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Due anni fa recensimmo il RevoDrive 350, SSD PCIe punta di diamante della casa statunitense per quanto riguarda il mercato consumer/prosumer, rimandone sbalorditi per le prestazioni offerte, la qualità costruttiva e, sfortunatamente, anche il prezzo di commercializzazione. All'epoca erano gli SSD SATA III a farla da padrona, per via della retro-compatibilità data dalla connessione SATA con gli ancora vendutissimi HDD ma oggi, grazie al crollo verticale dei prezzi delle NAND Flash, si stanno affacciando sul mercato un gran numero di nuovi standard di connessione più compatti e più veloci, come ad esempio l'mSATA, il PCIe e l'M.2.

La richiesta di SSD di fascia altissima come il RevoDrive 350 sta quindi calando molto velocemente nel mercato consumer, in quanto anche gli SSD M.2/PCIe più economici hanno ormai prestazioni più che dignitose per le esigenze del classico utente casalingo o del prosumer. Non per nulla, quindi, Toshiba ha deciso di portare avanti una campagna organica attraverso il conosciuto brand OCZ, puntando principalmente sulle linee SoHo/Prosumer, come è possibile osservare dal nuovo sito: http://ocz.com/eu/

Per le soluzioni Enteprise vi saranno solo prodotti a marchio Toshiba, evitando in questo modo di utilizzare un marchio Enthusiast (OCZ) per i mercati professionali (Questa strategia la portano avanti anche altre case, come ad esempio AsRock con AsRock Rack): http://toshiba.semicon-storage.com/us/product/storage-products/enterprise-ssd.html

Per sfondare nel mercato consumer, in generale, si rende necessario per queste grandi aziende il proporre SSD che possano coniugare ottime prestazioni ad un prezzo di commercializzazione aggressivo, e la nuova moda degli SSD combo PCIe/M.2 ne è la massima espressione: unire l’economicità di produzione degli SSD M.2 alla flessibilità degli SSD PCIe attraverso la tecnologia NVMexpress.

L’OCZ RD400, nella variante da 512GB, che andremo a recensire nelle prossime pagine è l’attuale top di gamma della casa statunitense in questo campo, e strizza l’occhio proprio agli utenti enthusiast e prosumer: sarà in grado di raccogliere l’eredità del mai dimenticato RevoDrive 350?

Andiamo a scoprirlo!


L’OCZ RD400, nella versione recensita, è un SSD PCIe con un modulo M.2 integrato (è possibile acquistare il solo modulo M.2, se si desidera), nel form factor M.2 2280. La scheda ha un pettine PCI-E 3.0 4x, capace di garantire una banda passante teorica pari a 3940 GB/s, difficilmente saturabile dai dispositivi di fascia consumer attualmente in commercio.

 

 

Passando alla componentistica del modulo M.2, questo è prodotto da Toshiba, ma è dotato di un Firmware ad alte prestazioni opportunamente programmato dal team di ingegneri di OCZ. Possiamo notare come anche le NAND Flash utilizzate siano prodotte direttamente da Toshiba con il nuovo nodo da 15nm, e siano di tipologia MLC. Si tratta delle memorie più avanzate prodotte presso le FAB dell’azienda giapponese, eredi delle eccellenti e molto apprezzate NAND Flash MLC @19nm (Per il momento, comunque, è ancora Samsung a detenere la leadership tecnologica - almeno per quanto concerne la velocità - con le V-NAND).

 

 

Il CTRL NAND integrato è marchiato Toshiba, e si tratta più precisamente del TC58NCP070GSB. Non si tratta di un CTRL NAND realizzato in casa, quanto di uno rimarchiato. Abbiamo visto nel recente passato come Toshiba non sia nuova a questi escamotage (Ad esempio quello utilizzato negli SSD di fascia alta HG6). Anandtech e Ocaholic suppongono si tratti del Marvell 88SS1093, mentre altre testate preferiscono soprassedere, come KitGuru (L’importante è che funzioni bene, no?). In realtà siamo riusciti a scoprire per vie traverse che si tratta del PHISON PS5007-E7, accreditato di diverse funzionalità avanzate, e indirizzato soprattutto a quegli SSD che puntano tanto al mercato Consumer quanto al mercato Prosumer. Ad accompagnare il CTRL NAND c’è un chip LPDDR3-1600 (K4E4E324EE-EGCE) da 512MB, funzionante ad una tensione di funzionamento di 1.2v, prodotto da Samsung, e che funge da Cache.

 

 

L’adattatore PCIe è molto semplice, in quanto il suo compito principale è quello di convertire la corrente in entrata dai 12v della linea PCIe ai 3.3v del connettore M.2. Vi è infatti un’unica fase di alimentazione preposta a questo compito.

Mettendo a confronto le specifiche del RD400 con quelle del Vector 180 e del “vecchio” RevoDrive 350 è possibile osservare come il balzo tecnologico in avanti sia stato notevole, tanto dal punto di vista della miniaturizzazione, quanto dell’aumento delle prestazioni, e a fronte di un prezzo in contrazione.

