Pagine

Le schede madri per i nuovi processori Intel Ivy Bridge sono ormai disponibili da qualche tempo sul mercato e sulle nostre pagine avete avuto modo di incontrarne gia' un certo numero. Abbiamo parlato della MSI Z77A-GD55, della ASUS Sabertooth Z77 e della Sapphire Z77A. Oggi tocca ad un altro paio di prodotti, stavolta firmati Gigabyte. Per la prima volta abbiamo sul nostro banco di prova anche una scheda madre non basata sul chipset top di gamma Z77 ma sul modello B75 che presenta un set di feature ridotto ma che, rispetto al fratello maggiore, non dovrebbe introdurre alcuna penalizzazione prestazionale. Staremo a vedere.

I due prodotti che oggi abbiamo sul nostro banco di prova recano le sigle Z77X-UD5H e B75M-D3H, il primo in formato full-ATX con chipset Z77 ed il secondo in formato micro-ATX con chipset B75, anche se entrambi compatibili con CPU Intel Socket LGA 1155.

Il produttore sottolinea le caratteristiche di elevate performance e supporto all'overclock della Z77X-UD5H, destinandola dunque a utenti enthusiast, videogamer e overclocker, mentre del modello micro-ATX B75M-D3H vengono messe in risalto le sue doti di affidabilità e supporto a funzionalità business come backup e accensione automatici, blocco delle periferiche USB non sicure e monitoraggio di software e hardware.

Gigabyte ha usato una confezione dal medesimo stile, bianco con scritte colorate, anche se le dimensioni sono chiaramente differenti.

  

All'interno delle due confezioni troviamo solo gli accessori essenziali. Se non consideriamo i manuali utente, il DVD con software e drivers e la mascherina ATX, restano solo un paio di cavetti Serial ATA e, solo per la Z77X-UD5H, un pannello con due porte USB 3.0.

 


Specifiche tecniche

Diamo ora uno sguardo alle caratteristiche dei due chipset utilizzati nelle schede madri in prova, considerando comunque che di essi abbiamo già più volte parlato in passato. Il chipset Intel Z77 (Panther Point) è prodotto a 65nm e rappresenta la naturale evoluzione del modello Z68 con pieno supporto a tutte le funzionalità delle CPU Sandy Bridge ed Ivy Bridge. Il chipset Intel Z75 vanta esattamente le stesse caratteristiche fatto salvo il supporto alla tecnologia Intel Smart Response e ad una più limitata possibilità di configurazione delle linee PCI Express.

Rispetto ai chipset di passata generazione, i modelli della serie 7 supportano tutti le uscite video per la iGPU e prevedono un controller USB 3.0 nativo. Nessuna novità circa la configurazione delle porte SATA (2 di tipo 3.0 e 4 di tipo 2.0).

Nella tabella seguente abbiamo invece elencato le caratteristiche delle due schede a confronto con altri modelli già recensiti.

Specifiche tecniche schede madri
Gigabyte Z77X-UD5H Gigabyte B75M-D3H Asus Sabertooth Z77 MSI Z77K-GD55 Sapphire Z77K
Tipo ATX micro ATX ATX ATX ATX
Socket LGA 1155 LGA 1155 LGA 1155 LGA 1155 LGA 1155
CPU - Core i3/i5/i7 a 28/32nm
- Intel HDA Graphics
- Intel Turbo Boost
- Intel HyperThreading
- Core i3/i5/i7 a 28/32nm
- Intel HDA Graphics
- Intel Turbo Boost
- Intel HyperThreading
- Core i3/i5/i7 a 28/32nm
- Intel HDA Graphics
- Intel Turbo Boost
- Intel HyperThreading
- Core i3/i5/i7 a 28/32nm
- Intel HDA Graphics
- Intel Turbo Boost
- Intel HyperThreading
- Core i3/i5/i7 a 28/32nm
- Intel HDA Graphics
- Intel Turbo Boost
- Intel HyperThreading
Bus 100 MHz 100MHz 100MHz 100MHz 100MHz
Chipset Intel Z77 Intel B75 Intel Z77 Intel Z77 Intel Z77
Memorie 4 socket DIMM DDR3
1066 - 1600+ MHz
Max 32 GB
Dual-channel
Intel XMP
4 socket DIMM DDR3
1066 - 1600+ MHz
Max 32 GB
Dual-channel
Intel XMP
4 socket DIMM DDR3
1066 - 1866 MHz
Max 32 GB
Dual-channel
4 socket DIMM DDR3
1066 - 2667 MHz
Max 32 GB
Dual-channel
4 socket DIMM DDR3
1066 - 1600+ MHz
Max 32 GB
Dual-channel
Slot di espansione 1x PCI-E 3.0 16x @16x
1x PCI-E 3.0 16x @8x
1x PCI-E 3.0 16x @4x

3x PCI-E 2.0 1x
1x PCI 2.2
1x PCI-E 3.0 16x @16x
1x PCI-E 2.0 16x @4x

2x PCI 2.2
1x PCI-E 3.0 16x @16x
1x PCI-E 3.0 16x @8x
1x PCI-E 3.0 16x @4x
3x PCI-E 2.0 1x
1x PCI-E 3.0 16x @16x
1x PCI-E 3.0 16x @8x
1x PCI-E 3.0 16x @4x
4x PCI-E 2.0 1x
1x PCI-E 3.0 16x @16x
1x PCI-E 3.0 16x @8x
1x PCI-E 3.0 16x @4x

