La difficile situazione in cui sta versando Elpida Memory potrebbe trovare la sua conclusione a breve (Fonte).

La casa giapponese produttrice di memorie Dram, con un passivo superiore al miliardo e mezzo di dollari, dovrebbe emettere, nei prossimi mesi, delle obbligazioni finanziarie per circa 1,2 mld di dollari, così da coprire parte del debito e permettere nuovi investimenti nel reparto R&D per diversificare l'offerta, con le ReRam ad esempio.

Sfortunatamente, per emettere obbligazioni di tale entità, si deve richiede l'avvallo da parte del Governo giapponese, ma molti colletti bianchi sono restii a concederlo. Farlo equivarrebbe a dover finanziare con soldi pubblici le perdite future di Elpida, se questa non riuscisse a tornare in attivo.

Per queste ragioni molti analisti pensano che la cosa migliore sarebbe farla fallire, così da evitare che il denaro pubblico possa finire un pozzo senza fondo, come sta accadendo in Europa con la Grecia.

Questo, però, equivarrebbe a regalare a Samsung e Hynix il mercato delle Dram. Già oggi queste due aziende possiedono circa il 60% del mercato, se Elpida dovesse sparire, con il suo 12% di market share, permetterebbe alle due case sopra citate di poter dettare i prezzi liberamente. In poche parole, probabilmente farebbero cartello.

Steve Appleton, ex CEO di Micron Technology, morto recentemente, lo aveva capito perfettamente e stava spingendo per una fusione tra Micron ed Elpida, così da poter superare la quota di mercato detenuta da Hynix ed evitare possibili “imbrogli”. Ad oggi, con il cambio di dirigenza in Micron, la situazione si è fatta più complicata e il possibile fallimento di Elpida sembra farsi più vicino.

A tutto svantaggio dei consumatori finali, come constatato anche da EE Times.