Partiamo da un presupposto, diciamo scontato per chi conosce i titoli di Arkane Studios (come l'ultimo Dishonored 2 ad esempio), ed ossia che Prey non possiede alcuna componente multiplayer, bensì punta tutto sulla trama, ma ancor di più sull'esplorazione dello scenario.
Come già detto, senza entrare troppo nel dettaglio per evitare di spoilerare parte della trama, ci troveremo a vestire i panni di Morgan Yu, nome polivalente e valido sia per un uomo che per una donna (e difatti, sebbene questo non sembri avere effetto sul gameplay, all'inizio della nostra avventura ci verrà posta tale scelta), divenuto "da cacciatore a preda" all'interno di una stazione spaziale che orbita intorno alla Luna.
Il problema di questa stazione spaziale, detto senza mezzi termini, è che risulta invasa dai Typhon, più comunemente chiamati Mimic.
Tentando nuovamente di non spoilerarvi la trama, dobbiamo dirvi che lo scopo di questa stazione spaziale era proprio quello di studiare questi organismi alieni, al fine di poter apprendere le loro abilità "neurali" da poter innestare sui più comuni organismi umani (Tutto ciò si riconduce ad una sorta di "puntura" da effettuare tramite i bulbi oculari, chiamata Neuromod, capace di far guardagnare poteri a dir poco incredibili). Però ... c'è sempre un però: la modalità di contenimento non si è rivelata sufficiente per impedirgli di invadere ogni angolo di Talos I!
Inutile dire a questo punto che lo scopo principale del protagonista è quello di eliminare tale minaccia, al fine di evitare in tutti i modi che possa diffondersi anche sul pianeta Terra.
Ma, tornando ai Mimic, che forma hanno questi? Beh, la versione "base e tranquilla", che tenterà solo di entrare nel nostro corpo passando per la bocca e prosciugando così tutto quel che trova, sono come quelli che potete vedere nell'immagine qui di seguito:
Naturalmente esistono tante "razze" di questi organismi, alcuni capaci di controllare la mente dei malcapitati, altri di animare oggetti trasformandoli in zombie al proprio servizio, mentre altri invece sono capaci di sfruttare a proprio piacimento la potenza del fuoco o dell'energia elettrica, e così via.
L'unica cosa che li accomuna, una ulteriore abilità da poter apprendere, è la possibilità di trasformarsi negli oggetti che si trovano nelle loro vicinanze, come una tazza da caffè oppure una sedia, aggredendoci poi nel momento in cui meno ce l'aspettiamo.
Qualcora il loro colpo vada a segno, l'effetto sarà più o meno questo: