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Si è chiusa il primo marzo la più grande fiera al mondo riguardante la telefonia mobile e tutto quello che ruota ad essa attorno, tra cui anche i tablet, l'oggetto tecnologico del momento.

Partita in sordina, con qualche annuncio di rilievo, tra i quali possiamo citare la presentazione della nuova linea di terminali HTC, del Galaxy Tab 2 e l'ingresso nel mercato degli smartphone high-end anche di Panasonic, gli ultimi giorni si sono rivelati essere un vero e proprio campo di battaglia, fatto di interviste e dichiarazioni esplosive.

Panasonic Eluga

La sequela di battute al fulmicotone è partita con l'introduzione di Intel della propria famiglia di SoC basati su Medfield, e più in particolare dalle dichiarazioni del CEO Paul Otellini, il quale ha pronosticato una lunga ma inesorabile marcia trionfale della casa si Santa Clara nel mercato dei terminali mobili.

Questo inevitabile incalzare, che avrà il suo culmine nel 2014, con l'introduzione dei SoC prodotti a 22 nm, dovrebbe mettere seriamente in crisi le compagnie ora padrone del settore. O no?


Oggi le vendite degli smartphone basati su SoC Intel sono davvero limitate fuori dal mercato asiatico. A dirla tutta, le vendite di tali terminali sono praticamente inesistenti fuori dall'India. Questo paese è l'unico in cui vengono distribuiti in buon numero terminali basati su SoC Intel.

Otellini, nel proprio intervento, ha comunque mostrato particolare fiducia nel futuro dei prodotti per il settore mobile ed ha affermato che Medfield è solo il primo passo verso un continuo affinamento del prodotto: “Intel è impegnata in una maratona, non in uno sprint”. Questa visione, ad oggi, sembra ripercorrere a grandi linee la corsa ai GHz che abbiamo vissuto agli inizi degli anni 2000 con la tecnologia NetBurst, in quanto Intel spera di migliorare i propri SoC non tanto attraverso una ottimizzazione degli stessi, quanto attraverso l'utilizzo di tecnologie produttive sempre più evolute, così da aumentarne la frequenza di funzionamento.

 

Medfield

 

In effetti, considerato l'alto capitale a disposizione, Intel si può permettere di gestire la faccenda con molta calma, anche sbagliando. Forse, a detta di alcuni analisti, la casa di Santa Clara sta però esagerando.

Ad oggi ci sono effettivamente solo due smartphone basati su piattaforma Intel pronti alla commercializzazione, il Lenovo K800 e l'Orange Santa Clara, e tali prodotti hanno sollevato delle perplessità.
Attualmente il Lenovo K800 sembra più un concept che un prodotto pronto per la vendita, in quanto non è prevista una data di lancio ufficiale certa, il supporto software non è garantito al 100% e, cosa più importante, la stessa Lenovo non si è sbottonata con i giornalisti nel dare informazioni più dettagliate.
Lo smartphone Orange è già pronto ma le caratteristiche del terminale non fanno certo gridare al miracolo. A meno che non venga venduto ad un prezzo molto concorrenziale, per non dire sottocosto, sembra difficile che possa essere un successo.

 

Lenovo K800

La stessa Motorola, che poche settimane fa aveva annunciato una collaborazione con Intel, non ha presentato nessun cellulare con Medfield e, secondo alcune indiscrezioni, potrebbe non esserci un simile terminale per tutto il 2012.

Gli annunci di partnership con ZTE, Visa ed altre aziende, per il momento, suonano più come un modo per fare paura ad ARM che vere e proprie iniziative reali, atte a finalizzare un progetto fisico.

Intel, forse conscia di questo, sta portando avanti altri progetti per cercare di rubare la scena ad ARM, almeno visivamente. Poiché i videogiochi stanno avendo molto successo tra i possessori di smartphone Intel vuole creare un ecosistema in grado di migliorare sia il lavoro dei programmatori sia l'esperienza degli utenti, tramite l'Intel GPA System Analyzer, un tool di ottimizzazione. Tramite questo software i programmatori potranno ottimizzare il proprio codice, così da permettere all'utente di giocare più a lungo (durata maggiore della batteria) e meglio (migliore grafica).


Le affermazioni di Intel non sono state prese sottogamba dai rivali, quali ARM, Qualcomm o NVIDIA, ed anzi si è assistito ad una vera e propria levata di scudi.

Partendo da ARM, il CEO Warren East non ci è andato certo leggero: “We think from a technical point of view the Intel solution is much better than it has ever been before for smartphones, but they are still a generation or two behind”.

Sì, i SoC Intel sono migliorati, ma sono comunque piuttosto indietro, considerando che quelli Intel sono prodotti a 32nm mentre molti SoC basati su ARM, di pari potenza e più parchi nel consumo, sono ancora a 45nm.

