Requisiti hardware e qualità grafica:
Sebbene si tratti di un titolo multipiattaforma, che come abbiamo visto viene distribuito anche per le console old-gen, gli sviluppatori hanno dichiarato che per far girare questo titolo su PC bisognerà essere in possesso di hardware di livello superiore a quanto richiesto da videogame simili (sopratutto per quanto riguarda la CPU).
In possesso di tali requisiti, l'esperienza di gioco risulterà di poco migliore a quella ottenuta sulle attuali console next-gen. L'unico vantaggio di avere una configurazione di alto livello sarà quello di poter giocare a risoluzioni superiori del classico 1080p e con un framerate non bloccato a 30FPS o 60FPS, ma a patto di seguire la guida allegata nella prossima pagina per abilitare la Console di Debug.
Selezionando il preset dei dettagli grafici al minimo avremo come di consueto una qualità grafica di poco migliore a quella ottenuta dalle vecchie console.
The Evil Within utilizza il motore grafico id Tech 5 sviluppato da id Software, reso popolare per l'utilizzo delle MegaTexture (maggiori informazioni qui e qui), con frame rate volutamente bloccato a 30FPS.
Anche in questo caso, il risultato ottenuto è certamente di buon livello ma comunque non quanto ci si può oramai aspettare da un titolo del 2014, sopratutto se si confronta con quanto proposto dagli FPS tripla A, come ad esempio Battlefield 4, Crysis 3 e Metro: Last Light.
Come già visto qualche anno fa con RAGE (trattasi del primo titolo ad utilizzare tale engine grafico) e durante la passata estate con Wolfestein: The New Order (clicca qui per leggere la nostra recensione), ci troveremo indubbiamente di fronte a scenari mozzafiato con la percezione di una linea d'orizzonte decisamente distante - ed appagante per gli occhi grazie agli effetti "haze flare" - ma con una eccessiva perdita di qualità laddove si va a visualizzare qualsivoglia tipo di oggetto da vicino.
Difatti in molti casi ci si troverà nella situazione di poter "ammirare" alcuni spigolosi e decisamente poco definiti particolari che a momenti ci saremo aspettati di vedere sulla vecchia PlayStation 2, oppure di notare, nei casi in cui si gira bruscamente la visuale, un evidente pop-in delle texture ed un brusco calo del framerate (gioie e dolori derivate dalla tecnica di streaming di quest'ultime).
Una mezza delusione dunque, in un certo senso premeditata, sopratutto dopo l'estenuante download di circa 31GB (durato circa 13 ore nel mio caso, Ndr.) per l'installazione del gioco.
cit. "un immagine che vale più di mille parole"