Poiché gli utilizzatori di queste schede non si possono ridurre ai soli sviluppatori Android e di applicazioni Embedded, come il già citato Raspberry Pi ben dimostra, abbiamo deciso di utilizzare dei benchmark a tutto tondo, così da testare il VAB-600 in differenti ambiti, utilizzando il sistema operativo GNU/Linux Debian: come se la caverebbe la VAB-600 quale server casalingo per un piccolo sito? O come server per un database? O come centro multimediale? O, ancora, come NAS?
Questo benchmark esegue varie operazioni di lettura e scrittura, su un file di 1GB, utilizzando 16 thread. Questo test è utile nel caso si volesse sapere come la piattaforma potrebbe gestire un database, in questo caso di dimensioni non eccessive, o nel caso fosse utilizzata come base per un NAS. L'utilizzo di memorie DDR3, oltre all'integrazione dell'architettura ARMv7, ha dato un notevole vantaggio alla VIA VAB-600 rispetto al Raspberry Pi.
Questo benchmark ci permette si osservare le notevoli migliorie apportate da ARMh all'unità opzionale FP di terza generazione, rispetto a quella di seconda presente nel SoC del Raspberry Pi. Non v'è comunque gara nei confronti della CPU Intel, decisamente su un altro pianeta, la quale può contare su un'elevata frequenza, sulle SIMD SSE e su 16 stadi di pipeline (contro i 9-11 del Cortex-A9): i software di compressione sono meno dipendenti dall'unità di branch prediction, e quindi pipeline lunghe non sono svantaggiose come può accadere con altri tipi di software (es. videogiochi).
dBench, al pari di SysBench, testa le prestazioni dell'accoppiata CPU-RAM per capire quanti client si possano gestire contemporaneamente: "DBENCH can be used to stress a filesystem or a server to see which workload it becomes saturated and can also be used for preditcion analysis to determine "How many concurrent clients/applications performing this workload can my server handle before response starts to lag?". Come è possibile osservare dai grafici, la VAB-600 si dimostra molto più potente del Raspberry Pi, ma del tutto inadeguata se la si confronta con l'ATOM N270. Oltre gli 8 thread le prestazioni calano bruscamente, mentre l'ATOM continua a sfruttare tutte le chiamate per aumentare il throughput (con 8 thread attivi, l'occupazione dell'ATOM è sotto il 50%, mentre il SoC WonderMedia è già al 100%). L'elevata frequenza di funzionamento dell'ATOM, i 16 stadi di pipeline (contro i 9-11 del Cortex-A9), l'HyperThreading e le ottimizzazioni apportate da Intel per velocizzare i calcoli Integer permettono prestazioni non raggiungibili dai SoC ARM presi in esame, come è accaduto per la suite SysBench. I SoC ARM, all'aumentare delle chiamate dei client, detto volgarmente, "si ingolfano", facendo crollare i valori di throughput.
GTKperf è un benchmark molto semplice, spesso sottovalutato, che però si occupa di testare una caratteristica essenziale di un sistema PC classico: quanto il sistema sia reattivo durante l'utilizzo tradizionale. Velocità di apertura e chiusura delle finestre, passaggio da un programma ad un altro, navigazione tra i menù e via di questo passo. Un sistema reattivo e veloce rende l'esperienza d'uso molto più piacevole e meno frustrante all'utente. Come è possibile osservare dal grafico, in questo ambito la disparità prestazionale tra l'ATOM e il WonderMedia WM8950 non è eccessiva. Dopo aver testato la VAB-600 per alcuni giorni in ambito SoHo, possiamo affermare che si è rivelata una buona macchina per la navigazione web e un utilizzo office leggero, contrariamente a quanto accaduto con il Raspberry Pi.
Questo benchmark ci permette di osservare la velocità di lettura della cache dei tre processori. Dal Broadcom BCM2835 al WonderMedia WM8950 il throughput si è più che triplicato, nonostante in entrambi i casi (ARM11 e Cortex-A9) la cache viaggi alla stessa velocità del core, 800 MHz. L'ATOM quasi doppia il throughput del WonderMedia: Intel è maestra nel realizzare cache molto efficienti, come è possibile osservare anche nei confronti con l'arcinemica AMD.
La VIA VAB-600 garantisce consumi simili a quelli del Raspberry Pi, solamente un po' più elevati in Full Load. Consumi comunque più giustificati dalle migliori prestazioni.
In ultimo, abbiamo testato la scheda visualizzando diversi filmati in formato FullHD 1080p, senza incontrare alcun problema. Altrettanto bene si è comportato il RaspberryPi, mentre l'iGPU Intel GMA3150 dell'ATOM ha mostrato tutti i propri limiti, fermandosi alla risoluzione 720p, e comunque non raggiungendo neppure qui la sufficienza. Si può quindi tenere in considerazione l'utilizzo della VAB-600 quale centro multimediale da salotto in sostituzione al Raspberry Pi, grazie soprattutto alle migliori prestazioni SoHo in generale. Di fatto la VAB-600 si è rivelata molto più duttile rispetto alle altre due proposte prese in esame, e sarebbe auspicabile che VIA realizzi una versione della scheda specificatamente pensata per un utilizzo multimediale, quale Media Center, da vendere a prezzo più basso.