E' vero che AMD è licenziataria di alcune tecnologie ARM, e questo le permetterebbe di creare un SoC con cui fare direttamente concorrenza a Calxeda, Samsung ed altre case nel comparto Server, ma la casa di Sunnyvale è nata nel mercato x86, ed è ancora lì che vuole concentrare le proprie energie, grazie anche all'ampio supporto software e al programma HSA.
Con l'introduzione della serie Opteron X, basata su Core Jaguar, ma il cui nome in codice è “Kyoto”, AMD vuole anticipare le case produttrici di SoC ARM in un mercato in rapida espansione, e quasi del tutto privo di concorrenti apprezzabili, quello dei Server ad alta densità. Proprio ieri è stato pubblicato un articolo sulla rivista InfoWorld in cui si anticipa l'utilizzo dei SoC per smartphone, opportunamente modificati, nella creazione di Supercomputer. Uno scenario molto realistico, non solo perché decisamente economici, ma anche perché la potenza di elaborazione di questi SoC sta cresendo ad un ritmo incredibile: "Mobile processors are not faster ... but they are significantly cheaper" ha affermato un ricercatore.
AMD, con Kyoto, si trova con un bel poker in mano, almeno per il mercato x86, in quanto potrà fornire un SoC molto economico, ma anche decisamente flessibile nell'utilizzo.
Gli Opteron X2150 (APU da 11W) e X1150 (CPU da 9W), costando appena 99 e 64 dollari rispettivamente per quantità di 1.000 esemplari, si pongono come diretti competitori rispetto agli Atom S di Intel, ma anche come dei possibili cannibalizatori dei mercati fino ad oggi terreno di caccia dei processori Opteron e Xeon a basso consumo. Se per AMD non è un problema, in quanto gli Opteron sono in caduta libera come market share, per Intel potrebbe essere una bella batosta.
Non solo gli Opteron X sono decisamente meno costosi, ed offrono un TDP irrisorio, ma non richiedono alcuno southbridge, in quanto integrato On-Die. Come ha affermato Andrew Feldman, Vice President e General Manager per AMD della Server Business Unit, “the sever market is undergoing the death of 'one size fits all' and the emerging of a better matching of work to processor type”.
HP, infatti, ha già comunicato che utilizzerà questi processori nei prossimi microserver Moonshot, e altre case, secondo fonti ufficiose, si dicono molto interessate. Non ci resta che attendere le prime recensioni ufficiali per farsi un'idea delle effettive capacità di questi processori, invero descritti da molti esperti come dei piccoli portenti.