Nella precedente recensione abbiamo potuto constatare come l'azienda Italianta iTek stia proponendo prodotti sempre più interessanti e venduti a prezzi concorrenziali, così da competere con i "big" di mercato.
Circa tre settimane fa abbiamo avuto la possibilità di testare il case Eclipse, un piccolo "cubo" dedicato ai sistemi micro-ATX, e che poi abbiamo scelto come base per la nostra piattaforma di test secondaria.
L'articolo di oggi volge le sue attenzioni, come suggerito nelle battute finali della recensione del case appena citato, al dissipatore AiO Liquy 240, sempre marchiato iTek, il quale si propone come una soluzione di raffreddamento valida e capace di soddisfare una buona fetta di utenti.
• attualmente è possibile acquistare il dissipatore Liquy 240 di iTek direttamente da Amazon, ad un prezzo che si aggira intorno ai 85€ comprese le spese di spedizione (anche se non sarà difficile trovarlo in offerta).
Spunti di lettura:
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Il dissipatore Liquy 240 di iTek si presenta in una confezione dalle modeste dimensioni, la medesima che potrete trovare voi stessi al momento dell'acquisto, la quale caratterizza da uno sfondo scuro, con dettagli in rosso. Presenta impresse le specifiche tecniche del prodotto a caratteri chiari.
Sin da subito, sia all'esterno sia al momento dell'apetura, questa mi ha ricordato "una vecchia conoscenza" (scoprirete di più nella pagina successiva).
• ecco cosa ci aspetta nel momento in cui apriremo la suddetta confezione:
Al suo interno troviamo riposti tutti i componenti, disposti in maniera ordinata. In particolare:
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- l'accoppiata waterblock più radiatore;
- le diverse viti e staffe di fissaggio;
- un adattatore 2 in 1 per connettere le ventole ad un sigono canale;
- un adattatore molex per connettere la pompa o le ventole direttamente all'alimentatore;
- un piccolo tubetto di pasta termica (provenienza e capacità sconosciute).
Al pari di quando offre la concorrenza, il kit è compatibile con tutte le piattaforme AMD ed Intel, recenti e meno recenti (dal socket AM2+ in poi, dal socket LGA 1156 in poi).
Maggiori informazioni sono disponibili sul sito ufficiale del produttore, a questa pagina.
Il dissipatore Liquy 240 di iTek presenta un aspetto piuttosto "classico", semplice ed elegante ma senza particolari fronzoli, caratterizzato da una qualità costruttiva piuttosto solida.
L'unica cosa che balza subito all'occhio, come avevo lasciato intendere nella pagina precedente, è la notevole somiglianza con il dissipatore Liqtech 240 di Enermax, segno che il produttore OEM è il medesimo (e ciò non ci dispiace affatto).
I tubi sono realizzati in gomma, hanno un diametro esterno di 12mm, e sono lunghi circa 30cm; questi risultano rigidi al punto giusto, non aspettatevi chissà quali movimenti o torsioni, ma in compenso è impossibile strozzarli.
Il radiatore, realizzato in alluminio e di colore nero, ha un aspetto piuttosto comune; la trama della serpentina è abbastanza fitta, e le sue dimensioni sono pari a 271x120x27mm.
Su questo prodotto non è presente alcun tappo dedicato all'eventuale refill del liquido, ergo non è possibile effettuare alcuna manutenzione/modifica.
Vediamo dunque la pompa, il cuore di questo AiO, la quale si presenta con corpo in plastica bianca dalla forma quadrata, avente dimensioni pari a 64,5x65x35mm.
Sfortunatamente non ne conosciamo il fabbisogno energetico, ma sappiamo solo che integra al suo interno dei cuscinetti in ceramica ed opera a circa 2700RPM (non risulta affatto rumorosa durante il suo utilizzo).
I tubi vengono collegati nella parte alta (dove è presente anche una finitura lucida con impresso il logo del produttore), al fine di evitare problemi nel montaggio delle memorie RAM. La base di contatto con il processore, come potrete vedere voi stessi, è realizzata interamente in rame.
Sempre nella parte alta dove vengono collegati i tubi, ovviamente all'interno, è presente un LED che ne indica lo stato di funzionamento; questo, di colore bianco, riesce sfortunatamente ad illuminare - al buio - solo metà dell'intero corpo.
Concludiamo come sempre questo piccolo tour con una rapida descrizione delle ventole; ricordiamo che in bundle ne vengono fornite 2, e sono di tipo PWM a 4-pin. Sfortunatamente non vi è il classico sticker che rimanda al nome ed ai dettagli del produttore, dunque dobbiamo affidarci a quanto dichiarato da iTek sulla confezione.
Queste sono caratterizzate da 9 pale dal profilo abbastanza complesso, e riescono a produrre una considerevole portata d'aria (96.8 CFM - 2,6mm H2O) operando in un range tra i 800RPM ed i 2200RPM circa.
Tali ventole risultano abbastanza silenziose se utilizzate a bassi RPM, dunque intorno ai 1200 giri al minuto, ma si faranno sentire - data la non proprio "contenuta" velocità - se impostate a piena potenza (personalmente ho rilevato circa 55dB a 20cm di distanza dal case).
La difficoltà di "montaggio" di questo kit è nella media, né troppo semplice né troppo difficile.
Innanzitutto bisogna identificare i fori da utilizzare per inserire i perni di fissaggio sulla staffa principale, che va posta dietro la motherboard.