1x PCI-E 2.0 16x @4x
2x PCI-E 1x
MultiVGA 8x + 8x
8x + 4x + 4x

Dual VGA SLi e CrossFire, Lucid Virtu

16x + 4x

DualVGA CrossFire

8x + 8x
8x + 8x + 4x

Dual VGA SLi e CrossFire, Lucid Virtu

8x + 8x
8x + 8x + 4x

Dual VGA SLi e CrossFire, Lucid Virtu

8x + 8x
8x + 4x + 4x
8x + 4x + 4x + 4x

Quad VGA CrossFire

Video VGA
DVI-D
HDMI con audio
Display Port
VGA
DVI-D
HDMI con audio
DVI-D
HDMI con audio
VGA
DVI-D
HDMI con audio
VGA
DVI-D
HDMI con audio
Display Port
Porte eS-ATA 1x 6Gb/s No 2x 6Gb/s No No
Porte S-ATA Chipset
4x S-ATA 3.0 Gb/s
2x S-ATA 6.0 Gb/s
1x mSATA 3.0 Gb/s
RAID 0, 1, 5, 10

Marvell 88SE9172
3x S-ATA 6.0Gb/s
RAID 0, 1

Chipset
5x S-ATA 3.0 Gb/s
1x S-ATA 6.0 Gb/s
Chipset
4x S-ATA 3.0 Gb/s
2x S-ATA 6.0 Gb/s

RAID 0, 1, 5, 10

ASMedia PCIe
2x S-ATA 6.0 GB/s

Chipset
4x S-ATA 3.0 Gb/s
2x S-ATA 6.0 Gb/s

RAID 0, 1, 5, 10

Chipset
4x S-ATA 3.0 Gb/s
2x S-ATA 6.0 Gb/s

RAID 0, 1, 5, 10

LAN 1x Gigabit (Intel 82579V)
1x Gigabit (Atheros)
1x Gigabit (Realtek) 1x Gigabit (Intel 82579V) 1x Gigabit (Intel 82579V) 1x Gigabit Realtek RTL8111F
1x Gigabit Killer E2200
Audio 7.1 HDA, SPDIF (Realtek ALC898)
Supporto Creative X-Fi ed EAX 5.0
7.1 HDA, SPDIF(Realtek ALC887) 7.1 HDA, SPDIF (Realtek ALC892) 7.1 HDA, SPDIF (Realtek ALC892) 7.1 HDA, SPDIF (Realtek ALC892)
Porte IEEE 1394 2x (Back + PCB) VIA VT6308 No No No No
Porte USB Chipset
6x USB 2.0
2x USB 3.0

VIA VL810
4x USB3.0 (back)
4x USB3.0 (PCB)

Chipset
8x USB 2.0
4x USB 3.0
Chipset
4x USB 2.0
6x USB 2.0 su PCB
2x USB 3.0
2x USB 3.0 su PCB
2x USB 3.0 ASMedia
Chipset
4x USB 2.0
6x USB 2.0 su PCB
2x USB 3.0
2x USB 3.0 su PCB
Chipset
4x USB 2.0
6x USB 2.0 su PCB
2x USB 3.0
2x USB 3.0 su PCB
Dimensioni (cm) 24,4 x 30,5 24,4 x 22 24,4 x 30,5 24,5 x 30,5 24,5 x 30,5

E' necessario fare alcune precisazioni circa le caratteristiche elencate in tabella. Per la Gigabyte Z77X-UD5H, ma è comunque un discorso che vale più in generale, l'ultimo slot PCI Express x16, funzionante a x4, è disponibile solo con CPU Ivy Bridge, mentre non è attivato se installate una CPU di precedente generazione (Sandy Bridge).

Lo slot mSATA è collegato alla porta SATA2 numero 5 che perciò non può essere usata se avete connesso un SSD mSATA. Infine, se utilizzate Windows XP, le porte USB 3.0 funzioneranno secondo lo standard USB 2.0.


Layout della Gigabyte Z77X-UD5H

Costruita sopra un PCB nero opaco in fibra di vetro che, secondo il produttore, garantirebbe una maggiore protezione dall'umidità, la Z77X-UD5H risulta nel complesso molto bella da vedere ma non così ordinata come ci aspettiamo da un produttore del calibro di Gigabyte. Il numero di componenti on-board è elevato ma necessario per via dei controller aggiuntivi per USB, SATA e Firewire, causando un sovraffollamento tale da mettere in crisi anche il più bravo degli addetti allo sbroglio.

Il Socket LGA 1155 prevede una imbragatura metallica sulla quale insiste una leva in acciaio, tipica di questi prodotti. Attorno ad esso Gigabyte ha saldato solo componenti a basso profilo, che non ostacolano in alcun modo l'installazione di dissipatori di grosse dimensioni. I due radiatori passivi disposti sui componenti attivi del VRM sono invece posizionati a debita distanza e servono bene il compito di raffreddare le 12 fasi di alimentazione della CPU.

I controller per l'alimentazione dei componenti installati sulla scheda madre, quali CPU, VTT, GPU integrata e memorie, sono tutti digitali e permettono così un controllo preciso ed una erogazione pulita. Il controllo può avvenire sia da bios che attraverso l'utility GIGABYTE 3D Power che gestisce anche le frequenze di swicth dei componenti del modulo VRM e le fasi di alimentazione, oltre al limite di intervento delle protezioni OCP ed OVP ed il Load Line Calibration.

