AMD acquistando SeaMicro ha fatto una mossa astuta con un esborso limitato. A scriverlo è Agam Shah di Infoworld, ma anche altri analisti concordano pienamente.
SeaMicro, azienda non grandissima ma di notevole spessore, soprattutto tecnico, collabora da anni con Intel e altre case, tra cui Samsung e Google, per sviluppare i Micro Server, mercato che ha contribuito a creare.
Da oltre 10 anni SeaMicro si occupa di realizzare server potenti, ma soprattutto adatti all'utilizzo dei propri clienti, che hanno quale punto focale i ridotti consumi energetici. Come si legge sul sito dell'azienda “Servers today consume more than 2.5% of the total electricity used in the United States—more than $4 Billion dollars each year. Over the last six years, the power consumed by servers has more than doubled”.
SeaMicro è nata per invertire questo trend e fino ad oggi ha cercato di farlo principalmente con l'aiuto di Intel. Le due aziende americane, negli anni, hanno collaborato attivamente, arricchendosi a vicenda di conoscenze, per portare avanti questo progetto, e ad oggi SeaMicro è la principale produttrice mondiale di server a basso consumo basati su processori Xeon ed Atom.
Grazie a questa acquisizione AMD è riuscita ad acquisire non soltanto le fabbriche, cosa di poco conto, quanto tutto il Know How accumulato durante questi anni, togliendolo da sotto al naso ad Intel. AMD non dovrà svolgere costosi test per verificare se una piattaforma server sarà adatta o meno, o sviluppare soluzioni a molte problematiche, perché con SeaMicro potrà saltare allegramente questi lunghi e costosi passaggi: “The SeaMicro deal gives AMD a technological head start, but it will also intensify Intel's focus on developing related technology, said Dean McCarron, principal analyst at Mercury Research”.
Il mercato a cui si rivolge SeaMicro, inoltre, è in costante crescita, e lo si può notare dall'interessamento di Dell e HP ai processori ARM. Lo stesso concetto di Cloud Computing impone l'utilizzo di molti server per lo stockaggio di dati, e questi server non è necessario che siano potenti, quanto piuttosto affidabili e poco costosi da mantenere: “AMD's purchase of SeaMicro was an unexpected but smart move, said Nathan Brookwood, principal analyst at Insight 64. The dense server market is growing as companies look to curb electricity costs by deploying low-power servers to respond to Web and database queries”.
Tale acquisto mette in difficoltà Intel non solo perché questa dovrà ricominciare praticamente da zero lo sviluppo dei Micro Server, non essendoci altre aziende in grado di sostituire SeaMicro, ma anche perché quest'ultima darà ad AMD la possibilità di realizzare server su base ARM.
AMD, quindi, non solo potrà produrre Micro Server che utilizzano i propri processori, ma anche processori ARM, così da diversificare l'offerta e mettere maggiormente in difficoltà Intel.
Ad oggi questa mossa si è rivelata la più astuta realizzata dal CEO Rory Read, almeno sulla carta, e se verrà sfruttata a dovere potrebbe dare ad AMD quel boost economico necessario per ricominciare ad investire nel proprio core business storico: i processori per desktop.