Lanciate nel lontano 2016, le GPU Polaris di AMD si sono distinte sin da subito per l'ottimo rapporto prezzo/prestazioni e per i consumi contenuti, grazie all'utilizzo del processo produttivo a 14nm FinFET (Nonché eccezionali per "minare" le cryptovalute).
Ad un anno di distanza dal debutto, AMD ha rivisto la GPU Polaris 10 ed ha lanciato il respin Polaris 20, caratterizzato da frequenze operative più alte (Nell'ordine dei 100/200MHz a seconda dei modelli ), seguito poi a ruota da Polaris 30, revisione prodotta con processo produttivo a 12nm FinFET; questo ha permesso di spremere ulteriormente la GPU (Nell'ordine dei 100/150MHz, sempre a seconda delle soluzioni).
Spunti di lettura:
AMD Radeon RX 480 8GB, agile e scattante con Polaris 10
AMD, al debutto la nuova GPU Radeon RX 590 a 12nm
Da sempre rinomate per la loro longevità nel tempo, le GPU AMD hanno dimostrato di avere voce in capitolo anche a distanza di anni dal proprio debutto. La stessa cosa vale per le GPU Polaris, al pari delle vecchie Tahiti che ancora si danno un bel da fare (Ricordiamo la serie HD 7900 dotata di 3GB di memoria video, al contrario della serie GTX600 di Nvidia che rimase ancorata a soli 2GB).
Spinti da tale entusiasmo e grazie alle feature di recente introdotte tramite le ultime release driver, ed al pari di quanto fatto a fine Giugno con il notebook Predator Helios 300 di Acer, l'idea di questo articolo è frutto della medesima curiosità ... "come si gioca a fine 2019 con una RX 580"?
Per scoprirlo ci siamo affidati alla mia classica configurazione di test utilizzata per recensire principalmente i videogame, arricchita di alcuni update dell'ultimo minuto, ed abbiamo accolto come ospite d'onore la sempre accattivante RX 580 Nitro+ di Sapphire, nella variante dotata di 8GB di memoria video GDDR5.
Beh, siete curiosi o no?!
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