Il connettore ATX 12V a 8 pin necessario per garantire la corretta alimentazione alla CPU è stato posizionato nell'angolo vuoto lasciato dai due radiatori del VRM, dove c'è uno spazio di manovra sufficiente a permettere di collegare e staccare il cavo con relativa facilità.

Gli slot per le memorie sono 4, in grado di ospitare ufficialmente moduli DDR3 in modalità dual-channel per un massimo di 32GB. In base alla CPU installata (Ivy Bridge o Sandy Bridge), la scheda madre mette a disposizione un diverso set di moltiplicatori per supportare frequenze delle memorie fino a 2667 MHz.

Fra gli slot per le memorie ed il bordo esterno, Gigabyte ha posizionato il connettore di alimentazione a 24 poli, un piccolo modulo di alimentazione a due fasi appunto per le memorie ed alcuni utili strumenti di overclock. In particolare troviamo punti di rilevazione delle tensioni per i principali componenti (VCore, VTT, VDimm, PLL, ...), un doppio display a sette segmenti che indica in tempo reale lo stato del sistema, un tasto di avvio e due microswitch per il reset del computer e per il reset delle impostazioni del bios.

Lo spazio per il modulo mSATA è stato ricavato davanti al socket LGA 1155: su di esso potrete installare un piccolo SSD che funge da cache per il disco principale del sistema e che, attraverso la tecnologia Intel SRT, garantisce prestazioni superiori.

Il chipset Z77 è raffreddato da un piccolo radiatore passivo connesso mediante heatpipe agli altri due moduli poggiati sopra i componenti di alimentazione. Gigabyte ha dimensionato il dissipatore in modo che la sua altezza non dia alcun fastidio alle schede grafiche installate sui connettori PCI Express x16.

Allo stesso modo i connettori SATA piegati a 90 gradi evitano qualunque tipo di intralcio con schede dalla lunghezza eccessiva. A proposito di connettori SATA, Gigabyte ne ha predisposti quattro di tipo SATA 2.0 (neri) di cui uno condiviso con il connettore mSATA e due SATA 3.0 pilotati dal chipset (bianchi). Ulteriori tre connettori (due sono adiacenti quelli bianchi ed il terzo è in posizione verticale sul bordo esterno) sono invece connessi ad un controller esterno Marvell 88SE9172 che pilota a sua volta anche una porta eSATA.

Con questi connettori è possibile creare sia delle configurazioni a disco singolo sia RAID. In particolare utilizzando i connettori pilotati dal chipset Intel è possibile sfruttare configurazioni RAID 0, 1, 5 o 10 mentre con i due connessi al controller Marvell è possibile creare configurazioni RAID 0 o 1 ma non è possibile fare un mix delle une con le altre. In particolare con una soluzione di questo genere potreste realizzare un sottosistema dischi che preveda un SSD SATA 3.0 per sistema operativo e software (connesso ad una porta SATA 3.0 pilotata dal chipset) ed un RAID di dischi tradizionali SATA 3.0 gestiti dal controller aggiuntivo.

In prossimità di questi connettori e mantenendo lo stesso orientamento, Gigabyte ne ha integrato uno di alimentazione di tipo SATA (OC-PEG) utile a fornire maggiore corrente alle schede grafiche quando si realizzano sistemi multi VGA overcloccati.

Gli slot di espansione, un punto sul quale negli ultimi tempi si è molto dibattuto, sono ben posizionati sulla scheda madre in prova, considerando anche la discreta varietà degli stessi. Volendo possiamo muovere solo una piccola critica al produttore taiwanese che ha posizionato l'unico connettore PCI di fianco al secondo slot PCI Express x16: installando due VGA esso sarà coperto e non vi sarà alcun modo per installare una periferica datata. Invece resterebbero disponibili due connettori PCI Express x1 (il primo ed il terzo).

La configurazione elettrica dei tre connettori PCI Express x16, tutti connessi al bus della CPU che prevede 16 linee in totale, è come segue:

  • Una scheda grafica: 16 linee dal primo slot PCI Express x16
  • Due schede grafiche: 8 linee dal primo slot PCI Express x16 ed 8 linee dal secondo slot PCI Express x16
  • Tre schede grafiche: 8 linee dal primo slot PCI Express x16, 4 linee dal secondo slot PCI Express x16 e 4 linee dal terzo slot PCI Express x16

Sul bordo inferiore troviamo diversi header per porte USB aggiuntive, per connettere il pannello frontale del case, compresi i jack audio per cuffie e microfono ed un modulo TPM. Sono altresì presenti un connettore SATA3 ed uno switch per il dual bios che permette di recuperare la scheda madre nel caso di programmazioni andate a male.

Una certa attenzione è stata riposta nel modulo audio, anche se principalmente dal punto di vista software, grazie all'inclusione del pacchetto Creative X-Fi ed EAX 5.0. Il chip audio Realtek ALC 898 che si occupa di pilotare ingressi ed uscite audio offre, sulla carta, un SNR di 110dB ed è stato saldato in prossimità delle uscite analogiche, adiacente al chip VIA VT6308 che gestisce le connessioni Firewire.

Fanno parte del pacchetto Creative X-Fi le tecnologie THX TruStudio Pro quali Surround e Speaker (per la gestione dei sistemi multicanale), Crystalizer (per ripristinare la qualità dei file audio compressi), Smart Volume (un compressore che adatta automaticamente il volume di ciò che si sta ascoltando) e Dialog Plus (per migliorare la chiarezza dei dialoghi).

