Circa un mese fa abbiamo ricevuto un’email da AMD, la quale ci invitava ad assistere alla presentazione ufficiale delle CPU Ryzen 2 a Londra, il giorno 10 aprile. La presentazione sarebbe stata dedicata ad un pubblico esclusivamente composto da giornalisti del settore.
Io, candidamente, risposi che sarebbe stato fantastico, ma che BitsAndChips non possiede le forze economiche per potersi permettere questa trasferta. Altre volte, altre case, ci hanno invitati ad eventi del genere, ad esempio durante il CES o il Computex, ma abbiamo sempre dovuto rifiutare. Come ben sapete, noi di B&C scriviamo di informatica per passione, non per denaro, e questa è anche la nostra forza/debolezza: cerchiamo di essere i più oggettivi possibili nei nostri articoli (Nel bene e nel male), e proprio per questo tendiamo a non attirare sponsor, o ad inimicarceli proprio (NVIDIA, ad esempio, fatica a fornirci schede video da recensire).
Quando però AMD mi risposte che il viaggio e il soggiorno sarebbero stati a loro carico rimasi alquanto sorpreso, non solo perché B&C è una testata piuttosto piccola, sebbene sia molto letta all’estero, ma soprattutto perché nel recente passato non ci siamo fatti problemi nel cestinare alcuni prodotti della casa di Sunnyvale (Ad esempio, il Sempron 3850 o l’Athlon A4-4000).
Ryzen 2, a prima vista sembrava essere una versione un poco migliorata di Ryzen, almeno così si leggeva sulle testate concorrenti e nei forum di appassionati, quindi cosa avrebbe potuto vietarci di bocciare questa uArch revisionata (AKA, Zen+)? Come detto, noi B&C non guardiamo in faccia a nessuno.
Eppure, questo evento non solo si è dimostrato illuminante da un punto di vista tecnico, ma anche umano. Siamo riusciti a capire come lavora AMD, e cosa c’è dietro a Ryzen 2 ed alle future declinazioni dell’uArch Zen. Se continuerete a leggere questa breve preview di Ryzen 2 comprenderete tutta la mia meraviglia.
In ultimo, poiché le CPU Ryzen 2 si sono dismostrate più di un semplice aggiornamento basato sulle sole frequenze, nelle prossime settimane pubblicheremo una serie di articoli di approfondimento, come fatto per le CPU Ryzen di prima generazione, e come abbiamo fatto con le CPU Intel Skylake-X. Probabilmente questa recensione vi sembrerà spoglia, ma per il momento abbiamo cercato offrire degli spunti di discussione. Nell'arco delle prossime settimane ci sarà da divertirsi. ;)
La nuova linea di CPU Ryzen 2, insieme al kit di Review, l’avevamo presentata in questi due articoli:
- AMD presenta ufficialmente le CPU Ryzen 2, disponibili dal 19 Aprile
- Unboxing del Review Kit di AMD per le CPU Ryzen 2
Qui ci teniamo a sottolineare alcune di cose. La prima, riguarda l’entrata in grande stile delle APU quali prodotti di riferimento per la fascia media e bassa. Le CPU Ryzen 3 pure spariranno gradualmente dalla scena, per lasciare sole protagoniste le APU.
Si tratta di una soluzione commercialmente eccellente, in quanto AMD può offrire un prodotto che Intel attualmente non può contrastare: un SoC dotato di quattro veloci core x86, in combinazione con una GPU che permette di giocare in FullHD gli ultimi titoli. Nella fascia tra i 200 Euro ed i 100 Euro, con questa mossa, AMD ha letteralmente tagliato le gambe ad Intel.
La seconda cosa di cui vogliamo parlare è l’assenza della CPU Ryzen 7 2800X. AMD ha deciso di semplificare il listino, così da favorire una più semplice classificazione delle CPU, ed al contempo garantire prezzi di commercializzazione più aggressivi, evitando una deleterea segmentazione.
I Die migliori di Pinnacle Ridge, al pari di quanto fatto con Summit Ridge, verranno preservati per la commercializzazione della seconda generazione di CPU ThreadRipper.
La terza, e più importante cosa di cui vogliamo parlare, è che AMD ha confermato il supporto della piattaforma AM4 fino al 2020. Questo farà felice tutti gli utilizzatori di CPU Ryzen, e confermerebbe la commercializzazione dell’uArch Zen2 sempre sul medesimo Socket. Con Zen3, probabilmente, vedremo il rilascio di un nuovo Socket, e l’utilizzo del Bus di comunicazione PCI-E 4.0 e delle memorie DDR5.
