E’ passato poco più di un anno da quando nel dicembre del 2013 al grido di “Never Settle” è nata OnePlus, azienda cinese con base a Shenzhen fondata dall’ex vicepresidente di OPPO Pete Lau. Qualche mese più tardi è arrivato sul mercato internazionale il loro primo prodotto, il One “The Flagship Killer”.
Il nome non svetta certo per fantasia ma per cosa si distingue questo “OPO” rispetto alle proposte di altre aziende, comprese quelle che dominano il mercato? I punti sono molti a partire dal comparto software rappresentato dalla CyanogenMod 11S, basata su android KitKat 4.4.4, dove la S sta ad indicare una versione ottimizzata ed arricchita in esclusiva per il OnePlus One. Altri punti forti sono indubbiamente il comparto hardware, ancora di livello top, ed il prezzo.
Riepilogo brevemente quelle che sono le principali caratteristiche del terminale.
SoC | Qualcomm MSM8974AC Snapdragon 801 2.5 GHz quad-core Krait 400 |
GPU | Adreno 330 |
Memoria | 3 GB LPDDR3 RAM |
Storage | 64 GB (Sandstone Black), 16 GB (Silk White). Non espandibili |
Batteria | 3100 mAh Li-Po, non removibile |
Display | 5.5 FullHD 1920x1080px (480 dpi) LTPS LCD Gorilla Glass 3 |
Fotocamera posteriore | Sony Exmor 6 lenti 13 megapixels (4128×3096 px) F2.0, autofocus, dual-LED flash, 2160p@30fps, 1080p@60fps, 720p@120fps, HDR |
Fotocamera anteriore | 5 megapixels, 1080p@30fp |
Dimensioni | 152.9 x 75.9 mm x 8.9 mm |
Peso | 162 g |
L’assemblaggio è ottimo, le finiture pregiate con tanto di cornice in alluminio che rende il design pulito e molto bello. Lo schermo ha dei neri eccellenti e degli angoli di visione ottimi, non sfigura nei confronti degli amoled anzi si può contare su un bianco più brillante.
Le casse stereo sono collocate nella parte inferiore della cornice, la potenza è elevata così come la qualità sebbene manchi un po’ a livello di toni bassi ma disponiamo di AudioFx per gestire a piacimento l’equalizzazione. Come accennato nell’introduzione AudioFx non è la sola funzionalità dedicata all’ OPO, di seguito la lista di alcune features esclusive o appositamente modificate:
CameraNext, AudioFX, File Manager, GalleryNext, Hexo Theme, Lockscreen, Logger, Screencast, Stats, System Updater, Themes Showcase
La batteria non è removibile e la porta micro USB è OTG.
La confezione includerà naturalmente il telefono, il cavo piatto USB-microUSB, la clip per l’estrazione del carrello sim, due carrelli per micro e nano sim, il caricabatterie (confezionato a parte) da 2100mah.
Visto l’hardware utilizzato potremmo paragonarlo facilmente ad un LG G3 o ad un Sony Xperia Z3 ma il One ha ancora una gran bella carta da giocare: il prezzo.
Analisi commerciale: Quanto costa ma soprattutto come si compra?
OnePlus One costa 299€ nella versione 64GB, 269€ nella versione 16GB bianca. Un prezzo da medio gamma, un prezzo che per capirci trova nella stessa fascia terminali buoni come Honor 6, discreti come Huawei Ascend P7 e G7, Sony T2, Samsung Galaxy S5 mini ma inferiori per una serie di motivi. Gli attuali top di gamma LG o Sony costano almeno 100€ di più ed offrono qualcosa in meno a livello spazio e ram ma soprattutto la concorrenza costava almeno 2/300€ in più al lancio e progressivamente il prezzo è sceso nel tempo mentre il prodotto di OnePlus ha visto il suo prezzo restare immutato.
Ma come si compra questo Smartphone? Non in negozio, non nei centri commerciali e volendo vedere nemmeno tremite i maggiori eshop sebbene alcuni di questi dispongano di versioni d’importazione o reselling a prezzi però ben superiori. OnePlus si compra sul sito ufficiale e si: serve un invito, salvo regolari eventi che sbloccano a tutti l’acquisto. L’invito non è altro che un pass necessario per poter mettere nel vostro carrello lo smartphone e procedere all’acquisto. Come si ottiene? Il modo più semplice è iscriversi al sito e relativo forum, che per altro è una comunità florida e molto attiva, ed attendere di ricevere un invito.
