Il mercato PC si sta spaccando, in quanto gli utenti quando devono acquistare una nuova macchina si rivolgono a prodotti completamente agli antipodi. Da una parte c'è l'utente comune, a cui basta navigare sul web, scrivere qualche documento o vedere i filmati delle vacanze. Per questi utenti una CPU entry level è anche troppo potente. Dall'altra parte ci sono coloro che con il PC ci giocano (gli Enthusiast) e/o ci lavorano. E questi necessitano di CPU veloci. In mezzo ci sono le CPU di fascia media, che per Intel sono quelle caratterizzate dalle sigle i3 ed i5, le quali sono protagoniste da tempo di una continua contrazione delle quote di mercato.

 

 

Si tratta di un trend di mercato in essere già da diversi anni, descritto ampiamente circa due anni fa dalla società di analisi BCN, come abbiamo avuto modo di riportare, e che non accenna a interrompersi.

La momentanea non disponibilità (o disponibilità limitata) delle nuove CPU Skylake serie K (cioè quelle con il moltiplicatore sbloccato), non è da imputare esclusivamente alle possibili difficoltà produttive con i 14nm ma, forse, anche e soprattutto alle eccessive richieste da parte del mercato (in molti hanno aspettato Skylake per aggiornare il proprio PC basato su SNB o IVB).

Proprio quest'anno, infatti, si è toccato il record di CPU High End vendute, e spinta da questa notizia la dirigenza della casa di Santa Clara potrebbe tentare di commercializzare delle CPU per Socket 2011v3 ancora più costose di quelle attuali (la tanto chiaccherata CPU Broadwell-E da 10 core dal costo supposto di 1500$). Se l'utenza PC è alla ricerca di prestazioni sempre più elevate, perché non sfruttare il momento?

A tal proposito Brian Krzanich, CEO di Intel, ha affermato: "As of November, 14 nanometer products made up more than 50% of the Client Computing volume. For the year, high-end Core i7 microprocessors and our K SKUs for gaming, both set all-time volume records, leading to our rich product mix".