 

SSD RD400 Vector 180 RevoDrive 350
Capacità 512GB 480GB  480GB
Connessione PCI-E 3.0 4x (M.2) SATA III PCI-E 2.0 8x
Scrittura Sequenziale 1600 MB/s 530 MB/s 1700 MB/s
Lettura Sequenziale 2600 MB/s 550 MB/s 1800 MB/s
IOPS (Random Read) 190.000 90.000 90.000
IOPS (Random Write) 120.000 90.000 140.000
CTRL NAND Phison PS5007-E7 Indilinx IDX500M00 4x LSI SandForce SF-2282
NAND Flash MLC 15nm MLC 19nm MLC 19nm
Consumo in Uso 6 W 3.7 W 14 W
MTTF 1.5 mln di ore 1.5 mln di ore 2 mln di ore
Data Commercializzazione 05/2016 03/2015 04/2014
Prezzo all'uscita  309.99 $ 275 $  829.99 $

 

Da questa tabella di confronto possiamo trarre alcune ulteriori considerazioni sulle scelte progettuali di OCZ e di Toshiba. Prima di tutto, per venire incontro alle esigenze di contenere i costi, ma al contempo di offrire un prodotto ai vertici della categoria, si è dovuti scendere ad un compromesso per quanto riguarda il rapporto velocità/affidabilità.

 

 

 

Come scrivemmo nella recensione del RevoDrive 350, questo era chiaramente un “figlio bastardo” dei prodotti di fascia Business di OCZ, e tale pensiero veniva confermato tanto dall’ottima durata stimata (2 mln di ore) delle NAND Flash quanto dall’utilizzo del “over-provisioning”, una feature descritta nell’articolo “Test di resistenza per l'OCZ Vector 150: sarà un SSD semi-immortale?”. In poche parole, sul RevoDrive 350 ci sono effettivamente NAND Flash per un totale di 512GB di spazio di memorizzazione, ma ne vengono utilizzati solo 480GB in maniera attiva. I restanti 32GB vengono lasciati in riserva, così che le “celle morte” possano venire sostituite gradualmente una volta esaurite, al fine di evitare fastidiose perdite di dati nel caso l’SSD venga utilizzato in sistemi che devono essere necessariamente affidabili al 100%.

L’RD400, al contrario, mette fin da subito a disposizione tutti i 512GB delle NAND Flash installate, offrendo così un miglior rapporto GB/Euro. Comunque non c’è da preoccuparsi dal punto di vista dell’affidabilità, come abbiamo visto con il test sopra citato: servirebbero decine di anni di utilizzo per mettere fine alla vita operativa delle NAND Flash: è più semplice che l’SSD muoia per uno sbalzo di corrente (cosa accaduta proprio a noi durante il già citato test!). L'over-provisioning è utile, in conclusione, soprattutto in ambiti professionali, mentre per l'utente casalingo è importante avere quanto più spazio possibile.

In questi due anni, comunque, si sono fatti notevoli passi avanti per migliorare le prestazioni degli SSD PCIe, ed infatti l'RD400 riesce ad avvicinarsi notevolmente al RevoDrive 350 nonostante la disparità di CTRL NAND utilizzati ( 4 vs 1). Una di queste migliorie è l'NVMe, acronimo di non-volatile memory express. A cosa serve? Per spiegarlo velocemente, ma in maniera chiara, citiamo un documento di Intel: "NVMe significantly improves both random and sequential performance over SATA-based drives by reducing latency, enabling high levels of parallelism, and streamlining the storage command set. NVMe provides a standardsbased approach enabling broad ecosystem adoption for PCIe SSD interoperability". In pratica, offre una via di comunicazione preferenziale tra la CPU e l'SSD.

Ultima considerazione da fare riguarda le IOPS: il RevoDrive 350 era equipaggiato con ben 4 CTRL NAND, e questo gli dava un notevole vantaggio nelle operazioni di scrittura, molto utilizzate in ambito server. L’RD400, invece, cerca di prediligere i task di lettura sequenziale, molto più frequenti in ambito consumer o SoHo (Small Office – Home Office).

Per quanto riguarda il software di gestione, invece, va segnalata la presenza dell'ottima utility GURU, ora rinominata SSD Utility, oggetto di una nostra approfondita recensione che vi invitiamo a leggere. Si tratta, con tutta probabilità, del migliore software di gestione per SSD in circolazione, disponibile anche per piattaforma GNU/Linux.

 

Pagina Ufficiale: http://ocz.com/us/ssd/rd400-ssd

L'RD400 è disponibile nelle seguenti varianti: 128GB, 256GB, 512GB, 1024GB

L'RD400 da 512GB da noi recensito è disponibile al prezzo di 329 Euro nella variante PCIe, e al prezzo di 289 Euro nella variante M.2 senza adattatore PCIe (Fonte: Alternate.de).