Quanto passa? Personalmente in una settimana ho ricevuto un invito direttamente da OnePlus, nulla di drammatico quindi ma si può ottenere anche prima grazie proprio alla comunità del forum compresa la sezione italiana. Non mancano infatti diversi threads dove utenti che hanno già acquistato il telefono cedono gratuitamente gli inviti che continuano ad arrivargli, si perché il 99% della pubblicità arriva proprio dal passaparola di chi ha acquistato, ho quindi chiesto se a qualcuno avanzasse un invito ed in 20 minuti un utente che ancora ringrazio me lo ha inviato. Terminata la procedura di acquisto, sono disponibili anche diversi accessori molto curati, ho selezionato la modalità di spedizione Express che costa 24.99€ (19€ per la standard) ed in meno di 48h il terminale mi è stato recapitato con DHL. E’ quindi difficile procurarsi un invito ed ottenere lo smartphone? No, ci avrei messo lo stesso tempo per prendere un Honor 6 da Amazon.it con modalità prime.
I risultati di vendita della compagnia sono a mio avviso una riprova della bontà del prodotto e della vincente scelta aziendale di non spendere milioni in pubblicità, costi che solitamente ricadono sul prezzo di vendita del prodotto, mantenendo il prezzo basso e lasciando che telefono e comunità svolgessero gran parte della funzione di marketing. Certo l’hype generato da slogan ambiziosi, la presenza di Cyanogen e il contestato sistema ad inviti hanno contribuito a pubblicizzare il prodotto ma per una volta dietro c’è tanto arrosto, oltre un milione di pezzi venduti per un azienda neonata è un risultato notevole, sicuramente il sistema va migliorato in vista di un OnePlus Two ma è la prova che i canali di vendita possono cambiare, che a determinare un successo non sia più la sola pubblicità, un dolcevita nero o un distributore.
Esperienza d’uso
Snocciolati dettagli tecnici e commerciali possiamo passare alla pratica, il telefono non solo è potente, bello ed economico ma funziona anche molto bene rispondendo sempre in maniera fluida. Le dimensioni sono generose come ci si aspetta da un 5.5, ma grazie a cornici sottili affiancandolo ad un LG G3 notiamo che si tratta solo di pochi millimetri. Non troviamo facilitazioni per l’uso ad una mano, personalmente non ne trovo il bisogno ma chiaramente è soggettivo. Il display è ben visibile, il sensore di luminosità risponde prontamente ed è personalizzabile così come il led di notifica. E’ tarato su colori freddi, sono disponibili alcune opzioni per farlo rendere al meglio ma se si vuole personalizzare ogni taratura si deve ricorrere ad un kernel modificato. Presente anche il double-tap to wake che ci permette di risvegliare il telefonino e procedere allo sblocco, non manca anche il doppio tap nella zona della barra notifiche per bloccare il terminale. La parte multimediale è ottima, filmati e giochi sono un piacere con queste dimensioni e definizione.
I tasti touch sono ora più visibili e la loro retroilluminazione è regolabile, sempre disponibile la possibilità di abilitare quelli interni all’interfaccia che risulteranno però invertiti nell’ordine.
Il segnale è ottimo, nonostante io sia sotto rete 3, l’audio in capsula è pulito ed il volume massimo dopo gli aggiornamenti è decisamente più elevato così anche nelle condizioni rumorose riuscirete ad ascoltare il vostro interlocutore. Il vivavoce è potente e le casse in ambito multimediale sono ottime, le funzionalità offerte da AudioFX un plus. La versione 64Gb Sandstone Black offre una particolare finitura della cover posteriore leggermente ruvida, quasi sabbiosa, che garantisce un ottimo grip facilitandone impugnatura e maneggevolezza. Il segnale WiFi è discreto, il GPS risulta molto veloce (sia con Maps che con Here) ed anche il bluetooth 4.0 è rapido. Relativamente al bluetooth posso dire che l’accoppiamento con il sistema di Infotainment della mia Mazda 3 2014 ha richiesto un paio di tentativi ma alla fine tutto è andato bene e mi trovo anzi con delle funzionalità che prima con il GNexus non avevo come lettura SMS e le immagini dei contatti rubrica visualizzati sul display 7’’ dell’auto quando chiamo o mi chiamano.
La fotocamera posteriore fornita da Sony è buona, con poca luce la qualità scende e si presenta del noise ma riusciremo a scattare anche senza l’ausilio del dual flash ottenendo buoni risultati. La UI per la gestione è semplice ed offre una buona gamma di impostazioni, la stabilizzazione è di tipo software e ci aiuta a compensare soprattutto il micromosso, la velocità di messa a fuoco e scatto sono buone.
