Utilizzare per titolo parte di un sonetto di Cecco Angiolieri, oltretutto riadattato, potrebbe sembrare un'eresia agli occhi degli amanti della letteratura, in questo caso giocosa, ma non riuscivo a trovare un modo simpatico e allo stesso tempo realistico per definire quello che è diventato Diablo con la sua terza incarnazione.
Le recensioni di riviste e portali lo hanno definito un capolavoro, degno erede dei precedenti due capitoli, per non parlare dell'espansione Lord of Destruction, eppure qualcosa non mi quadra, e non quadra neppure a molti giocatori che hanno giocato, se non consumato, le proprie copie di Diablo I e Diablo II.
Il titolo della recensione si rifà a questo dualismo, fatto di contrasti, tra i così detti esperti del settore e i semplici appassionati, tra gli amanti dell'azione e quelli del GDR.
Vi anticipo fin da subito che propendo per la visione della comunità, molto più critica verso l'ultima fatica Blizzard, e se siete già andati a sbirciare l'ultima pagina avrete compreso come non sia rimasto del tutto soddisfatto di questo gioco tanto atteso. Il voto, comunque, è una minima parte di una recensione e, una volta letta, forse penserete che sia più basso di quanto effettivamente debba essere, a seconda della schiera di cui fate parte.
Per non tediarvi più oltre, ed evitare altri inutili giri di parole, vediamo cosa i ragazzi della Blizzard hanno preparato per noi, con il terzo avvento del signore del massacro.
Diablo 3 mantiene in massima parte i pregi dei precedenti capitoli. Una cosa che mi ha sempre entusiasmato di Diablo 2, ed espansione, era l'ottimo sistema di generazione casuale di dungeon e territori. Diablo 3 l'ha conservato e migliorato, permettendo una sfida sempre nuova e divertente. All'inizio di ogni partita, al recupero di un salvataggio o dopo una morte, si avranno terreni aperti o dungeon diversi, sia per struttura sia per nemici incontrati, così come cambieranno notevolmente, sempre, le quest secondarie e gli oggetti che i nemici ci lasceranno una volta uccisi. A tal proposito un'introduzione interessante è quella dei goblin razziatori di tesori, dei personaggi con un grosso sacco sulle spalle che cercheranno di scappare appena ci vedranno. Nel caso si riuscisse ad ucciderli prima che fuggano, lasceranno sul terreno molti oggetti particolari, spesso magici.
La possibilità di esplorare aree sempre nuove aumenta notevolmente la longevità, e lo fa abbinando questa caratteristica ad un'altra che ha fatto diventare Diablo quello che è oggi: la violenza inaudita, ma divertente.
Diablo è sinonimo di Hack'n'Slash, ed anche con il terzo episodio mantiene il titolo di Re indiscusso in questa categoria. Le animazioni e le abilità dei personaggi sono studiate per creare il massimo fragore. Schizzi di sangue, budella e ossa voleranno per lo schermo in un allegro carosello furoreggiante. Abbandonate ogni veemenza di gioco di ruolo, qualsiasi interesse verso una trama aperta a più conclusioni o dialoghi di qualsiasi profondità. Questo non è gioco per spiriti fini, ma per piallatori.
"Questa è la mia ascia. Ce ne sono tante come lei, ma questa è la mia. La mia ascia è la mia migliore amica. È la mia vita. Devo dominarla come domino la mia vita. La mia ascia, senza di me, è inutile. Senza la mia ascia, io sono inutile"
Impersonare il barbaro farà la felicità dei giocatori amanti della violenza bruta.
A tal scopo Blizzard ha deciso di modificare il sistema di passaggio di livello, cosa che ha creato diversi malumori tra i fan. Molti hanno visto in questa decisione una limitazione alle possibilità per il giocatore, altri un vantaggio, in quanto tutti potranno giocare sullo stesso livello in PvP. Altri ancora se ne sono disinteressanti bellamente, vogliosi solo di spaccare qualche testa, perché “Una testa rotta è sempre una testa rotta!” (Altrimenti ci arrabbiamo, Cit.).
