Dopo aver effettuato la fase di preriscaldamento abbiamo rilevato le temperature di partenza. Questa è la situazione che si otterrebbe utilizzando il computer per compilare un documento con Microsoft Word - Excel o compiere qualsiasi tipo di lavoro che comporti un carico di lavoro minimo sul microprocessore.
Il Masterliquid Pro 120, al confronto con altre soluzioni di raffreddamento ad aria, offre temperature di partenza leggermente più alte. Si tratta comunque di pochi gradi, tanto che siamo in un'area di non apprezzabilità.
In condizioni di stress le cose cambiano completamente. Le rilevazioni effettuate al quinto minuto dello stress test OCCT PT mostrano che, mentre tutte le soluzioni raffreddate ad aria cominciano a vacillare, MasterLiquid Pro 120 sembra non accusare il colpo, e fornisce il miglior valore istantaneo.
L'istantanea al decimo minuto mostra perchè è bene dotarsi di un buon sistema AIO invece di un tradizionale dissipatore ad aria: sulle lunghe distanze e sotto carichi di lavoro elevati, l'AIO stabilizza le temperature ad un valore sensibilmente più basso, e lo riesce a mantenere costante nel tempo grazie all'azione congiunta dei molteplici elementi di cui è composto (radiatore, doppia ventola, rame, fluido refrigerante); al contrario, i sistemi ad aria sono molto più semplici per costruzionem e subiscono una perdita di efficacia perchè influenzati maggiormente dal surriscaldamento dell'intorno (ad esempio, integrati della scheda madre, calore della scheda video, delle memorie, dei dischi).
Passiamo adesso ai due grafici sulla media delle temperature, che mostrano il comportamento sotto sforzo in un intervallo di tempo di cinque e dieci minuti. Sui cinque minuti il MasterLiquid Pro 120 si attesta a 46,5°C, valore piuttosto basso che, ricordiamo, è ottenuto incorporando la fase iniziale di "partenza", ove lo stress test comincia ad agire e le temperature sono ancora basse (circa 30-35°C). Come era lecito attendersi, situazione di dominio per l'AIO di casa CoolerMaster.
Infine la media sui dieci minuti fornisce la situazione reale: il prodotto si stabilizza sui 49°C, battendo ogni soluzione ad aria posta a comparazione.
Se poi ci si chiede quali siano state le temperature massime raggiunte nel corso di questa prova, il grafico che segue vi farà chiarezza.