Il terrore scarseggia, ma l'inquietudine abbonda:
Sebbene da un videogame del genere survival-horror ci si aspetti che faccia veramente paura, questo titolo non riesce ad incutere terrore (le scene sono davvero poche ed alle volte prevedibili) ma solo inquietudine ed angoscia, grazie sopratutto a fiumi di sangue ed ambientazioni appositamente create, accompagnate da un comparto sonoro di alto livello.
Vi è inoltre da sottolineare l'assenza di una qualsiasi modalità multiplayer che, oltre a rendere il gioco "monotono", a fine 2014 non può più essere tollerata. Difatti, una volta terminata la storia dalla durata di circa 13 ore, difficilmente si avrà voglia di rigiocarlo.
Pertanto ci tengo a calarmi ancora una volta nel ruolo di un qualsiasi videogiocatore che, una volta speso almeno 59,90€ - nel caso della versione PC, e fino ai 69.90€ per le versioni next-gen - si ritrova con un gioco realizzato sì bene, ma che necessita di svariati DLC a pagamento per offrire altre ore di intrattenimento.
The Evil Within - come Wolfenstein: The New Order - sembra inoltre una sorta di RAGE ma con trama diversa; nelle missioni non ci sono "variabili" ma bisogna procedere dall'inizio alla fine attraverso un percorso prestabilito, e da RAGE eredita tutti i pregi e difetti, grazie al medesimo engine grafico ed in più con la perdita della componente free-roaming.
Il mio giudizio non vuole essere ancora una volta cattivo, la storia è comunque interessante e credo che tutti gli appassionati del genere debbano giocarlo (anche perchè titoli "simili" non sono disponibili in quantità elevata), ma sinceramente non mi sento di consigliarne l'acquisto se non ad un prezzo certamente inferiore ai 30€.
Pro
Il voto di Bits and Chips