Intel chiuderà, alla fine del 2014, la FAB 17 di Hudson, dopo che nel 1998 l'aveva acquistata da Digital Semiconductor (azienda facente parte del gruppo DEC).
Prima che venisse assorbita dalla casa di Santa Clara, l'allora modernissima FAB di Hudson era deputata alla produzione dell'incredibile StrongARM, a quei tempi il più moderno e veloce processore basato su architettura ARM.
Dopo l'acquisizione, DEC dismise la produzione dello StrongARM e sciolse il reparto R&D che lo aveva sviluppato. Oggi, buona parte di quel team lavora in Apple nella realizzazione dei SoC che trovano posto negli iPhone ed iPad.
Tornando alla FAB, Intel, tutta presa nello sviluppare il nodo a 14nm, ha deciso che una FAB tanto antiquata sarebbe stato inutile aggiornarla. I wafer utilizzati sono ancora da 200mm, mentre il processo produttivo è quello a 180nm.
Questa chiusura mostra come Intel sia tutta proiettata al futuro, il che può essere un bene, dal punto della ricerca, ma che potrebbe anche mostrare la cecità dell'azienda su certe questioni. I 14nm sono molto costosi da produrre, e i futuri aggiornamenti delle FAB costeranno cifre spropositate. TSMC, per fare un esempio, possiede quattro FAB che ancora oggi lavorano i wafer da 200mm a 0.18 e 0.15 micron. Queste FAB generano ben il 15% del fatturato di TSMC, e lo genereranno ancora per molti anni. Ad oggi quelle FAB si sono ripagate circa 4 volte, e nei prossimi anni il numero è destinato a crescere. Il modello economico di Intel, votato quasi esclusivamente alla produzione interna, non permette queste operazioni, in quanto ciò che è vecchio viene o aggiornato o dismesso. Da anni la FAB 17 lavora a ritmi molto ridotti, in quanto i prodotti Intel commercializzati con questo nodo produttivo sono limitati (principalmente CPU Pentium per le macchine industriali).
In totale i licenziamenti saranno circa 700.