L’OCZ RD400, nella versione recensita, è un SSD PCIe con un modulo M.2 integrato (è possibile acquistare il solo modulo M.2, se si desidera), nel form factor M.2 2280. La scheda ha un pettine PCI-E 3.0 4x, capace di garantire una banda passante teorica pari a 3940 GB/s, difficilmente saturabile dai dispositivi di fascia consumer attualmente in commercio.
Passando alla componentistica del modulo M.2, questo è prodotto da Toshiba, ma è dotato di un Firmware ad alte prestazioni opportunamente programmato dal team di ingegneri di OCZ. Possiamo notare come anche le NAND Flash utilizzate siano prodotte direttamente da Toshiba con il nuovo nodo da 15nm, e siano di tipologia MLC. Si tratta delle memorie più avanzate prodotte presso le FAB dell’azienda giapponese, eredi delle eccellenti e molto apprezzate NAND Flash MLC @19nm (Per il momento, comunque, è ancora Samsung a detenere la leadership tecnologica - almeno per quanto concerne la velocità - con le V-NAND).
Il CTRL NAND integrato è marchiato Toshiba, e si tratta più precisamente del TC58NCP070GSB. Non si tratta di un CTRL NAND realizzato in casa, quanto di uno rimarchiato. Abbiamo visto nel recente passato come Toshiba non sia nuova a questi escamotage (Ad esempio quello utilizzato negli SSD di fascia alta HG6). Anandtech e Ocaholic suppongono si tratti del Marvell 88SS1093, mentre altre testate preferiscono soprassedere, come KitGuru (L’importante è che funzioni bene, no?). In realtà siamo riusciti a scoprire per vie traverse che si tratta del PHISON PS5007-E7, accreditato di diverse funzionalità avanzate, e indirizzato soprattutto a quegli SSD che puntano tanto al mercato Consumer quanto al mercato Prosumer. Ad accompagnare il CTRL NAND c’è un chip LPDDR3-1600 (K4E4E324EE-EGCE) da 512MB, funzionante ad una tensione di funzionamento di 1.2v, prodotto da Samsung, e che funge da Cache.
L’adattatore PCIe è molto semplice, in quanto il suo compito principale è quello di convertire la corrente in entrata dai 12v della linea PCIe ai 3.3v del connettore M.2. Vi è infatti un’unica fase di alimentazione preposta a questo compito.
Mettendo a confronto le specifiche del RD400 con quelle del Vector 180 e del “vecchio” RevoDrive 350 è possibile osservare come il balzo tecnologico in avanti sia stato notevole, tanto dal punto di vista della miniaturizzazione, quanto dell’aumento delle prestazioni, e a fronte di un prezzo in contrazione.
SSD | RD400 | Vector 180 | RevoDrive 350 |
Capacità | 512GB | 480GB | 480GB |
Connessione | PCI-E 3.0 4x (M.2) | SATA III | PCI-E 2.0 8x |
Scrittura Sequenziale | 1600 MB/s | 530 MB/s | 1700 MB/s |
Lettura Sequenziale | 2600 MB/s | 550 MB/s | 1800 MB/s |
IOPS (Random Read) | 190.000 | 90.000 | 90.000 |
IOPS (Random Write) | 120.000 | 90.000 | 140.000 |
CTRL NAND | Phison PS5007-E7 | Indilinx IDX500M00 | 4x LSI SandForce SF-2282 |
NAND Flash | MLC 15nm | MLC 19nm | MLC 19nm |
Consumo in Uso | 6 W | 3.7 W | 14 W |
MTTF | 1.5 mln di ore | 1.5 mln di ore | 2 mln di ore |
Data Commercializzazione | 05/2016 | 03/2015 | 04/2014 |
Prezzo all'uscita | 309.99 $ | 275 $ | 829.99 $ |
Da questa tabella di confronto possiamo trarre alcune ulteriori considerazioni sulle scelte progettuali di OCZ e di Toshiba. Prima di tutto, per venire incontro alle esigenze di contenere i costi, ma al contempo di offrire un prodotto ai vertici della categoria, si è dovuti scendere ad un compromesso per quanto riguarda il rapporto velocità/affidabilità.
Come scrivemmo nella recensione del RevoDrive 350, questo era chiaramente un “figlio bastardo” dei prodotti di fascia Business di OCZ, e tale pensiero veniva confermato tanto dall’ottima durata stimata (2 mln di ore) delle NAND Flash quanto dall’utilizzo del “over-provisioning”, una feature descritta nell’articolo “Test di resistenza per l'OCZ Vector 150: sarà un SSD semi-immortale?”. In poche parole, sul RevoDrive 350 ci sono effettivamente NAND Flash per un totale di 512GB di spazio di memorizzazione, ma ne vengono utilizzati solo 480GB in maniera attiva. I restanti 32GB vengono lasciati in riserva, così che le “celle morte” possano venire sostituite gradualmente una volta esaurite, al fine di evitare fastidiose perdite di dati nel caso l’SSD venga utilizzato in sistemi che devono essere necessariamente affidabili al 100%.
L’RD400, al contrario, mette fin da subito a disposizione tutti i 512GB delle NAND Flash installate, offrendo così un miglior rapporto GB/Euro. Comunque non c’è da preoccuparsi dal punto di vista dell’affidabilità, come abbiamo visto con il test sopra citato: servirebbero decine di anni di utilizzo per mettere fine alla vita operativa delle NAND Flash: è più semplice che l’SSD muoia per uno sbalzo di corrente (cosa accaduta proprio a noi durante il già citato test!). L'over-provisioning è utile, in conclusione, soprattutto in ambiti professionali, mentre per l'utente casalingo è importante avere quanto più spazio possibile.
In questi due anni, comunque, si sono fatti notevoli passi avanti per migliorare le prestazioni degli SSD PCIe, ed infatti l'RD400 riesce ad avvicinarsi notevolmente al RevoDrive 350 nonostante la disparità di CTRL NAND utilizzati ( 4 vs 1). Una di queste migliorie è l'NVMe, acronimo di non-volatile memory express. A cosa serve? Per spiegarlo velocemente, ma in maniera chiara, citiamo un documento di Intel: "NVMe significantly improves both random and sequential performance over SATA-based drives by reducing latency, enabling high levels of parallelism, and streamlining the storage command set. NVMe provides a standardsbased approach enabling broad ecosystem adoption for PCIe SSD interoperability". In pratica, offre una via di comunicazione preferenziale tra la CPU e l'SSD.
Ultima considerazione da fare riguarda le IOPS: il RevoDrive 350 era equipaggiato con ben 4 CTRL NAND, e questo gli dava un notevole vantaggio nelle operazioni di scrittura, molto utilizzate in ambito server. L’RD400, invece, cerca di prediligere i task di lettura sequenziale, molto più frequenti in ambito consumer o SoHo (Small Office – Home Office).
Per quanto riguarda il software di gestione, invece, va segnalata la presenza dell'ottima utility GURU, ora rinominata SSD Utility, oggetto di una nostra approfondita recensione che vi invitiamo a leggere. Si tratta, con tutta probabilità, del migliore software di gestione per SSD in circolazione, disponibile anche per piattaforma GNU/Linux.
Pagina Ufficiale: http://ocz.com/us/ssd/rd400-ssd
L'RD400 è disponibile nelle seguenti varianti: 128GB, 256GB, 512GB, 1024GB
L'RD400 da 512GB da noi recensito è disponibile al prezzo di 329 Euro nella variante PCIe, e al prezzo di 289 Euro nella variante M.2 senza adattatore PCIe (Fonte: Alternate.de).