Il controllo delle opzioni audio può avvenire per mezzo della comoda Sound Blaster Console mentre è possibile, in maniera alquanto semplice, creare un proprio music server.

 

Il pannello di I/O include quattro connettori di uscita video (VGA, DVI-D, HDMI e Display Port), uno di uscita audio digitale ottico SPDIF, due USB 2.0 (rossi), uno eSATA a 6Gb/s, uno Firewire, due LAN RJ45, quattro USB 3.0 (blu) e sei jack audio per gestire una line-in e sistemi da 2 a 8 canali.


Layout della Gigabyte B75M-D3H

Per la più piccola B75M-D3H, Gigabyte ha scelto un PCB più classico dal colore blu elettrico con componenti e connettori bianchi e celesti. La disposizione dei componenti appare abbastanza ordinata nonostante la presenza di ben 4 connettori di espansione ed il formato micro ATX.

Il socket è realizzato esattamente come quello della sorella maggiore ma questa volta la semplificata circuiteria di alimentazione, che comprende cinque fasi, è lasciata completamente scoperta. Allo stesso modo i componenti utilizzati non sono qualitativamente all'altezza di quelli che abbiamo incontrato nel modello Z77X ma si tratta di chip, bobine e resistori più commerciali.

Come nella Z77X, anche per la B75M il produttore ha previsto quattro connettori DIMM capaci di ospitare fino a 32GB di memoria DDR3 (vale lo stesso discorso fatto in precedenza circa i moltiplicatori, ovvero con una CPU Ivy Bridge potrete montare moduli DDR3 fino a 2667MHz).

Questa scheda madre non offre alcun particolare supporto all'overclock (fatte salve le feature disponibili nel bios) come tasti di avvio o punti di rilevazione delle tensioni. Fra i quattro slot DIMM ed il bordo esterno trovano posto solo il connettore di alimentazione ATX a 24 poli, la circuiteria per le due fasi di alimentazione dedicate alle memorie ed un connettore per porte USB 3.0 su modulo esterno.

I connettori di espansione ne includono due PCI Express x16 e due PCI tradizionali. Quelli PCIe possono essere utilizzati per installare una o due schede grafiche: il primo è pilotato dalla CPU, è di tipo PCIe 3.0 e dispone di 16 linee elettriche piene, mentre il secondo (quello sul bordo esterno) è connesso al chipset B75, dispone di sole 4 linee elettriche e risponde allo standard PCIe 2.0.

L'unico dissipatore di questa scheda madre è il piccolo radiatore posizionato sopra il chipset Intel B75 che Gigabyte ha integrato in prossimità del restringimento dovuto ai connettori PCI.

Molto strana la scelta fatta circa i connettori Serial ATA. Quattro di tipo SATA 2.0 (celesti) sono stati saldati in posizione verticale in un punto ove non vanno a creare problemi di installazione per una eventuale seconda VGA mentre altri due (bianchi) sono stati saldati in senso orizzontale: di questi uno è di tipo SATA 2.0 (quello sotto) e l'altro è di tipo SATA 3.0 (quello sopra). Il supporto RAID non viene menzionato in alcun caso da Gigabyte!

Nella zona più esterna, fra l'ultimo slot PCI Express ed il bordo della scheda, troviamo alcuni header che permettono di gestire una porta parallela, audio sul pannello frontale, porte USB e modulo TPM.

Il pannello di I/O include diversi connettori fra cui uno di tipo PS/2 per vetusti mouse o tastiere, quattro USB 2.0, due USB 3.0, VGA D-Sub, DVI-D e HDMI, LAN RJ45 e tre jack per sistemi audio multicanale (da 2 a 6 canali).


 

Il bios

Entrambe le schede madri oggetto di questa prova, prevedono un bios UEFI con interfaccia grafica comandabile mediante l'utilizzo di mouse e tastiera. Il video che segue si riferisce alle opzioni disponibili per la scheda madre Z77X-UD5H (l'interfaccia della B75M è esattamente la stessa mentre le opzioni sono solo un sottoinsieme).

Gigabyte mette a disposizione dell'utente anche alcuni tool software che permettono di impostare determinati parametri del bios direttamente da Windows. Ci riferiamo in particolare all'interfaccia 3D Power con la quale si può intervenire sul funzionamento del modulo di alimentazione per regolarlo affinché fornisca un miglior supporto all'overclock oppure maggiore attenzione al risparmio energetico.


Impostazioni e metodologia di prova

Le prove sulle schede madri sono eseguite con scrupolo e attenzione, in quanto questo componente rappresenta la base per qualunque sistema PC.

  • Installiamo i componenti necessari sulla scheda madre, verifichiamo il corretto funzionamento hardware ed impostiamo il bios con i valori di default (a meno che non sia diversamente specificato)
  • Installiamo il sistema operativo di fresco, tutti i necessari drivers forniti dal produttore, le eventuali utility da analizzare ed infine software e file di test.
  • Ripetiamo ogni test per tre volte e se il valore di qualcuno di essi mostra una varianza troppo elevata, lo stesso viene di nuovo ripetuto (dopo avere rilevato la specifica causa che ha inficiato il risultato);
  • Alla fine di ogni sessione di prova riavviamo il sistema;
  • Controlliamo i risultati dei test vengono rispetto a numeri di riferimento per indagare su eventuali valori anomali.