Questa decisione ha i suoi pregi ed i suoi difetti, e personalmente non la condivido. Se da un lato ha permesso a Blizzard di realizzare classi di personaggio più bilanciate, dall'altro ha mortificato le speranze di quei (forse pochi?) giocatori che avrebbero voluto creare un proprio particolare alter ego.
I giocatori, insomma, non avranno più la possibilità di mettere i punti abilità in qualche skill particolare o di aggiungere i punti caratteristica, in quanto ad ogni livello i personaggi sbloccheranno alcune capacità peculiari predefinite. Il percorso di crescita è già stato deciso dai programmatori. Al giocatore sarà lasciata solo la scelta dell'equipaggiamento e di qualche abilità passiva. Addio ai personaggi frutto di scelte di background o di simpatia, addio a qualche speranza di reale diversificazione.
Buona parte dei giocatori di Diablo ha affermato che questa decisione alla fine è giustificata, in quanto spesso ci si limitava ad un copia ed incolla delle build più forti, ritrovabili senza problemi su molti forum. Eppure, dal mio punto di vista, questa è comunque un'ulteriore limitazione: la trama è lineare, i dialoghi sono ridotti all'osso, perché eliminare l'unica caratteristica rpg-istica presente? Può ora effettivamente Diablo essere definito un RPG?
Potrei passare per eretico, ma Diablo 3 mi sembra una versione Fantasy-Dark di God of War, con tutti i relativi distinguo. Forse la realizzazione multipiattaforma ha influenzato la genesi del gioco?
Una volta avviato Diablo 3 vi sembrerà di aver fatto partire una versione custom di World of Warcraft.
I menù sono simili, così come i vari passaggi di selezione. La cosa non è di per sé un aspetto negativo, e non intendo affermarlo, ma già da queste piccole cose si può notare come WoW abbia influenzato la produzione di Diablo 3.
Quando si entrerà effettivamente in gioco il motore grafico non potrà che far tornare alla mente quello dell'MMORPG più giocato al mondo, seppur decisamente migliorato. Lo stile si presenta abbastanza cartoonesco, non quanto quello di WoW, ma certamente meno crudo e brutale rispetto a quello di Diablo 2 e, soprattutto Diablo 1. La gestione delle quest, le finestre di dialogo e il menù di gioco ricorderanno anch'esse World of Warcraft.
La gestione delle quest è praticamente identica a quella vista in World of Warcraft. Anche la barra delle abilità e i vari meù in basso sono molto simili a quelli dell'MMO.
Parlando invece più dettagliatamente del motore grafico, le animazioni relative all'uccisione dei nemici mi portano alla mente Revenant, RPG di circa dieci anni fa non particolarmente baciato dal successo, ma che aveva una caratteristica peculiare: la possibilità di utilizzare la tastiera o un gamepad per effettuare combo o mosse particolari, sullo stile dei picchiaduro. E' davvero galvanizzante vedere i nemici volare per lo schermo, scaraventati da un incantesimo o dall'ascia del barbaro: ti dà la sensazione di potenza! E Diablo 3 offre questa sensazione.
Da questo punto di vista l'implementazione di Physx, sebbene non sia invasiva, è un piccolo surplus degno di nota. Non modifica lo svolgimento dell'azione, ma vedere edifici crollare o nemici volare in modo più realistico (se possiamo dirlo per un gioco fantasy) compiace il nostro spirito di distruttori.
