Qui su Bits And Chips, come ormai avrete ben compreso, cari lettori, non si parla solo di informatica, ma effettivamente di tutto quanto vi ruota attorno (ad esempio, la digitalizzazione della scuola). Così, quando abbiamo letto che al Meeting di Rimini (Entrata gratuita) che si sta tenendo in questi giorni, dal 20 al 26 agosto, si sarebbe tenuto un incontro dal titolo “ Giovani 3.0: aspettative e speranze protagoniste del futuro. Un caffè con … Federlegnoarredo”, abbiamo deciso di andarvi.
La terminologia informatica, è ormai ben noto, si sta utilizzando quasi quotidianamente, anche se effettivamente non ve ne sarebbe alcun bisogno, e questo è uno dei tali casi. Si raccontano i giovani 3.0, ma non si parla assolutamente del mondo dell'IT. Cosa sono allora i giovani 3.0?
Secondo i relatori intervenuti (Andrea Bazzichetto, Amministratore Delegato di Henry Glass, Gerardo Iamunno, Titolare Gran Tour Srl, Paolo Pastorino, Amministratore Delegato di Deltacalor), i giovani 3.0 sono quelli che non hanno paura di seguire i propri sogni, di poter fallire e di impegnarsi in questi obiettivi anche se le difficoltà, oggigiorno, sono molteplici. In verità, detto tra noi, questi giovani 3.0 non sembrano tanto diversi da quelli del secondo dopoguerra, che potremmo definire 1.0 e, proprio per questo, non a caso, uno dei relatori si è definito un imprenditore 1.5.
La definizione di giovane 3.0, però, mi ha messo una pulce all'orecchio, così sono andato a chiedere ai ragazzi che volontariamente ricoprono il ruolo di hostess e stuart alla manifestazione cosa ne pensassero. Accidentalmente sono venuto così a scoprire che questi ragazzi, praticamente tutti frequentanti l'Università, non solo svolgono tale ruolo gratuitamente,ma addirittura pagando! Hanno, infatti, dovuto versare una quota di 15 euro per lavorare gratis (e questo volontariato non garantisce crediti aggiuntivi). Non solo, anche le spese di alloggio e vitto sono a loro carico, sebbene molti provengano da fuori provincia. Perché lo fanno? Perché gli piace!
Cos'è, allora, il giovane 3.0? Un lavoratore sottopagato? Oppure un lavoratore che pur di lavorare paga il datore di lavoro, se quello stesso lavoro lo stimola? A voi l'ardua risposta. Detto ciò, chiudo questa breve parentesi che con il mondo IT, a parte il titolo, ha ben poco a che fare, salutando in particolare tre ragazze che si sono rivelate molto disponibili nel parlarmi abbondamente e dettagliatamente di questa manifestazione.