In modalità videocamera si può registrare anche in 4K, supportati anche i 120fps ma ad una risoluzione inferiore.
Un valore aggiunto per gli amanti dei selfie o delle videochiamate la camera anteriore da 5 megapixel che funziona bene.
Presente la funzionalità temi che cambiano aspetto all’interfaccia, è possibile applicarli in toto o solo alcuni pezzi quali sfondi, icone e tramite un apposita galleria è possibile reperirne ed acquistarne altri. Customizzabile anche la transizione delle pagine home e del drawer con diversi effetti, è inoltre personalizzabile anche la dimensione griglia della Home, è possibile attivare o disattivare il testo delle icone e la dimensione (grande o normale). La lockscreen può essere personalizzata e supporta alcune gesture come l’avvio della fotocamera senza sbloccare o risvegliare il telefono. Pronti i comandi vocali che ben sfruttano la potenza a disposizione così come le apps che girano senza problemi, anzi, posso dire che nelle situazioni più stressanti il telefono risponde sempre prontamente e non ho mai visto raggiungere 2GB di ram, indice che si dispone ancora di oltre 1GB di margine in quanto non si sfruttano ancora i 3GB totali a disposizione. La navigazione con Chrome e Firefox è sempre fluida e reattiva. Relativamente alla memorizzazione dei 64GB avremo a disposizione dall’inizio circa 55GB effettivi, sempre un’enormità ed abbiamo la possibilità di collegare via OTG delle pendrive: io ho sempre con me una Corsair Flash Voyager GO dotata di connessione USB 3.0 e microUSB che non richiede il cavetto OTG. Il File Manager integrato non mi è piaciuto, mi è parso limitato ed ho preferito installare il collaudato ES File Explorer. Bella la galleria sebbene non perfetta nelle anteprime, in alternativa presente ovviamente anche Google Foto.
La batteria riesce a supportare molto bene l’hardware, se con il GNexus e la Mugen da 2000mah arrivavo a dopo cena con l’ OPO riesco ad arrivare a ben 2 giorni fra chiamate, sms, whatsapp, navigazione, qualche partita a RealRacing3, foto e video. Con un uso intenso si copre tranquillamente l’intera giornata. La ricarica totale dura circa 90/100 minuti con il terminale acceso e wifi attivo.
Conclusioni
OnePlus One è un device che unisce hardware al top, un assemblaggio eccellente ad un prezzo contenuto.
E’ quello avrei voluto fosse il Nexus 6 di Motorola che invece è risultato una delusione per prezzo/dimensioni e data l’irreperibilità del sempre valido Nexus 5 non mi stupirei se in molti avessero virato sul One. Qualcuno potrà obbiettare che avere la CyanogenMod sia come avere sempre un telefono laboratorio ma l’uso quotidiano smentisce queste affermazioni visto che la stabilità raggiunta è superiore a molti device “chiusi” e gli aggiornamenti sono distribuiti semplicemente e via OTA, certo resta qualche piccolo problema spesso nascosto che però non pregiudica l’utilizzo quotidiano ed è un fattore positivo vedere come i difetti di gioventù siano stati risolti migliorando di molto il terminale. Il sistema ad inviti è stato aspramente criticato, comprensibile date le nostre abitudini di consumatori, ma l’esperienza pratica evidenzia come acquistare oggi un OnePlus One sia più facile che fare interminabili code negli Apple store per un iPhone. E’ un telefonino che si presta ad essere adottato da chi smanetta di più fra le molteplici customizzazioni offerte dalla CyanogenMod nonché a tutti gli smanettoni avanzati che apprezzano un bootloader sbloccato e la possibilità di rivoluzionare il terminale a piacimento ma anche usato stock va benissimo.
Secondo la mia opinione l’edizione 64GB è l’unica acquistabile dato che con la variante a 16GB si risparmierebbero solo 30€ rischiando di esaurire lo spazio a disposizione.
E in futuro Cyanogen? Si può contare su un ciclo vitale garantito a livello di aggiornamenti ma dopo i contrasti e le incomprensioni per via dell’accordo Cyanogen Inc./Micromax per l’India posso dire che il logo dell’azienda americana è sparito dalla scocca posteriore altra conferma che a breve il team OnePlus passerà ad una Rom sviluppata internamente.