Anche Qualcomm, la quale produce SoC dalla ottima potenza grafica, non teme la concorrenza di Intel: “Intel's Medfield the product of desperation”. Questo vantaggio decantato da Qualcomm è il frutto di una politica commerciale molto oculata, e deriva dall'acquisizione del comparto AMD dedicato alla grafica Mobile nel 2009, per 65 mln di dollari, come ha affermato Rob Chandhok : “We made a significant investment in taking on the AMD graphics”.

SoC Tegra 3 di nVidia

NVIDIA, con il suo Tegra 3, non ha partecipato a questa diatriba apertamente ma ha lavorato dietro le quinte, supportando i produttori di videogiochi ed ufficializzando la partnership con Microsoft quale piattaforma di riferimento per Windows 8, secondo il progetto WOA (Windows On ARM). Ad oggi la casa californiana ha tutto l'interesse affinché ARM abbia successo e Intel rimanga una concorrente di seconda fascia. Un SoC Intel forte significherebbe una diminuzione del proprio potere nel mercato dei tablet e degli smartphone, in quanto Tegra 3 è visto come il SoC più performante.


Questi sono gli avvenimenti che più hanno destato l'interesse degli addetti al settore, ma anche altre dichiarazioni e presentazioni si sono rivelate importanti.

Sony, produttrice di primo piano di tablet e smartphone, ha deciso di interrompere, almeno per il 2012, la corsa al SoC più potente. Oggi i SoC dual core sono più che sufficienti per fare tutto, anche utilizzare le applicazioni particolarmente pesanti: è il comparto grafico quello realmente messo sotto pressione. Utilizzare SoC quad core equivale ad ammazzare la batteria, quindi la casa giapponese ha comunicato di voler concentrarsi nell'ottimizzare il software e nel fornire terminali più curati, tablet compresi, come l'ultimo Tablet S.

 

Xperia P, lo smartphone di punta di Sony al MWC è un dual core

Questa presa di posizione è stata un vero e proprio colpo a sorpresa, considerato che Samsung, LG, Huawei ed altre case hanno presentato terminali basati su SoC quad core quali prodotti di punta.

Anche Toshiba non si è unita alla partita della scalata alla potenza, ed ha puntato su altre caratteristiche con la presentazione del tablet Excite 10 LE. Tale terminale, basato sul SoC Texas Instrumens OMAP 4430, un dual core, è spesso appena 7,7 mm e pesa solo 535 gr.

Asus ha presentato l'innovativo PadPhone, un terminale davvero polivalente, capace di catturare l'attenzione di tutti grazie ad un design particolare, pensato per chi con il tablet e lo smartphone ci deve soprattutto lavorare.

Secondo alcuni analisti questo MWC si è rivelato come lo spartiacque tra una nuova e una vecchia concezione di portabilità: se fino al 2011 si è pensato solo all'aumento di potenza, a partire dal 2012 le case dovranno fare i conti con altre peculiarità.

La trasportabilità, la forma, il peso, la durata della batteria saranno fattori sempre più influenti nella scelta del prodotto da parte dell'acquirente. Ed anche il prezzo, come sempre è stato, gioca un ruolo fondamentale; MIPS Technology ha presentato un tablet da 99 dollari.


Il futuro del mercato di tablet e smartphone, secondo gli esperti del settore, sarà legato a doppio filo alle applicazioni disponibili. L'appoggio che nVidia e Intel stanno dando per la creazione di un ecosistema software, soprattutto supportando il settore dei videogiochi, non fa che portare in questa direzione. Chi offrirà la maggiore compatibilità, e quindi la maggiore varietà di offerta, sarà probabilmente il vincitore.

Ed è qui che lo scontro tra Windows 8 e Android sarà davvero infuocato. Come accennato tempo fa, Windows 8 potrebbe portare più clienti a Intel nel settore dei tablet, grazie ad un maggior quantitativo di applicazioni scritte per x86, e le ultime speculazioni fanno supporre proprio questo. Al contrario, negli smartphone, la piattaforma Android dovrebbe farla da padrona, grazie al perfetto legame con ARM.

 

Si avrà un'integrazione perfetta tra Android e Windows 8?

Questa situazione così contorta è di difficile lettura. Si potrebbe creare una spaccatura, creando due ecosistemi distinti, Intel e Microsoft Vs. ARM e Android, così come potrebbe esserci una vera e propria “comunione dei beni”, nel caso il programma di Intel con Android e di Microsoft con ARM e nVidia funzionassero al 100%.

Ad oggi è difficile prevedere lo scenario che vi sarà anche solo tra un anno, ma una cosa è certa: mai un mercato è stato così in fermento e aperto alle novità.