 


Configurazione di Prova

CPU Intel i7-6700K
Scheda Madre Shuttle SZ170R8
Memorie Patriot 2x4GB DDR4-3000
Scheda Video Integrata Intel 530
Alimentatore Shuttle 500W 80+ Silver
SSD di Sistema

OCZ Trion 100 240GB

SSD

OCZ RD400

Sistema Operativo Windows 10 Professional
Driver Intel ChipSet INF 10.1.1.14
Programmi

AIDA64 Engineer v5.75
ATTO Disk Benchmark v3.05
CrystalDiskMark 5.1.2 64Bit
IOMeter 1.1.0

 

Metodologia di Test

La nostra metodologia operativa prevede quanto segue:

  • Sul sistema sono stati installati solo i componenti necessari quali CPU, memoria RAM, scheda video ed hard disk.
  • L'hard disk di sistema è stato formattato, sono stati poi installati il sistema operativo, i driver per le periferiche ed i software di analisi
  • Sull'SSD viene effettuata una prima serie completa di test anche se i dati che ne derivano vengono utilizzati solo per scopi secondari. I risultati veri e propri saranno quelli che derivano dalle altre serie di test effettuate solo dopo aver riempito completamente l'SSD ed averlo formattato
  • Ogni test è stato ripetuto per tre volte e nel caso in cui valori di qualcuno di essi mostri una varianza troppo elevata il test stesso viene nuovamente ripetuto ma non prima di aver individuato le cause dell'errore
  • Fra un test e l'altro il sistema viene riavviato
  • I dischi sono impostati per funzionare in modalità AHCI e con tecnologia TRIM funzionante

AIDA64

 

Come è possibile osservare dal benchmark, l'RD400 offre eccellenti prestazioni in lettura sequenziale. In questo frangente l'occupazione della CPU è davvero minima, segno che il firmware messo a punto da OCZ rende ottimamente nei task multimediali (caricamento dei livelli nei video giochi o di file video da editare, ad esempio).

 

ATTO Disk

 

L'RD400 mostra il meglio di sé in lettura, spesso quasi doppiando le proprie prestazioni in scrittura. Ancora una volta si mostra la predilezione per i task più votati alla multimedialità. Sempre per fare un raffronto, il Vector 150, un SSD SATA III di OCZ consumer di fascia altissima, offre prestazioni migliori in lettura nei task 512Byte, 1KB e 2KB. Questo, ancora una volta, dipende da come è stato "tarato" il firmware.

 

CrystalMark Disk

Ottime le prestazioni con CrystalMark Disk. Non si faccia accessivamente caso al benchmark 4K, in quanto negli SSD la scrittura di file di piccole dimensioni è molto più veloce della loro lettura. Trend che si inverte con i file di medie o grosse dimensioni.

 

IOMeter

 

Con IOMeter abbiamo deciso di utilizzare un test composto per il 30% da operazioni di Scrittura, e per il 70% da operazioni di Lettura. Questo ha portato ad un ottimo risultato di quasi 142.000 IOPS al secondo. V'è però una controindicazione, e cioè l'eccessiva occupazione della CPU. Appare evidente, una volta di più, come OCZ e Toshiba abbiano realizzato un Firmware più votato alla fruizione di contenuti multimediali, che non all'utilizzo dell'RD400 in ambito Server.


L’RD400 si è rivelato davvero un eccellente prodotto, caratterizzato da prestazioni eccelse per l’utenza casalinga e prosumer. I file di medie e grosse dimensioni, questo SSD PCIe, se li mangia a colazione! Altro punto forte del RD400 è il software di gestione, a nostro parere il più semplice e completo oggi in commercio: SSD Utility (ex-GURU) sarà utile tanto all'utente domestico, quanto al più smaliziato nerd.

Continuando con le caratteristiche positive, non possiamo non citare l’eccellente garanzia di OCZ, l’ex-Shield Plus, ora rinominata Advanced Warranty Service, pari a ben 5 anni: tutto è gestito da OCZ, senza spese aggiuntive!

Gli unici punti deboli di questa soluzione a nostro parere sono due: il prezzo e le prestazioni non esaltanti in ambito Enterprise. Se su quest’ultimo punto possiamo benissimo sorvolare (OCZ e Toshiba hanno deciso di dividere nettamente le linee Consumer e Enterprise attraverso la commercializzazione di prodotti dedicati), sulla questione prezzo bisogna ragionarci attentamente. Se vogliamo le migliori prestazioni, allora possiamo paragonare l’RD400 alle nuove NVIDIA GTX1080: non puoi avere il meglio se non spendi. Se invece si vuole semplicemente un SSD veloce, ma allo stesso tempo economico ed affidabile, allora consigliamo di andare sul SSD OCZ Trion 150, a nostro parere il migliore sulla piazza per rapporto prezzo/prestazioni/qualità (ed è garantito 3 anni sempre attraverso la formula Advanced Warranty Service!).

In conclusione, ci sentiamo di promuovere questo RD400, un SSD decisamente veloce, affidabile ed anche polivalente (non dimentichiamoci, infatti, che può essere utilizzato come un SSD M.2). Nel caso abbiate le disponbilità economiche, è decisamente un must have. ;)