Alla luce dei risultati raggiunti la nuova CPU entry level di AMD presenta due chiavi di lettura. Si rivela completamente inutile per chi vuole realizzare un PC di fascia bassa basato su socket AM3/AM3+. L'eventuale acquirente farebbe meglio a gettarsi sugli Athlon II, i quali a fronte di un prezzo leggermente più alto garantiscono consumi paragonabili e prestazioni decisamente migliori a default.
Se invece si vuole aggiornare un vecchio PC AM2+ il discorso cambia. Con appena 40 euro si ha una CPU dual core, capace di prestazioni paragonabili ad un Athlon X2 5600+, a fronte di consumi decisamente minori. Poiché un X2 5600+ sul mercato dell'usato ha un prezzo di circa 40 euro non c'è nessuna motivazione (se non l'incompatibilità della scheda madre) per non acquistare il Sempron X2 190: oltre a consumare meno, ha anche una garanzia di 3 anni. Inoltre molte schede madri, come le Asus AM2+, grazie a bios aggiornati ai primi del 2012, supportano l'X2 190 senza problemi.
Insomma, AMD con questa CPU ha realizzato un prodotto a metà. Buono per gli upgrade, non per PC realizzati ex-novo. Davvero uno strano risultato, probabilmente involontario, ma che mette in chiaro come a Sunnyvale non abbiano le idee ben chiare su come gestire la propria line-up di processori. In questo momento hanno ben tre piattaforme attive (AM3, AM3+ ed FM1), e prima di fine anno ce ne troveremo un'altra a disposizione (FM2): cosa ha intenzione di fare AMD nel prossimo futuro per evitare altri casi simili a questo?