Conclusioni
La nuova generazione di dischi allo stato solido sta portando questi prodotti a registrare progressi molto importanti che vanno non solo a migliorare quanto di buono era già possibile con i modelli più datati ma anche a colmare certi gap importanti. Ad esempio la banda dati superiore che si ottiene grazie ai controller SATA3 ed ai nuovi chip di memoria Flash permette di raggiungere e superare le prestazioni dei migliori dischi rigidi anche nelle operazioni di trasferimento dati mentre l'affidabilità viene incrementata attraverso l'adozione di nuovi algoritmi per la distribuzione ottimale dei dati. Da questo punto di vista manca ancora un serio intervento sull'hardware che dovrebbe portare ad un incremento dei cicli di scrittura sulle celle NAND Flash ma ormai anche questo traguardo comincia a profilarsi all'orizzonte.
Ottimi avanzamenti si sono avuti anche riguardo i costi di acquisto, ormai scesi a circa un euro per GB. Se a questa tendenza contrapponiamo quella al rialzo vissuta negli ultimi tempi dai dischi rigidi tradizionali è facile capire che il gap fra le due tecnologie comincia a farsi più sottile. Resta da sciogliere ancora il nodo dello spazio di storage visto che, come le vecchie generazioni di dischi, anche in questo caso ci troviamo di fronte a limiti dell'ordine dei 480GB.
Ma venendo allo specifico dei due modelli Kingston V+200 da 90GB e 240GB abbiamo visto come essi siano in grado di offrire prestazioni mediamente superiori - sia come tempi di risposta che come banda dati - rispetto a quelli di SSD di passata generazione e, ovviamente, a quelli di hard disk tradizionali. A differenza di quanto si legge nei dati del produttore, però, esistono differenze di performance fra i due modelli: quello dalla capienza maggiore è anche quello più veloce grazie evidentemente all'utilizzo di chip flash con due die e dunque utilizzanti la modalità di interleaving.
In aggiunta i numeri non sempre sono all'altezza delle prestazioni attese. Questo è dovuto all'utilizzo di chip di memoria flash impostati in modalità asincrona i quali non permettono di scrivere e leggere a velocità elevate quanto quelle di chip sincroni (ONFi 2.x), nonostante il controller SandForce effettui sempre e comunque una compressione di tutti i dati che arrivano dal sistema host. In sostanza, anche se i tempi di risposta restano su livelli eccezionali considerando l'ambito di applicazione, la banda dati invece è a metà strada fra quella di SSD SATA2 e quella di SSD SATA3 con chip sincroni.
Gli SSD Kingston utilizzano poi delle celle di memoria NAND Flash Intel da 3.000 cicli P/E che, nonostante sia un valore che garantisce un utilizzo sicuro e duraturo nel tempo per tutti gli utenti finali, è comunque inferiore a dischi che invece integrano memorie da 5.000 cicli P/E. L'affidabilità è comunque migliorata da un set di tecnologie attivate attraverso il controller SandForce, comprese quelle RAISE. E soprattutto i 3 anni di garanzia Kingston con supporto H24 non sono da trascurare.
Per capire per cosa pagate è bene controllare non solo le prestazioni, le feature, il supporto e gli accessori, ma anche il reale spazio di memorizzazione a disposizione dell'utente. Il prezzo medio sul mercato italiano di questi due dischi è pari a 95 euro per il modello da 90GB e 250 Euro per quello da 240GB. Lo spazio effettivamente messo a disposizione dell'utente si riduce a 83GB circa per il modello da 90GB e 224GB per quello da 240GB.
Modello da 90GB
- prezzo per GB nominale (95 Euro / 90GB) = 1,06 Euro
- prezzo per GB effettivo (95 Euro / 83GB) = 1,45 Euro
Modello da 240GB
- prezzo per GB nominale (250 Euro / 240GB) = 1,04 Euro
- prezzo per GB effettivo (250 Euro / 224GB) = 1,12 Euro