Su questa sono presenti dei "dentini" in plastica che bloccano i perni una volta inseriti, per evitare spiacevoli rotazioni al momento del posizionamento; sempre su questa vengono indicati i diversi fori da utilizzare nel caso si debba operare su una piattaforma Intel (non viene indicato, ma si sa che per il socket 1151 basta scegliere quello dedicato ai socket 1156/1155).
Una volta installata la piastra, con i relativi perni, basterà assicurarla con i 4 fermi in plastica forniti in bundle, come da foto.
Questi non solo ci danno la possibilità di tener ferma la combo piastra/perni, bensì fungono anche da distanziatori per la successiva installazione e fissaggio del waterblock.
Una volta stesa la pasta termica sulla CPU, siamo pronti a completarne l'installazione.
Basterà avvicinare il waterblock alla stessa, facendo attenzione che i fori di supporto combacino con i perni, e successivamente avvitare i dadi con le molle di ritenzione.
A questo punto il gioco è fatto:
Ed ecco come si presenta il sistema completo una volta installato il tutto: l'interno del case Eclipse con i componenti che abbiamo utilizzato e descritto nella precedente recensione:
Data la conformazione del case, sono stato praticamente "obbligato" ad installare il radiatore con le relative ventole nella parte alta del case.
In realtà era tutto calcolato anche perchè, nonostante questo occupi parte del bay da 5.25", non è sorta alcuna incompatibilità di spazi con il fan-controller che avevo precedentemente installato; ovviamente non è più possibile installare un drive ottico dalle dimensioni classiche.
Negli scatti seguenti è possibile osservare la "massima" flessibilità dei tubi.
Avevamo già anticipato come questi non si prestino molto alle flessioni, complice il sistema anti-strozzamento degli stessi, ma possiamo tranquillamente dire che tale "penalizzazione" viene in parte superata grazie alla loro orientabilità alla base del waterblock.
Il risultato complessivo del sistema, in questo caso esteticamente parlando, è davvero ottimo.
• ..ma quanto sono belli ed eleganti i moduli RAM TridentZ di G.Skill??
• METODOLOGIA DEI TEST •
La metodologia operativa per questa recensione prevede quanto segue:
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- Nel sistema sono stati installati tutti i componenti necessari per una configurazione da gioco, in un case discretamente ventilato;
- Nell'hard disk di sistema sono presenti il sistema operativo, i driver per le periferiche, i software di analisi, l'antivirus ed una discreta libreria di videogame;
- I dissipatori sono stati testati applicando la discreta pasta termica Arctic MX-4, ed i test sono stati effettuati dopo una settimana di "assestamento" dalla sua applicazione;
- Tutte le ventole sono state alimentate direttamente tramite molex (con adattatore) o dal fan controller integrato nel case stesso, così da assicurarci che durante i test raggiungano sempre la massima velocità di rotazione.
Per stressare al massimo i 2+2 core a disposizione della CPU abbiamo deciso di utilizzare il benchmark WPrime V2.1, nel test da 1024MB. Non poteva mancare inoltre il classico test della navigazione web, in modalità "aggressiva", effettuato con circa 10 pagine aperte contemporaneamente.
Infine, per replicare una classica situazione da gioco, abbiamo monitorato la temperatura, estraendo infine un valore medio, durante l'esecuzione dei benchmark integrati nei titoli DiRT Rally e Batman: Arkham Knight.
Una volta terminati i test, e quindi raggiunta la temperatura massima della CPU, abbiamo lasciato il sistema in idle per 10 minuti, al termine dei quali è stata registrata la temperatura minima; le temperature sono state rilevate per mezzo del programma AIDA 64 Engeneering, il quale supporta pienamente i sensori integrati nella motherboard in uso.
Si precisa che nella stanza la temperatura si aggirava intorno ai 24°C e che la CPU non ha ancora subìto il trattamento di "delid"; per dimostrare il rendimento del Liquy 240 di iTek, abbiamo deciso di confrontarlo direttamente con il dissipatore stock fornito da Intel.
Probabilmente starete pensando "beh Vincenzo, ti piace vincere facile!" e di certo non avreste torto nell'affermarlo, ma il senso di tale prova è dimostrare agli utenti che sostituire il dissipatore originale fornito dal produttore con uno aftermark è un'operazione "buona e giusta".
Inutile dire che il grafico "parla da sè", e che non c'è necessità di fare alcun commento. Nel caso crediate che le temperature ottenute non siano proprio basse ricordate che, oltre alle temperature ambientali non ottimali, il piccolo i3-6100 di Intel non potrà mai essere "fresco" come una classica CPU dual-core, vista la presenza della funzionalità hyperthreading.
Per quanto riguarda invece il dissipatore Liquy 240 di iTek, posso tranquillamente dire che questo si distingue per un design sobrio ed elegante, accompagnato da una qualità costruttiva piuttosto buona. La resa complessiva, nei casi osservati, permette tranquillamente di operare con le ventole impostate a velocità basse, garantendo una silenziosità non "trascurabile".
Qualora riusciate a trovarlo in offerta, con prezzi che si aggirano intorno ai 65€, come già accaduto nei mesi precedenti, vi consiglio di non lasciarvelo scappare.
Non appena questo periodo funesto terminerà, mi riferisco ai tanti videogame in uscita dei quali sto preparando le recensioni, provvederò ad aggiornare questo articolo con i risultati ottenuti utilizzando la CPU in overclock ... senza considerare che ho in mente di effettuare una "piccola" mod a tema!
Si ringrazia nuovamente iTek per i sample gentilmente offerti.