Di seguito la configurazione di prova:

Configurazioni di prova
Schede madri - Gigabyte Z77X-UD5H
- Gigabyte B75M-D3H
- Sapphire Z77K
- MSI Z77K GD55
- ASUS Sabertooth Z77
- ASUS Maximus Extreme Z68
Processore Intel Core i7 2600K Sandy Bridge
Memoria 4GB DDR3 2133 Kingston
Hard Disk WD Caviar Blue 320GB SATA 3
Scheda video NVIDIA GeForce GTX 570
Scheda audio Integrata
Media DVD Rom Pioneer 16x
Alimentatore Corsair 620W
Sistema operativo Windows 7 Ultimate 64-bit

Di seguito trovate una descrizione dei test che eseguiamo e di come li eseguiamo.

Benchmark sintetici

  • Fritz Chess Benchmark: questo è un tool che misura la potenza del processore di sistema utilizzando il motore per la creazione di giochi di scacchi "Fritz 9 engine". Il risultato del test è espresso in nodi per secondo medi. Il software è fortemente ottimizzato per girare in ambienti multicore ed è capace di attivare fino ad 8 thread contemporaneamente.

  • RMAA (versione 6): permette di controllare la qualità e le prestazioni del controller audio integrato. Per effettuare le prove noi utilizziamo una scheda audio secondaria di qualità come la Auzentech X-Fi Forte con la quale registriamo i segnali prodotti dal controller integrato per misurare la sua qualità di riproduzione ed emettiamo segnali per controllare la qualità del controller integrato in registrazione. La connessione fra la scheda audio secondaria ed il controller integrato avviene per mezzo di cavetti schermati di alta qualità.

  • Microsoft NTttcp: per provare il controller di rete abbiamo utilizzato un sistema secondario sul quale è stata installata una scheda di rete Zyxel Gigabit LAN. Sul computer di prova e su quello di riferimento abbiamo fatto girare il software NTttcp in modalità Receiver + Sender e viceversa. Abbiamo dunque misurato i tempi di occupazione della CPU e la banda dati.

  • HD Tune Pro (versione 4): utilizziamo questo benchmark per misurare la banda dati, l'occupazione di CPU ed altri parametri inerenti i controller disco ed USB. Sui controller SATA colleghiamo un disco rigido WD Caviar Blue da 320GB SATA 2.0 oppure WD Caviar Blue da 320GB SATA 3.0 o ancora un SSD ADATA S599 da 120GB SATA 2.0 a seconda del test che vogliamo effettuare. Per testare il controller in modalità multi disco utilizziamo due dischi WD Caviar Blue da 320GB SATA 2.0.

Grafica 3D

  • 3DMark06 (versione 1.1.0 Professional): ci permette di valutare le prestazioni grafiche 3D offerte dal sistema. Nel suo computo sono inclusi, in particolare, la CPU, la memoria di sistema ed il controller grafico.

  • World In Conflict (RTS): si tratta di uno strategico in tempo reale, che unisce a questo tipo di giochi una visuale simile a quella degli sparatutto in prima persona e che fa degli effetti particellari e della fisica le sue armi migliori.

  • Crysis: uno dei più indicativi titoli 3D DirectX 10 per effetti grafici e per l´utilizzo della fisica.

  • Call of Juarez (3D Shooters): titolo ambientato nel vecchio west ma realizzato per le API DirectX 9. Grazie ad un porting è disponibile anche per piattaforme DirectX 10 delle quali sfrutta molto effetti di luce e delle tecniche di "dense vegetation".

  • Prey (3D Shooters): il classico sparatutto molto leggero per le moderne schede grafiche e dunque fortemente dipendente dall'architettura di base legata a CPU, memorie e chipset.

Utilizzo generico

  • PovRay (versione 3.6): il tool Persistence of Vision Raytracer (PovRay) permette di creare grafica tridimensionale di elevata qualità. Al suo interno troviamo una scena standard creata proprio per effettuare benchmark sulla CPU che sfrutta la maggior parte delle feature disponibili con questo software. Per rendere ripetibili i nostri test utilizziamo sempre le impostazioni di default del file .ini.

  • Cinebench (versione 10 e versione 11): suite di test multi-piattaforma basato sul software di animazione CINEMA 4D ampiamente utilizzato da studi e case di produzione per la creazione di contenuti 3D. Grazie ad esso possiamo valutare le performance del sottosistema CPU seppure l'influenza di chipset, memorie e scheda grafica installate nel sistema non può essere trascurata. Il software esegue un test di rendering capace di sollecitare uno o tutti i core del processore disponibili.

  • 7-Zip (versione 9.15 beta): con questo noto software di compressione dati eseguiamo due diversi benchmark. Il primo viene realizzato utilizzando il tool integrato che restituisce una indicazione sui MIPS (million instructions per second) che il sistema è in grado di offrire (potete confrontare i risultati ottenuti con quelli ufficiali e con quelli del vostro sistema). Il secondo invece prende in considerazione una situazione reale nella quale viene richiesto al sistema di comprimere in formato 7z una cartella da 5,36GB contenente 4.379 file di diversa dimensione e tipologia (immagini, testo, html, video, foto, applicazioni) e 536 sottocartelle e poi di decomprimere la stessa. L'operazione di compressione ha una forte dipendenza dalla memoria cache della CPU e dalla memoria RAM installata nel sistema. Quella di estrazione dipende molto, invece, dalla capacità della CPU di gestire le operazioni su interi. In tutti i casi, il software sfrutta abbastanza bene tutte le risorse (core) di CPU a disposizione.

