Le due schede che abbiamo analizzato in questo articolo, esteticamente e come caratteristiche, sono molto simili: entrambe sono Mini-ITX, sono caratterizzate da un basso consumo, sono dotate di un sistema di dissipazione passivo, hanno un numero similare di porte di espansione e sono commercializzate ad un prezzo che si aggira sui 70/80 euro.
Teoricamente comprare l’una o l’altra dovrebbe essere indifferente, ma non è così. Ognuna di queste schede ha dei punti di forza e dei punti di debolezza che la devono far preferire in determinati ambiti. Parlando per esperienza personale, ho deciso di tenere entrambe le schede qui recensite, e le utilizzerò in casa in modo completamente diverso, cercando di sfruttarne i pregi e limitarne i difetti.
La Asus C60M1-l ho deciso di utilizzarla per creare un piccolo centro multimediale da salotto, in combinazione con il case ISK 110 VESA della Antec, da applicare dietro la TV. La Asus si presta perfettamente per essere il perno di una piccola stazione di intrattenimento per la famiglia: navigare in internet, guardare filmati su youtube o dei film in formato mkv, ascoltare musica o, ancora, giocare a qualche videogioco molto leggero. Il tutto nella più completa silenziosità, non necessitando di ventole. Se si hanno dei figli o si vuole navigare seduti sul divano è perfetta.
L’AsRock, invece, ho deciso di utilizzarla nel mio PC secondario, da tenere acceso 24/24h, completamente passivo. Questo PC mi servirà per scaricare le distribuzioni GNU/Linux che vorrò provare, le suite di benchmark e tutti i programmi utili al mio lavoro. Grazie alle porte USB 3.0 sarà veloce lo spostamento di questi file sulle penne USB o sugli HDD esterni. Questo computer, inoltre, lo utilizzerò per scrivere articoli e news, senza dover necessariamente accendere il mio PC principale, più rumoroso ed esoso dal punto di vista dei consumi.
Per queste mansioni le due schede provate sono perfette, ma ognuno può trovare altri ambiti di utilizzo. Guardando ai risultati ottenuti nei benchmark vanno comunque scartati alcuni possibili utilizzi. Le limitate prestazioni in ambito gaming ne precludono l’utilizzo in un sistema di gioco. Ugualmente, la bassa potenza elaborativa delle CPU non ne consente un utilizzo produttivo in alcuni ambiti lavorativi, quali ad esempio la grafica tridimensionale o la compilazione di software. I tempi di lavoro sarebbero oltremodo lunghi.
Parlando più tecnicamente delle schede, possiamo dire che Intel e AMD mostrano con questi prodotti i propri punti di forza e di debolezza in tutto il loro chiarore, presenti anche nei prodotti di fasce più alte. Intel dal punto di vista hardware fa degli ottimi prodotti, ma è deficitaria in due settori: il supporto software e la grafica integrata. I driver dell’iGPU dell’Atom D2700 sono dell’ottobre del 2010, mentre la iGPU, l’SGX545, ha delle mancanze a livello di architettura che non la rendono pienamente compatibile con le DirectX 9.
AMD è deficitaria soprattutto nella realizzazione dei chipset, ed in parte dell’architettura della CPU. L’FCH è eccessivamente schiavo delle prestazioni della CPU, e questo va ad inficiare poi l’usabilità dell’intero sistema, mentre la mediocre potenza elaborativa del processore rende ancor meno consigliabile l’utilizzo di programmi particolarmente esosi. Questo però si controbilancia con la maggiore reattività del sistema AMD, quando si utilizzano più programmi, grazie all’utilizzo dell’architettura Out of Order.
Se i vostri interessi sono eccessivamente elevati per le schede qui recensite c’è poco da fare, dovrete acquistare dei prodotti più prestanti, ma dovrete sottostare ad altre limitazioni, quali ad esempio l’utilizzo di ventole di raffreddamento o un consumo più elevato. Se invece cercate un prodotto a buon mercato, per compiti limitati e dalle basse richieste, forse avete trovato il regalo giusto da farvi.