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A causa della limitata capacità di memorizzazione, pari a 32GB, la prima serie di Optane è stata ricollocata sul mercato, passando da unità di memorizzazione principale a Disk Cache. Si tratta di un ritorno alle origini, di un Deja Vù. Anche i primi SSD basati su NAND Flash erano dei Disk Ccahe, e proprio per lo stesso motivo: un eccessivo costo di commercializzazione iniziale. Solo in seguito, grazie al notevole abbassamento dei prezzi, abbiamo potuto assistere alla commercializzazione su larga scala di SSD in grado di rimpiazzare gli HDD.

Un Disk Cache funziona in combinazione con un HDD o SSD, e con questo forma un’unica unità di memorizzazione, gestita dal Sistema Operativo (In congiunzione con il software RST di Intel). Sul Disk Cache, che funziona come un enorme Buffer non-volatile, vengono caricati i file che sono di più frequente lettura, al fine di migliorare l’esperienza d’uso dell’utente. Una versione All-In-One di questa soluzione, gestita direttamente da un Firmware, sono gli SSD o HDD ibridi (SSHD o H-HDD: qui la nostra recensione del Toshiba MQ02). Queste ultime soluzioni hanno però avuto un successo commerciale molto limitato, in quanto si sono rivelate sia eccessivamente costose rispetto ad un SSD puro, sia non troppo più veloci rispetto ad un HDD tradizionale.

Per migliorare l’efficienza di questa soluzione, invece di demandare a Windows la gestione dell’unità, Intel ha deciso di sviluppare una suite software ad hoc realizzata in casa e più efficiente, chiamata “Intel Rapid Storage Technology (RST) Optane”.

Se i Disk Cache venivano utilizzati come giganteschi Buffer, con la suite RST Optane le due unità (Optane e SSD/HDD) vanno a formare un’unità contigua, e non più due unità affiancate. Lo si può notare dai test effettuati con AIDA64 Engineer riportati qui in basso.

 

 

A sinistra i risultati del solo Optane 32GB, a destra i risultati dell'Optane 32GB + Toshiba P300 1TB

 

Quando Optane viene utilizzato insieme al nostro HDD Toshiba P300 da 1TB, si hanno prestazioni in lettura eccellenti nei settori iniziali (1330,7 MB/s), mentre tornano alla normalità – almeno per un HDD meccanico – nei settori finali (94,3 MB/s). Nulla a che vedere, comunque, con le eccellenti prestazioni del nostro Optane quando viene utilizzato in solitaria.

Ugualmente possiamo notare come l’occupazione della CPU sia decisamente elevata, sicuramente più elevata rispetto all’utilizzo di un HDD o di un SSD in singolo. Considerando che stiamo utilizzando un i7-7700K (4C/8T), possiamo supporre che con una CPU meno potente, come un i3, l’occupazione potrebbe superare anche il 10%. Certamente non un valore trascurabile, soprattutto se dobbiamo utilizzare il PC con software pesanti, ma su cui possiamo soprassedere se utilizziamo il PC per compiti leggeri (Office, navigazione internet, ecc).

Qui, in ultimo, i tempi di caricamento del S.O. utilizzando l’Optane, l’HDD e i due in combinazione. La velocità di esecuzione della combo Optane+HDD è decisamente buona, ed anche il Sistema Operativo, durante l'utilizzo, si è dimostrato molto reattivo per quanto ho avuto modo di osservare.