  • Auto Gordian Knot (versione 2.55): software utile per effettuare backup di DVD o comunque operazioni di transcodifica video nei formati DivX ed XviD. Per le nostre prove utilizziamo il codec XviD che il tool installa di default ed eseguiamo il ripping di un completo DVD (Codice Swordfish) che per l'occasione abbiamo memorizzato su un disco fisso e lo "comprimiamo" in modo da farlo entrare su due CD.

  • Handbrake (versione 0.9.4): un software di transcodifica video open-source multipiattaforma e multithreaded con il quale effettuiamo una conversione video di un intero DVD (Codice Swordfish) in formato adatto per i dispositivi Apple iPod, iPhone e iPad.

  • Mainconcept H.264 (versione 1.6.1): tool di codifica video in grado di creare stream ad alta definizione compatibili con lo standard H.264.

  • DaCapo (versione 9.12): questa suite di benchmark permette di valutare il comportamento del sistema quando si utilizzano tool di sviluppo per Java. Esso include tutta una serie di applicazioni reali open source fra cui Tomcat, FOP, Eclipse, Batik, Xalan e altri. Nel nostro caso riportiamo il tempo complessivo necessario all'esecuzione di tutti i test.

  • ScienceMark 2.0: grazie a ScienceMark è possibile misurare le prestazioni del sistema in ambiente di calcolo spinto. Inoltre il software misura le prestazioni della memoria di sistema e della cache integrata nella CPU.

  • Adobe Photoshop: questo test rileva il tempo necessario all'applicazione di alcuni filtri su un'immagine campione, operazione effettuata in Adobe Photoshop CS5 utilizzando Speedtest di  Club of One.


Test sintetici: processore

Questa serie di test viene condotta tramite software che non eseguono applicativi di uso comune, ma che effettuano routines di calcolo e controllo in modo estremamente specifico sul sottosistema target, in modo da evidenziarne le performances tramite un valore assoluto e permetterne in confronto con quelle di altri sistemi.

Le due schede madri Gigabyte esaminate si posizionano, per quel che concerne l'espressione della potenza della CPU, a metà strada fra le soluzioni di casa ASUS e le rivali MSI e Sapphire. Delle due Gigabyte, il modello Z77X-UD5H risulta essere più performante del modello micro ATX B75M-D3H.


Test sintetici: controller delle memorie

Questa pagina mostra i valori per i test del controller memorie. Trattasi di punteggi espressi in GB/s o valore assoluto, e sono individuati tramite l'impiego di benchmark sintetici che effettuano routine di calcolo ed analisi con profonda prevalenza del sottosistema DDR rispetto a quelli CPU e Video.

Numeri allineati alla media, quelli offerti dal sottosettore memorie delle due schede madri Gigabyte in test. Nel benchmark di PCMark Vantage, però, queste riescono a mettersi in luce conquistando un ottimo primo posto a pari merito.


Controller Serial ATA

I test disco mirano ad isolare i controller integrati nella motherboard, evidenziandone le performances medie. Quando su uno stesso prodotto sono presenti più controllers, vengono effettuati tests di confronto per vedere quale dei due risulta più performante, aiutando l'utente finale a scegliere come configurare il proprio sistema in fase di installazione.

Le prestazioni del controller SATA2 sul quale abbiamo collegato il disco di sistema non si dimostrano clementi con le due schede madri Gigabyte B75M e Z77X. I numeri sono sensibilmente più contenuti rispetto a quelli delle altre proposte concorrenti specie nella rilevazione dell'impatto sul File System.

Utilizzando un SSD molto veloce (Kingfast F3 PLUS da 120GB) come disco secondario abbiamo sottoposto tutti i controller presenti sulle motherboard in prova ad ulteriori test.

Quando il controller SATA2 delle due Gigabyte ha a che fare con una unità disco decisamente veloce, capace di saturare la banda dati messa a disposizione, ecco che viene fuori un piazzamento da metà classifica sia considerando le operazioni di lettura che quelle di scrittura.

Ottimi invece i valori di banda ottenuti utilizzando il controller SATA3 integrato nel chipset sia della Gigabyte Z77X che della B75M. Purtroppo non possiamo dire la stessa del controller aggiuntivo Marvell 88SE9172 che si comporta decisamente male, quasi alla stregua di un chip SATA2. Il problema è nel controller? Crediamo proprio di no: dallo schema a blocchi fornito dal produttore emerge che su una singola linea PCI-Express x1 sono connessi due controller Marvell 88SE9172 (utili a gestire anche le connessioni eSATA) e, considerando che il link PCI Express x1 è quello del chipset, questo ha una banda di "soli" 5Gb/s.

L'occupazione di CPU nelle operazioni di lettura sia da controller SATA 3.0 che SATA 2.0 resta su valori contenuti tranne il picco a poco più del 3% visibile nel caso di SSD connesso sul controller Intel SATA 3.0.


Controller LAN

Il controller di LAN è divenuto ormai parte irrinunciabile per qualunque scheda madre tale per cui l'utente possa facilmente collegarsi ad una rete complessa oppure ad un semplice modem / router per essere immediatamente online. Misuriamone perciò le prestazioni ed il peso che esso ha sulla CPU.

La banda dati garantita dei due controller della Gigabyte Z77X e quella dell'unico controller della Gigabyte B75M sono all'interno della media delle altre soluzioni concorrenti. Fatta salva la Maximus IV Extreme, tutte le altre schede madri si attestano sui 750MB/s in ricezione e sui 720MB/s in invio.

