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Il NAS giunge a noi nella classica confezione di cartone rossa-bianca della casa giapponese, su cui sono riportate le principali caratteristiche. Particolare enfasi viene posta sulle funzionalità Cloud, soprattutto attraverso il software messo a disposizione per le piattaforme Android, iOS e - udite, udite! - Windows Phone.

Internamente, il NAS è decisamente ben riposto e protetto, così che anche il trasporto meno delicato non possa danneggiarlo. Assieme al Buffalo LS510 troviamo il manuale per l’installazione rapida, il cavo Ethernet (lungo due metri) e l’alimentatore (caratterizzato da una comoda clip per cambiare presa: italiana o statunitense).

 

 

Il NAS LS510 si presenta decisamente robusto, tanto che risulta impossibile cogliere qualsivoglia rumore o scricchiolio provando a torcerlo. L’assemblaggio, quindi, è stato effettuato a regola d’arte, ma non ci si sarebbe potuto aspettare qualcosa di diverso, in quanto sul retro capeggia fiera la scritta “Made in Japan”!

 

 

Frontalmente Buffalo ha deciso di lasciare il design del LS510 molto pulito, evitando di inserirvi le porte USB. Tutte le connessioni si trovano sul retro, fattore che rende il NAS adatto anche per essere esposto in bella vista in ufficio o in casa, date le sue linee minimali (ormai sempre più persone guardano con attenzione anche a questa caratteristica). Sul retro troviamo il pulsante di Hard Reset, lo switch d’alimentazione On/Off, una porta USB 3.0, una porta Gigabit Ethernet e la presa d’alimentazione.

La parte superiore ed inferiore del NAS è caratterizzata da una trama a griglia lineare, al fine di favorire la dissipazione, senza che si renda necessario l’utilizzo di una ventola. Di fatto i piatti dell’hard disk sono le uniche parti in movimento, fattore che rende il NAS decisamente silenzioso anche quando sfruttato.

 

Specifiche tecniche del Buffalo LinKStation 510

 

Il SoC integrato nella LinkStation LS510 è il Realtek RTD1195, originariamente nato per equipaggiare le TV Box Android, ma poi sfruttato ampiamente anche dai produttoti di NAS (ad esempio, da QNAP per i suoi TAS-186 e TAS-268). Si tratta di un SoC che strizza l'occhio principalmente alla multimedialità, più che alle funzionalità di storage (infatti non supporta in hardware il RAID 5 o il JBOD), e proprio per questo è stato scelto per equipaggiare un NAS di fascia consumer quale è la LinkStation 510. Come è possibile osservare dalla tabella riepilogativa qui in basso, il Realtek RTD1195 supporta tutti i principali codec video, compreso l'H.265, ed i formati più diffusi. Non solo, la GPU integrata ARM Mali-400 riesce a garantire un'ottima resa visiva, superiore a quella delle GPU integrate in SoC concorrenti, ad esempio gli ormai superati, ma ancora utilizzati, Armada 370 di Marvell. Il SoC è accompagnato da 256MB di ram DDR3.

 

SoC Realtek RTD1195
CPU 2 x ARM Cortex A7 @ 1 GHz
GPU ARM Mali-400MP2 @ 1 GHz
CTRL DDR DDR2 - DDR3
Codec Video H.265 (“4K2K”)
1080P Mpeg1/2/4
H.264
H.264 MVC
AVC/VC-1
AVS
AVS Plus
HD Jpeg (max 32k x 32k)
Accelerazione Audio DTTS HD
Dolby Digital Plus
TrueHD
7.1 Canali
Connessioni Supportate HDMI 1.4
USB 2.0 OTG
USB 3.0
CTRL NAND/eMMC
Lettore SD/MMC
Gigabit ethernet
Bluetooth
Ricevitore IrDA
Processo Produttivo 40nm BULK

 

Passando all'hard disk interno, questo è prodotto da Western Digital, e si tratta del WD20EZRX-22D8PB0. Buffalo sembra voler puntare maggiormente sui consumi ridotti, più che sulle prestazioni pure, utilizzando un Western Digital Green al posto di un più costoso e prestante Western Digital Red. D'altra parte, non dovendo sfruttare alcuna configurazione RAID, la presenza di un Red risulta superflua. Va segnalato, in ultimo, come la LinKStation 510 durante i benchmark non abbia superato i 7W di consumo (valore misurato alla presa), segno che la piattaforma si presenta decisamente ottimizzata su questo versante (WD, per il solo hard disk, comunica un consumo di 4,1W durante le operazioni di lettura e scrittura).