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Appena giunte le schede tra le mie mani, la prima cosa che ho provato a fare è stato overclockare la CPU. Non è una pratica del tutto consigliabile se si vuole realizzare un HTPC passivo, ma siamo qui per analizzare in tutti gli aspetti queste schede, no?

Con la AsRock è stato molto semplice: non vi sono impostazioni di tuning disponibili. Non è neppure possibile modificare i timings delle RAM. L’unica opzione in mano all’utente è il voltaggio delle stesse. Se la vostra speranza era di divertirvi un po’ comprando questa scheda, avete sbagliato di grosso.

Con la Asus C60M1-l la situazione è l’esatto opposto. Certo, non dobbiamo aspettarci le opzioni presenti su una scheda della famiglia ROG, ma c’è di che divertirsi. E’ possibile agire sulla frequenza della CPU, modificare i voltaggi, agire sui timings e i divisori delle memorie e molto altro. Per una scheda di questa fascia è grasso che cola. Giocando limitatamente con le opzioni siamo riusciti a raggiungere la frequenza di 1666 MHz, alzando di 0.15v il voltaggio della APU.

 

Pagina relativa all'overclock del Bios della Asus C60M1-l

 

Qui di seguito lo screen del 3D Mark 2001 SE ed il punteggio ottenuto. Un bel miglioramento rispetto al punteggio raggiunto alla frequenza base (6613).

 

 

I  benchmark che abbiamo utilizzato e che potrete trovare nelle pagine seguenti sono stati effettuati anche con la configurazione overclockata, ma a 1600 MHz. Questo perché la CPU a 1666 MHz, con un voltaggio di +0.15v, scaldava eccessivamente, tanto da averci convinto ad installare sopra il corposo dissipatore passivo una ventola da 120mm. Per raggiungere la frequenza di 1600 MHz, invece, è bastato alzare il voltaggio di +0.075v e le temperature si sono sempre rivelate nella norma anche senza l'utilizzo di ventole. Essendo una scheda studiata per un HTPC, abbiamo ritenuto che questo fosse il compromesso migliore. Le RAM, nella configurazione @1600 MHz, hanno operato @1280 MHz (8-8-8-20).