I tempi di occupazione della CPU restano contenuti solo per il controller Intel della Gigabyte Z77X mentre negli altri due casi i valori durante le operazioni di trasferimenti di dati in rete mostra valori più elevati della media di gruppo.


Applicazioni di rendering

I test di calcolo avanzato prendono in considerazione l'impiego professionale del sistema tramite l'utilizzo di software di rendering e modellazione tridimensionale, e massimizzano l'uso del calcolo in virgola mobile per l'esecuzione di task piuttosto complesse. Trattasi di test reali poichè effettuati con applicativi comuni disponibili al pubblico, e non con mere simulazioni irripetibili nell'esperienza quotidiana.

Le prestazioni rilevate per il sottosistema CPU influenzano in maniera pesante quelle ottenute con applicazioni di rendering. Come si può notare, le due schede madri della casa taiwanese, offrono numeri da metà classifica riuscendo comunque a battere le più dirette avversarie firmate MSI e Sapphire. Il modello basato su chipset B75 non riesce a stare sempre al passo del fratello maggiore, cosa che si rende evidente in special modo con Povray.


Conversione video

Il costo ridotto delle videocamere digitali e la disponibilità di porte Firewire rendono l´acquisizione ed il montaggio video alla portata di tutti. E' necessario disporre di una buona potenza di calcolo per far si che una conversione da dati grezzi a formati video e audio compressi non impieghi un´eternità. In questo test abbiamo cronometrato il tempo necessario per comprimere un video in H.264 e DivX a partire da una fonte .mpeg, in modo da verificare la potenza dei sottosistemi interessati (CPU e memorie).

Prestazioni allineate alla media di gruppo per la Gigabyte Z77X-UD5H nelle operazioni di transcodifica video. La scheda madre brilla con Handbrake dove riesce ad ottenere il tempo più basso in assoluto. Non così bene, invece, per la scheda madre Gigabyte B75M-D3H che risulta essere in generale quella che impiega il maggior tempo in questi compiti.


Content creation ed archivi

Questa serie di test mira ad analizzare le performances del sistema con applicativi di uso comune, come creazione e decompressione di archivi in formato 7-Zip, operazioni di fotoritocco e di creazione di contenuti.

Il benchmark integrato in 7-zip non è favorevole alle due schede madri Gigabyte in prova che si piazzano all'ultimo ed al terz'ultimo posto, rispettivamente per il modello B75M e Z77X.

Quanto appena visto si riflette nella realtà di prove reali ove 7-zip è utilizzato per comprimere ed estrarre una grossa cartella di file. I tempi impiegati dalla B75M sono quelli più lunghi registrati sinora mentre per la Z77X registriamo una posizione da metà classifica.

Ottimo invece il posizionamento della Gigabyte Z77X con il benchmark sulla produttività di PCMark Vantage. In questo caso la B75M si ferma a metà.

 


Performances ludiche

In questa sezione vi proponiamo il comportamento del sistema basato sulla scheda madre in oggetto quando è messo sotto stress da moderni titoli videoludici. Le performances sono espresse in FPS (fotogrammi al secondo) od in punteggi a seconda del tipo di benchmark, e sono diretta espressione dell'efficienza dei sottosistemi CPU, Memorie e Video visto che le risoluzioni ed i settaggi utilizzati permettono di bypassare un eventuale collo di bottiglia offerto dalla scheda grafica utilizzata.

Buono il comportamento della Z77X-UD5H con i videogames. La scheda si posiziona nella parte medio-alta della classifica denotando una chiara attitudine verso gli utenti che fanno largo uso di applicazioni video-ludiche. Il modello B75, pur comportandosi degnamente, mostra valori sempre inferiori a quelli della sorella maggiore.


Consumi

Per scendere nel dettaglio di ogni prodotto riteniamo sia utile valutare anche la sua efficienza in termini di consumi e dissipazione. Nei grafici seguenti abbiamo riportato i consumi complessivi del sistema misurati tramite un tester digitale connesso sulla presa di corrente (questo significa che nelle misurazioni esiste un errore dovuto alla non linearità dell'efficienza dell'alimentatore ma che riteniamo trascurabile visto che le differenze dei valori fra una scheda madre e l'altra sono risibili).

La presenza di un ridotto numero di componenti aggiuntivi on-board, permette alla scheda madre Gigabyte B75M-D3H di consumare decisamente meno del modello ATX Z77X. Ma nonostante le piccole dimensioni, la scheda non riesce a raggiungere l'efficienza della rivale MSI che in IDLE si ferma ad appena 70W. Il modello Z77X-UD5H è comunque abbastanza parsimonioso se confrontato con i prodotti ASUS.

Durante una sessione di test con WPRIME i consumi delle due schede madri in prova sono molto più allineati alla media di gruppo restando fra i 211W della ASUS Sabertooth ed i 156W della MSI Z77A-GD55.


Overclock

Come accade per tutte le schede madri top di gamma di nuova generazione, anche la Gigabyte Z77X dispone di un sistema di overclock automatico che modifica i parametri di funzionamento dei componenti in base ad algoritmi di test che girano sotto Windows.

La tecnologia Auto Tuning di Gigabyte impiega un certo tempo per poter raggiungere il miglior risultato, che in questo caso è identificato da una frequenza di bus di 104MHz e delle memorie pari a 830MHz.

L'Auto Tuning lo si può attivare da EasyTune6 che Gigabyte fornisce in bundle con le sue schede madri. Questo tool permette di agire da Windows su diversi parametri della CPU, delle memorie e addirittura della scheda grafica (non tutte sono però pienamente compatibili).

