nella stanza della security mentre pronuncia il nome di un suo assistito andato disperso (un tizio di nome Leslie Whiters). Nella stessa stanza, attraverso le telecamere, vedremo tre agenti affrontare un essere malvagio e nefasto di nome Ruvik, il quale darà loro una morte subitanea. Ruvik viene citato dallo stesso dottore, poco prima di perdere conoscenza.
Ci risveglieremo a testa in giù ed appesi al soffito, in una stanza situata nei locali sotterranei dell'ospedale, piena di cadaveri sanguinanti conciati allo stesso modo, mentre nel frattempo una creatura disgustosa si diletta nello smembramento di un cadavere.
Non appena ci saremo liberati, affronteremo questo primo capitolo - nel quale ci verrà spiegato al meglio come affrontare l'intero titolo - con lo scopo di riuscire a raggiungere la superficie. Naturalmente, non possiamo rivelarvi altro per non rovinarvi la sorpresa.
Lo stile di gioco secondo il quale potremo affrontare la storia è essenzialmente quello stealth; passeremo infatti diverso tempo a nasconderci o raggirando i nemici precedentemente distratti, indice appunto del concetto di "sopravvivenza". Spesso e volentieri, fuggire risulterà la nostra unica speranza di sopravvivenza.
Avremo comunque con noi una Revolver ed altre armi da fuoco - quasi sempre a corto di munizioni - oltre che una torcia e diverse armi manuali, come accette e simili, per affrontare i molteplici tipi di nemici, spesso e volentieri delle vere orde, i quali risultano gestiti da una AI di livello discreto (tutto dipende comunque dalla difficoltà di gioco che selezioneremo), ma che con il passare delle missioni diventerà un tantino prevedibile.
Per ogni scenario che visiteremo vi saranno uno o più tipi di nemici, quali esseri deformati, una sorta di zombie per intenderci, e perlopiù armati, senza dimenticare i vari boss di fine livello. Troveremo sparse per i livelli diversi tipi di trappole da disarmare e/o masse di cadaveri da incendiare, al fine da evitare il loro successivo, e problematico, risveglio.
Andando avanti nel gioco acquisiremo dei punti di esperienza, grazie ai quali potremo migliorare le capacità psico-fisiche del protagonista oltre che a migliorare le armi attraverso l'aumentata capacità dei caricatori, una mira più precisa, una migliore capacità di danno, et similia.
Il terrore scarseggia, ma l'inquietudine abbonda:
Sebbene da un videogame del genere survival-horror ci si aspetti che faccia veramente paura, questo titolo non riesce ad incutere terrore (le scene sono davvero poche ed alle volte prevedibili) ma solo inquietudine ed angoscia, grazie sopratutto a fiumi di sangue ed ambientazioni appositamente create, accompagnate da un comparto sonoro di alto livello.
Vi è inoltre da sottolineare l'assenza di una qualsiasi modalità multiplayer che, oltre a rendere il gioco "monotono", a fine 2014 non può più essere tollerata. Difatti, una volta terminata la storia dalla durata di circa 13 ore, difficilmente si avrà voglia di rigiocarlo.
Pertanto ci tengo a calarmi ancora una volta nel ruolo di un qualsiasi videogiocatore che, una volta speso almeno 59,90€ - nel caso della versione PC, e fino ai 69.90€ per le versioni next-gen - si ritrova con un gioco realizzato sì bene, ma che necessita di svariati DLC a pagamento per offrire altre ore di intrattenimento.
The Evil Within - come Wolfenstein: The New Order - sembra inoltre una sorta di RAGE ma con trama diversa; nelle missioni non ci sono "variabili" ma bisogna procedere dall'inizio alla fine attraverso un percorso prestabilito, e da RAGE eredita tutti i pregi e difetti, grazie al medesimo engine grafico ed in più con la perdita della componente free-roaming.
Il mio giudizio non vuole essere ancora una volta cattivo, la storia è comunque interessante e credo che tutti gli appassionati del genere debbano giocarlo (anche perchè titoli "simili" non sono disponibili in quantità elevata), ma sinceramente non mi sento di consigliarne l'acquisto se non ad un prezzo certamente inferiore ai 30€.
Pro
Il voto di Bits and Chips