La decisione di rendere la grafica più vicina a quella di WoW inoltre ha permesso a Blizzard di limitare le richieste hardware, consentendo di fruire del gioco anche a chi non possiede macchine all'ultimo grido, come la mia:
- CPU: AMD Sempron X2 2200+ 2.0 GHz
- Scheda Madre: DFI 790GX-M2RS
- RAM: 2x2GB PC6400 Mushkin PCGH Edition
- Scheda Video: Gigabyte 8800GTS 512MB
Con questa configurazione sono riuscito a giocare a Diablo 3, alla risoluzione di 1280x1024, con tutti i dettagli impostati al massimo e Physx attiva, senza mai scendere sotto i 30 fps nelle scene più concitate, ed assestandomi in media sui 40 fps.
Diciamocelo chiaramente, Diablo 3 non è nato come gioco di ruolo. Questo l'ho anticipato qualche riga più sopra, e adesso vediamo di capire il perché.
Il gioco di per sé è divertente, andando avanti e salendo di livello sbloccherete nuove capacità o potenzierete quelle già in uso, oppure vi verranno donate capacità passive. Continuando a giocare aumenterà il livello di difficoltà, e questo renderà necessario un utilizzo oculato di quelle capacità. Non sarà possibile spammarle a piene mani, e si dovrà utilizzarle al momento opportuno negli scontri più impegnativi. Già all'inizio, quando verso il 7° livello ho attivato una trappola che ha fatto apparire una moltitudine di scheletri, sono stato chiamato al primo vero scontro di massa un po' impegnativo, e che poteva provocare la facile morte del mio personaggio.
A questo, però, si limita la "giocabilità pensante" di Diablo 3: utilizzare al meglio le abilità del personaggio. Nell'arco dei 60 livelli del personaggio non dovrete mai mettere un punto caratteristica, un punto abilità o scegliere una particolare capacità. E' vero, Diablo 3 può essere rigiocato a diversi livelli di difficoltà, ma il divertimento finisce qui.
In alcuni frangenti potremo accettare di farci accompagnare da qualche PNG nelle nostre avventure. Un interessante escamotage per cercare di aggiungere almeno una briciola di componente GDR.
In Diablo 2 era possibile realizzare diversi personaggi. Si sceglieva il Necromante? Si potevano creare diverse build. E' vero, spesso erano copiate pari pari dai forum, ma erano diverse declinazioni di uno stesso personaggio, con punti di forza e di debolezza, che richiedevano anche diversi equipaggiamenti. Qui c'è un mago, ed un mago rimane.
Come non ricordare poi i territori realmente vasti che potevano essere esplorati? Ora le mappe di Diablo 3 sembrano piccole in confronto. La stessa cosa è accaduta alla serie TES, con il passaggio da Morrowind a Oblivion.
Anche le ambientazioni più anonime, come questo campo di zucche, sono curate nei minimi particolari.
Si può dire che Blizzard abbia voluto estremizzare una corrente di pensiero all'interno della fan base, quella dell'Hack n'Slash. Probabilmente quella con più adepti. Oggi all'interno della comunità vi sono quelli che criticano il gioco, altri che lo osannano. Nessuno di loro sbaglia, però, personalmente, propendo per i primi. Questo non vuol dire che Diablo 3 sia un brutto gioco, semplicemente non è il seguito che tutti si aspettavano.
Blizzard ha deciso che Diablo 3 avrebbe dovuto avere il bacino di utilizzo più ampio possibile, soprattutto in vista di un porting per console, e il risultato non poteva che essere questo.
Certamente non il tuo, giocatore di Diablo 3.
Come tutti saprete, sia per esperienza diretta sia per il vociare continuo su internet, Diablo 3 necessita di una connessione continua ai server Blizzard per poter essere giocato. Non basta registrarlo su Battle.net, si deve anche essere perennemente connessi.
Questa mossa ha suscitato un vespaio di polemiche. Perché dover avere una connessione internet per giocare in single player? Perché non posso giocarlo in vacanza, dove può non essere presente una connessione (decente)?
