Secondo quanto riporta Bloomberg, IBM avrebbe rifiutato l'offerta di GlobaFoundries per l'acquisizione delle proprie FAB, in quanto l'avrebbe giudicata sia monetariamente troppo bassa sia eccessivamente fumosa per quanto riguarda la gestione della roadmap dei processi produttivi: “Globalfoundries, owned by an investment arm of the government of Abu Dhabi, made an offer that was rejected by IBM as too low”.

 

 

IBM vuole sì vendere una divisione, quella dei semiconduttori, che genera più passivi che utili, ma al contempo vorrebbe mantenere, attraverso un contratto con una fonderia Pure-Play, la produzione delle proprie CPU “Power” di classe Enterprise, anche nel prossimo futuro, attraverso l'utilizzo della conosciuta e rodata tecnologia PD-SOI (I processori di IBM devono lavorare ad alte frequenze per massimizzare le caratteristiche dell'architettura). Big Blue, quindi, vorrebbe essere sicura che GloFo mantenga l'attuale roadmap per questa tecnologia produttiva, che dovrebbe portare alla realizzazione dei 10nm PD-SOI entro il 2020. Considerate, però, come sono andate le cose tra GloFo ed AMD, la dirigenza di IBM si sta muovendo con i piedi di piombo: non vorrebbe ritrovarsi nei guai come la casa di Sunnyvale, la quale ha dovuto gettare al vento diversi prodotti perché GloFo ha abbandonato lo sviluppo dei 28nm SOI.

Se questi sono i presupposti, assisteremo ad un lungo braccio di ferro tra IBM e GloFo.