Il progetto Jalapeno di Cyrix nacque circa nello stesso periodo in cui AMD cominciò a sviluppare SledgeHammer, quello che sarebbe diventato l'Athlon64 e le CPU per server Opteron. Entrambi i CEO, Sanders e Rogers, compresero che per battere Intel si sarebbe dovuto stupire il mercato. Intel non era da rincorrere, era da superare.
Cyrix, al tempo, era la dominatrice della fascia ultra bassa delle CPU con i processori 6x86MX, grazie ad un prezzo di commercializzazione inferiore ai 200 dollari. Per fare un confronto, a metà del 1997, un Cyrix 6x86MX-PR200 costava 190 dollari, mentre un Pentium MMX 233 MHz ne costava 594, ed il Pentium II 233 MHz 636 (prezzi per lotti di 1000 unità).
Rogers, insieme ai propri ingegneri, decise di puntare sulla fascia media per costruirsi il proprio zoccolo duro di utenza, quella che garantiva il migliore rapporto margini utili/pezzi venduti: quello delle macchine da ufficio, e per utilizzo SOHO (Small Office – Home Office) in generale.
Cyrix ormai era padrona delle fasce più umili di mercato, poco remunerative ma che offrivano comunque una buona visibilità dal punto di vista della pubblicità. Tale successo spinse Rogers a sperimentare una soluzione molto particolare per una CPU x86, la CPU (ma forse è riduttivo chiamarla così) MediaGX.
Articolo di Black Enterprise, Aprile 1999
Tale CPU, basata sul vecchio Core 5x86 e utilizzante lo Socket 7, integrava una GPU 2D (XpressGRAPHICS) e una scheda audio 16 bit (XpressAUDIO) compatibile con le allora molto diffuse Sound Blaster 16. Poteva venire utilizzata su tutte le schede madri Socket 7, previo aggiornamento del Bios, ma per sfruttarne le caratteristiche multimediali si sarebbe dovuto utilizzare mainboard apposite, equipaggiate con il SouthBridge Cx5530, sviluppato dalla stessa Cyrix.
Non necessitando di un NorthBridge, il MediaGX possedeva un'altra caratteristica davvero avveniristica: il controller delle SDRAM integrato (XpressRAM).
Questa futuristica CPU fu la prima a permettere la creazione, all'inizio del 1997, di Personal Computer sotto i 1.000 dollari. Destinata ad un impiego office, fece comunque da apripista per un'ulteriore abbassamento dei prezzi e per la discesa dal piedistallo di Intel: la casa di Santa Clara dovette commercializzare le CPU Celeron per evitare che Cyrix ed AMD le mangiassero a velocità assurdamente elevata il proprio Market Share.
Le CPU 6x86 e MediaGX, comunque, non salvarono Cyrix dalla vendita a National Semiconductor. La suicida politica dei prezzi erose le poche riserve di capitali, e la speranza di vedere un grosso OEM bussare alla porta di Rogers non si avverò mai.
Lo sviluppo della rivoluzionaria CPU, in quel momento allo studio, passò sotto l'egida di National Semiconductor.