Ovviamente è possibile agire anche manualmente modificando moltiplicatori, frequenze e tensioni. La massima frequenza tollerabile dal bus dell'esemplare in nostro possesso è pari a 106MHz.

Abbiamo effettuato qualche prova anche con la B75M e in tal caso abbiamo scoperto che la massima frequenza raggiungibile dal bus è leggermente superiore, pari a 106,3MHz.


Conclusioni

Scegliere una scheda madre oggi non è cosa semplice. Le prestazioni sono mediamente allineate le une alle altre seppure con test specifici riusciamo sempre a trovarne, così come le caratteristiche. Molti produttori si rifanno allo standard imposto dal chipset utilizzato aggiungendo solo alcune feature di contorno. Per questo motivo la scelta andrebbe fatta prendendo in considerazione più parametri possibili, non ultimo il prezzo.

Se non avete bisogno di fronzoli e state realizzando un sistema da ufficio, per lavorare del quale poco vi interessa della sua espandibilità a posteriori o delle sue prestazioni con i videogiochi, allora puntate su un modello come la B75M micro ATX grazie alla quale otterrete buone prestazioni ed affidabilità ad un prezzo contenuto.

Se invece volete una flessibilità elevata, possibilità di espansione future, prestazioni superiori e supporto per tutte le ultime feature proposte dalle piattaforme Intel come Rapid Storage Technology e/o RAID, la Gigabyte Z77X-UD5H fa al caso vostro. Ma siate pronti a sborsare alcune decine di euro in più!

La decisione va però presa anche e soprattutto nei confronti della concorrenza. Vediamo perciò quali sono punti di forza e debolezza delle due schede madri Gigabyte esaminate in questo articolo.

Layout. Davvero bella da vedere la Z77X con quel suo PCB color nero opaco ma un poco disordinata nella disposizione di alcuni componenti, probabilmente per via dei numerosi controller onboard. Molto più provinciale invece la B75M che però fa forza su un fattore di forma ridotto nel quale integra comunque numerosi slot e connettori.

Bios. Gigabyte ha pesantemente lavorato sull'interfaccia utente del bios UEFI delle sue schede madri producendo due distinte soluzioni. Quella che maggiormente si avvicina allo stile tradizionale e che è disponibile su entrambi i prodotti tutto sommato prevede solo alcuni abbellimenti e la possibilità di usare il mouse. L'interfaccia 3D, disponibile invece solo sulla Z77X, è molto interessante e adatta sia agli utenti meno esperti che a quelli più avanzati. Interfaccia a parte le possibilità di modifica sono estese ed includono non solo moltiplicatori, frequenze e tensioni ma anche modifiche al modulo di alimentazione, impostazioni dei controller esterni e così via.

Prestazioni. Le performance della Z77X possono essere considerate di livello medio alto mentre quelle della B75M soffrono un po' di più probabilmente a causa di un chipset non top di gamma e di integrazioni forzate. In generale possiamo comunque considerare una sostanziale parità fra le due schede mentre con applicativi 3D è la Z77X a dare il meglio.

Overclock. Possiamo considerare la scheda B75M come una soluzione non adatta all'overclocker ma comunque dotata di un certo numero di strumenti via bios per ottimizzare il proprio sistema. Differente è il discorso della Z77X che a tutte le possibilità del bios aggiunge punti di controllo delle tensioni, display a sette segmenti per monitorare lo stato del sistema, tasti di avvio e reset rapidi e moduli di alimentazione a più fasi realizzati con componentistica di elevata qualità.

Espandibilità. Tre slot PCI Express x16 per configurazioni SLI e CrossFire (il terzo funziona solo in presenza di CPU Ivy Bridge), tre connettori PCI Express x1 ed un connettore PCI tradizionale, tutti ben organizzati, costituiscono l'ottimo bagaglio della Z77X. Dalla B75M ci aspettiamo una minore disponibilità e così è ma la presenza di due slot PCI Express x16 e due PCI comunque è importante.

Dischi. Ben fornita la sezione dischi della Z77X che ai nove connettori SATA 2.0 / 3.0 unisce anche una porta mSATA sulla quale potrete collegare un piccolo SSD a far da cache di sistema ed una porta eSATA in standard SATA 3.0. Non mancano possibilità di mettere i dischi in RAID. Molto meno ricca, invece, la sezione dedicata allo storage della B75M che include solo quattro porte Serial ATA 2.0 ed una porta Serial ATA 3.0.

LAN e USB. Sulla Z77X è presente un doppio doppio controller Gigabit Lan mentre sulla B75M ne troviamo uno solo. In ogni caso le prestazioni risultano essere buone. Dal punto di vista delle porte USB ne troviamo di tipo USB 3.0 sia sulla Z77X (10) che sulla B75M (4). Sulla Z77X il produttore fornisce anche un supporto con due porte da posizionare su uno slot esterno.

Uscite video. La presenza di un controller grafico integrato in tutte le CPU Core di ultima generazione rende quasi necessario che la scheda madre offra porte di uscita video in modo da garantire all'utente la massima flessibilità e la possibilità di utilizzare tutte quelle tecnologie multi-GPU o di conversione video permesse da Intel. Sulla Z77X troviamo a tal proposito un ricco pannello che comprende uscite VGA, DVI-D, HDMI e Display Port. Sulla B75M manca solo la connessione DP.