Uno dei tanti meme utilizzati per esternare la propria frustrazione relativamente l'impossibilità di giocare offline
Tutte domande più che legittime, constatando che, anche dopo i primi problemi di server down, la situazione non sembra ancora delle migliori. Il ping è altalenante e spesso si vede il mostro di turno venire decapitato con un ritardo di 1 o 2 secondi. Perché dover soffrire di lag anche sul proprio computer, in locale?
La domanda è tanto più pressante se si constata che il ping è sempre attorno ai 300 ms, un tempo inconcepibile per qualsiasi giocatore. Personalmente con la mia linea riesco a pingare, in media, a 50 ms sui server di Team Fortress 2 e Counter Strike 1.6, come è possibile che in Diablo abbia spesso una latenza media di 300?
Si è detto che i personaggi sono personalizzabili solamente tramite l'equipaggiamento, e questo può essere un bene come un male in ambito multiplayer.
Nel gioco è possibile creare degli oggetti grazie ai PNG, come il fabbro che ci faremo amico nel primo atto, ma per gli oggetti magici più potenti si dovrà investire tempo, molto tempo. In poche parole dovremo farmare, proprio come accade in WoW. Come fare quindi per rendere il proprio personaggio competitivo nelle partite PvP alla svelta? La Casa d'Aste viene in aiuto ai giocatori poweroni, con grande ringraziamento dei farmer.
Potenziare le capacità di forgiatura del fabbro sarà costoso e lungo. Se non ne avete voglia, basterà sganciare qualche centone per equipaggiare il proprio personaggio.
Poiché tutti i giocatori hanno i personaggi preconfezionati l'unico modo per primeggiare è equipaggiare il proprio con oggetti potentissimi, e il modo più veloce di farlo è pagare. Non sono un indovino, neppure un gufo, ma aspettiamoci tratte di oggetti magici dal costo esorbitante. Non è caso che Blizzard abbia imposto un tetto di 250 euro per ogni asta, ma i metodi per aggirare questa limitazione sono molteplici.
Con la patch di prossima uscita, inoltre, dovrebbe essere fixato il bug relativo alla duplicazione di oggetti. Un problema alquanto grave, poiché permetterebbe ad alcuni giocatori mettere in vendita più oggetti potenti, acquisendo valuta reale in gran quantità.
Il multiplayer di Diablo 3 non si discosta eccessivamente da quello di Diablo 2, con un'ottima modalità Co-Op, ma la compravendita di beni tramite l'utilizzo di valuta reale potrebbe rendere l'esperienza PvP alquanto frustrante.
Diablo 3, dopo più di 10 anni, è tornato e l'ha fatto in una veste completamente nuova, sebbene sia sempre grondante di sangue.
Abbandonata la divisa ufficiale di GDR/Hack n'Slash, ha deciso di vestire un abito più casual, adatto ad un pubblico più vasto. Una scelta commerciale, probabilmente.
Se si è amato Diablo 2, ma si è odiata la parte GDRistica (gestione dei punti caratteristica, delle abilità, ecc), allora questo gioco è la morte vostra, nel senso che l'estate la passerete chiusi in casa con il Signore dei Demoni. Se, al contrario, di Diablo 2 avete amato tutto, beh, questo non è un degno seguito. Potrà divertire, ma non potrà appassionare, quindi dovete valutare con cura un suo acquisto.
Uno screen della pagina di Diablo 3 sul sito della Blizzard: notare la dicitura "GDR"
Sul sito di Blizzard, nella scheda del gioco, è scritto: “Genere: GDR/Azione”. Togliete l'acronimo GDR, lasciate solo Azione.
Pro
- Buona grafica, ed al contempo leggera
- 5 Classi di personaggio, e tutte diversificate
- Il Re degli Hack n'Slash
- Bassi requisiti hardware
Contro
- Manca la componente GDR
- Motore grafico non eccezionale
- Richiesta connessione internet continua
- Gestione Casa d'Aste
Il voto di Bits and Chips