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Conclusioni

Sapphire sta acquisendo nuove esperienze nel settore e pian piano sta cercando di entrare anche nel settore delle schede madri. Dopo le primissime soluzioni viste al CES dello scorso anno, quest'anno il produttore si presenta con una nuova soluzione progettata per le CPU desktop più costose in assoluto, quelle della famiglia Sandy Bridge-E.

Ma forse proprio per questo motivo, il produttore ha deciso di scendere in campo coi "piedi d piombo": molto della sua scheda X79N ricorda la soluzione di riferimento Intel: dalle prestazioni alle funzionalità passando anche per tutte le limitazioni nella pratica di overclock.

Certo la scheda è condita con molte feature interessanti, ben 6 connettori PCI Epxress x16 e teoricamente non è male nemmeno la scelta di integrare "soli" 4 slot per memorie, ma forse è ancora poco per distinguersi ed emergere.

Bene sul fronte prezzo: nonostante sia sempre molto elevato (si parla di poco meno di 300 euro), questo è inferiore a quello necessario per acquistare modelli concorrenti che raggiugono cifre anche dell'ordine dei 350 euro.

Layout. Pulito e ordinato nonostante la presenza di un bridge NVIDIA nF200 e le sei connessioni PCI Express x16. Un po' di spazio è stato recuperato grazie alla presenza di un numero limitato di connettori per memorie ma di certo è stata azzeccata la scelta di posizionare sotto lo stesso dissipatore il chipset X79 e l'nF200.

Bios. Sapphire ha deciso di passare ad un bios UEFI con interfaccia grafica che riteniamo ancora troppo acerbo se confrontato con le soluzioni di casa ASUS, MSI o Gigbayte. Anche il numero di feature offerte, pur essendo sufficienti, non può essere certo paragonato a quelle dei suoi avversari e così anche per la granularità delle impostazioni. In aggiunta da bios, come accaduto con la scheda madre Intel DX79SI, non è stato possibile portare il moltiplicatore della CPU a valori superiori rispetto a quello massimo, nonostante si trattasse di un modello della serie "K".

Prestazioni. Le prestazioni offerte sono da metà classifica, posizionate a metà strada fra quelle della più lenta Intel DX79SI e quelle delle più veloci ASUS P9X79 o Sabertooth X79.

Overclock. Abbastanza limitato. Con la frequenza di base non si riesce ad andare oltre i 102MHz anche a causa del fatto che questa è modificabile "solo" a passi di 1MHz. Si può agire sul moltiplicatore del bus ma non sul moltiplicatore della CPU per spingerlo verso l'alto anche se questo è sbloccato. Probabilmente un aggiornamento del bios risolverà queste problematiche. Sapphire ha comunque integrato una serie di opzioni utili fra cui punti di misurazione delle tensioni, doppio bios e tasti per il reset rapido delle impostazioni del bios e per l'avvio del sistema. E' presente un solo slot per la creazione di profili del bios. 

Espandibilità. Eccellente. La presenza di soli connettori PCI Express x16 offre la massima flessibilità in termini di espandibilità in quanto permettono di installare schede grafiche oppure qualunque altro tipo di scheda add-on. E' possibile creare configurazioni multi VGA CrossFireX mentre il produttore non fa cenno alla compatibilità con la tecnologia SLI di casa NVIDIA. Disponibili inoltre 8 connettori Serial ATA (4 SATA 3 e 4 SATA 2), due connettori eSATA, due connettori Gigabit LAN ed un nutrito numero di porte USB 2.0 e USB 3.0. L'audio è disponibile sia in forma analogica multicanale che digitale via SPDIF (coassiale e ottico).

Consumi. A differenza delle soluzioni di casa ASUS e nonostante l'utilizzo di un chip bridge nF200, i consumi della scheda Sapphire sono alquanto contenuti, vicini a quelli della reference board Intel