Meg Whitman, Presidente e CEO di HP, dopo aver perso il primato nel mercato consumer PC, non vuole certamente perdere anche l'altamente remunerativo, e nascente, mercato dei Server a basso costo e consumo.

 

 

In questo settore di mercato si dà ormai per vincente ARM, architettura ben più predisposta, rispetto alla x86, alla creazione di SoC dal basso consumo e dalle buone prestazioni.

Martin Fink, CTO e Director degli HP Labs, ha così parlato all'ARM Techcon 2013 che si è svolto tra il 29 e il 31 ottobre: “It’s an exciting time to be in technology. The IT industry is at a major inflection point driven by four generation-defining trends: the cloud, social, Big Data, and mobile. These trends are forever changing how consumers and businesses communicate, collaborate, and access information. And to accommodate these changes, enterprises, governments and fast growing companies desperately need a “New Style of IT.” Shaping the future of IT starts with a radically different approach to how we think about compute – for example, in servers, HP has a game-changing new category that requires 80% less space, uses 89% less energy, costs 77% less – and is 97% less complex. There’s never been a better time to be part of the ecosystem and usher in the next-generation of innovation”.

Obiettivi perfettamente realizzabili utilizzando l'architettura ARM, ma che potrebbero diventare problematici per Intel, soprattutto sul lato costi. La casa di Santa Clara, per essere concorrenziale, dovrebbe quasi regalare ad HP i propri processori.

 

 

 

 

ARM, quindi, potrebbe diventare effettivamente padrona dei server a basso costo lasciando, almeno momentaneamente, Intel padrona di quelli ad alte prestazioni. Molti analisti di settore (non di borsa, specifichiamolo) credono quindi che Intel debba smettere di rincorrere ARM in tale ambito, impegnandosi invece nel marcare ancora di più le differenze prestazionali nella fascia alta, non sottovalutando comunque la questione dei consumi energetici. Il rallentamento di Intel nell'aumento prestazionale degli ultimi due anni non farà che favorire l'avvicinamento di ARM anche nel mercato di fascia alta. Se Intel avesse utilizzato questi due anni per realizzare architetture più potenti, invece che meno esose, forse il mercato x86 sarebbe più florido e la minaccia di ARM meno preoccupante. Queste, comunque, sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano, in quanto ormai la strada di Intel è stata segnata. Vedremo come andrà a finire.