L’azienda indiana InCore Semiconductors ha deciso di puntare tutto si RISC-V, ISA open source, per la progettazione di un SoC da utilizzare in ambito Server (IA soprattutto) ed Embedded.

Poiché spesso i software dedicati a questi settori sono realizzati ad hoc, e quindi non devono necessariamente tenere conto di eventuali retro-compatibilità, poter sfruttare un’ISA a costo 0 (Non ci sono royalty da pagare) e completamente modellabile (Non esistono restrizioni ad un suo utilizzo) potrebbe essere un notevole vantaggio rispetto ai concorrenti diretti, cioè x86 e ARM.

InCore Semiconductors, per il momento, sta sviluppando due famiglie di core, una dedicata ai sistemi a basso consumo (core E-Class), ed una a sistemi che richiedono un’elevata capacità di calcolo (core C-Class).

I core E-Class sono di tipo In-Order, disponibili sia nelle varianti a 32 Bit sia a 64 Bit, possiedono 3 pipeline, ed operano ad una frequenza massima di 200 MHz. Questi core sono dedicati ai mercati Embedded e IoT, e vanno a scontrarsi direttamente con i vari core Cortex-M di ARM.

I core C-Class sono sempre In-Order, ma dispongono di 5 pipeline ed operano ad una frequenza massima di 2 GHz. Questa famiglia di core è disponibile solo nella variante a 64 Bit, può integrare la tecnologia SMT, e va a battersi con i conosciuti Cortex-A5X di ARM.

InCore Semiconductors, in particolare, cercherà di entrare nel mercato Automotive con i core C-Class, in quanto andranno ad integrare diverse funzionalità che si riveleranno sicuramente utili in questo settore: supporterà il 4° Livello di Sicurezza di Linux (This employs even stricter anti-reconfiguration policy, mainly network-wise --- by now it should be already impossible to break the configuration in any way. System prevents you to touch the network interfaces configuration and routing table and iptables rules. Quotas cannot be adjusted, nor can be process accounting. The chroot() call is disabled), così come vari Fault-tolerant electronic sub-systems, ormai uno standard de facto.

Sarà interessante sapere chi produrrà questi SoC, e soprattutto che successo avranno. Per il momento, comunque, sembra che i 22nm di Intel potrebbero essere utilizzati per la prima informata di SoC a basso consumo, almeno stando a quanto riporta EETimes: “We like the Intel 22-nm process for IoT and sub-GHz-class devices” ha affermato Madhusudan, CEO di InCore Semiconductors.

Per approfondimenti: PDF