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Come già anticipato, la prova di questo economico SSD viene effettuata sfruttando l'ormai anziano notebook Acer Aspire 5742G.

Questo, nella variante da me posseduta, dispone di una CPU Intel Core i3 370M, un dual-core con HT che opera alla frequenza di 2.4GHz, accoppiata a 4GB di memoria RAM DDR3 CL7 @1066MHz e GPU ATI/AMD HD5470M con VRAM da 512MB GDDR3, saldata sulla motherboard.

Il chipset HM55 al quale il sistema si appoggia supporta l'interfaccia SATA II (3GB/s), capace di garantire una banda passante teorica pari a 300MB/s.

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Tutto ciò non permetterà all'unità in prova di raggiungere la massima velocità di lettura offerta di circa 500MB/S, mentre non ci sono problemi per la bassa velocità in scrittura che in un certo senso lo pensalizza (Semplificando il discorso, ricordiamo che i chip NAND funzionano come se fossero in RAID, quindi essendocene meno su tale unità è normale osservare degli scarsi risultati, soprattutto se appaiati ad un CTRL NAND di facsia entry level).

Come se non bastasse, giusto per peggiorare la situazione, ho intenzionalmente scelto di non attivare la modalità SATA AHCI, la più recente e più raccomandata per i drive ad alte prestazioni, in qaunto è quella settata di default.

Immedesimandomi dunque in un utente inesperto, capace appena di eseguire una formattazione con ripristino dell'OS, ma dotato comunque di una certa manualità, ho lasciato la modalità IDE da BIOS, installato il sistema (Windows 10 PRO), caricato i driver necessari per il funzionamento di tutti i componenti, installato alcuni software di diagnostica e test.

I test sono stati dunque effettuati con SSD "carico" al 70% circa, a due mesi dall'installazione dell'OS e software vari.

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