La scheda è giunta in redazione in una scatola nei tipici colori rosso accesi del brand ROG (Republic of Gamers) di Asus. Questa è di dimensioni decisamente generose, pari circa al doppio di quelle dalla Asus STRIX Z270X Gaming recensita giusto un mese fa.
All’interno troviamo una serie di accessori, più o meno utili a seconda della tipologia d’utente:
- I/O Shield
- 4 x Cavi SATA 6Gb/s
- 1 x Set di viti M.2
- 1 x DVD dei Driver
- 1 x SLI BRIDGE (2-WAY-L)
- 1 x Q-Connector
- 1 x Cavo 10-in-1 ROG
- 1 x Adattatore DIMM.2 per due SSD M.2 di tipo2242/2260/2280/22110
- 1 x Adesivo 3D per case
- 1 x Foglio A4 strapieno di adesivi ROG
- 1 x Adattatore per l’installazione facilitata della CPU
- 1 x Sottobicchiere ROG
- 1 x Manuale d’uso in lingua inglese
La scheda, sebbene sia in formato ATX, presenta un disegno particolare, in quanto tre angoli presentano delle estensioni a freccia che vanno a comporre un layout decisamente evocativo. Questa disegno, dato che limita la superficie su cui disporre la componentistica, rende il PCB della scheda – già ricco di per sé – decisamente più “affollato” rispetto ad una scheda madre tradizionale.
Tra le prime cose che saltano all’occhio, una volta presa in mano la scheda, vi sono sicuramente gli switch dedicati agli overclocker che fanno uso di raffreddamenti estremi, i generosi dissipatori in alluminio, la presenza delle porte PS/2 per tastiera e mouse (Le porte USB potrebbero smettere di funzionare o funzionare male quando si effettuano overclock a basse temperature o con frequenze spinte del BCLK, ndA), e la presenza di due soli slot DIMM DDR4 (Quando si “bencha seriamente” si utilizzano al massimo due moduli di RAM, in quanto è la configurazione che garantisce il miglior compromesso tra bandwidth, frequenze e latenze. Come abbiamo detto nell’introduzione, non è una scheda per tutti).