Come ben sanno gli appassionati di Gaming, le schede video di ultima generazione sono praticamente introvabili o, anche nel caso lo fossero, sono vendute a prezzi inconcepibili. Se a questo aggiungiamo che le schede della generazione precedente (Polaris, RDNA1 e Turing) sono ormai EOL da diversi mesi, il mesto quadro è ben chiaro.

Principali colpevoli di questa penuria sono i miner, cioè coloro che utilizzano le GPU per minare le monete virtuali (Bitcoin & company) attraverso gigantesche server farm. Questi miner, secondo diversi giornalisti ed analisti, sembra ricevano direttamente dai più grossi distributori le GPU che utilizzano. Questo significa che miner e distributori saltano diversi passaggi distributivi, giocando - di fatto - sporco.

Ad avvalorare questa tesi ci ha pensato recentemente Zotac USA, con il Tweet riportato qui sotto. Tweet prontamente cancellato dall'azienda ma, come si suol dire, una volta postato qualcosa sul web, questo apparterrà per sempre al web.

 

Naturalmente non si tratta dell'unica azienda a sfruttare questo mercato. Semplicemente, il reparto marketing di Zotac è stato decisamente superficiale nel pubblicare un simile Tweet. Gigabyte, MSI ed Asus sono attive in questo ambito al pari di Zotac, ma evitano di pubblicizzare il fatto.

NVIDIA, per limitare queste criticità, ha recentemente pubblicizzato una nuova release di driver in grado di diminuire la potenza computazionale delle GPU quando vengono utilizzati software per il mining: "GeForce Is Made for Gaming, CMP Is Made to Mine". NVIDIA, comunque, non vuole assolutamente abbandonare questo remunerativo mercato, ed  infatti lancerà una nuova linea di prodotti, denominata "CMP", dedicata esplicitamente ai miner: "CMP products — which don’t do graphics — are sold through authorized partners and optimized for the best mining performance and efficiency. They don’t meet the specifications required of a GeForce GPU and, thus, don’t impact the availability of GeForce GPUs to gamers".

NVIDIA afferma che questa nuova linea di prodotti non andrà ad inficiare l'offerta dedicata ai gamer, ma le linee produttive non offrono slot produttivi infiniti: NVIDIA dovrà decidere quante GPU dedicare ai prodotti da gaming e quante GPU dedicare ai prodotti da ming. E chi è che decide? Ma naturalmente gli OEM: "Available from authorized partners, including ASUS, Colorful, EVGA, Gigabyte, MSI, Palit, and PC Partner".

Inoltre, non è detto che non si trovi qualche hack per aggirare le limitazioni che, ricordiamolo, sono soltanto software per quanto riguarda le GPU da gaming. Insomma, la soluzione sembrerebbe ottima, ma lo sarà davvero nel medio-lungo periodo?

Per quanto riguarda AMD, invece, ancora tutto tace. Gli slot produttivi a 7nm sono occupati principalmente dai SoC dedicati alle console, e le CPU Ryzen hanno la precedenza sulle GPU. A meno che non si liberino ulteriori slot produttivi presso TSMC, le GPU AMD risulteranno introvabili fino a questa estate.