Parlando dei chipset, l’X470 risulta essere un affinamento dell’attuale X370: minori consumi, supporto alla tecnologia XFR2 (Non sfruttabile con i Chipset della passata generazione), e supporto alla tecnologia StoreMI (Molti simile nel funzionamento a FuzeDrive di Enmotus).
Piattaforma di Test
CPU | AMD Ryzen 7 2700X & 1700X |
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Scheda Madre | Gigabyte X470 Gaming 7 WiFi | ||
Bios | F4C | ||
DDR | 2x8GB DDR4-3400 Patriot @ 3400 MHz | ||
SSD |
SSD M.2 GOODRAM Ultimate 480GB | ||
HDD | Toshiba P300 1TB | ||
Scheda Video | XFX Fury X + Morpheus II | ||
Alimentatore | CoolerMaster V650 80+Gold | ||
Sistema Operativo | Windows 10 Professional 16299.125 |
||
Driver Video | Crimson 18.3.4 |
Metodologia di Test
La nostra metodologia operativa prevede quanto segue:
- Sul sistema sono stati installati solo i componenti necessari quali CPU, memoria RAM, scheda video ed SSD
- L'SSD di sistema è stato formattato, sono stati poi installati il sistema operativo, i driver per le periferiche ed i software di analisi
- Ogni test è stato ripetuto per tre volte e nel caso in cui valori di qualcuno di essi mostri una varianza troppo elevata il test stesso viene nuovamente ripetuto ma non prima di aver individuato le cause dell'errore
- Fra un test e l'altro il sistema viene riavviato
Per questa prima tornata di test, abbiamo utilizzato le memorie RAM di Patriot, per osservare come si comporta Ryzen 2 con memorie non B-Die (Le più pregiate). Come potrete osservare nelle prossime pagine, tutto è filato liscio, con le RAM che hanno tenuto i 3400MHz senza battere ciglio. Nell'arco dei prossimi test, utilizzeremo le G.Skill che ci ha fornito AMD nel Kit Review.
L’uArch “Zen+” a prima vista non sembra discostarsi troppo dalla prima iterazione, eppure nei suoi meandri possiamo osservare come le differenze siano notevoli. Applicando una strategia simile a quella applicata da Intel nel primo decennio degli anni 2000, AMD ha deciso di portare avanti un rinnovamento su due fronti con Zen+: si è migliorata l’uArch, sfruttando i punti di forza del Processo Produttivo di GlobalFoundries.
Moltissimi giornalisti ed appassionati hanno sempre considerato la vendita delle proprie FAB un grave errore da parte di AMD, in quanto si sarebbe più potuto lavorare su un progetto organico come avrebbe continuato a fare Intel: creare un Processo Produttivo tagliato su misura per l’uArch di riferimento.
A Londra, le cose che ci hanno raccontato vanno della direzione diametralmente opposta, o quasi. È vero che AMD non può decidere la roadmap di GlobalFoundries, ma comunque quest’ultima sta cercando di venire incontro alle esigenze della casa in rosso. Allo stesso tempo, conoscendo con largo anticipo i progetti sui 12nm FinFET, AMD ha potuto sviluppare un’evoluzione architetturale in grado di sfruttarne i vantaggi.
Per chiarire il discorso, è vero che i 12nm FinFET di GloFo non hanno garantito i 4,5 GHz di frequenza Turbo che in molti si aspettavano (Si è comunque arrivati ad un ragguardevole 4,35 GHz), ma ha comunque permesso ad AMD di migliorare notevolmente l’IMC DDR4 e le Cache L2 ed L3. Questo importantissimo miglioramento ha spinto l’IPC delle CPU Ryzen 2 praticamente alla pari con le CPU Intel CoffeeLake. Ora manca solo la frequenza pura, ma AMD è fiduciosa. I 7nm di TSMC e GloFo sono in arrivo per raggiungere questo obiettivo! E mentre AMD cerca di migliorare le prestazioni ST di Ryzen, c'è Intel che si è accorta che avere molti core, in un prossimo futuro, sarà essenziale. Il bello della concorrenza: basta CPU 4C/4T a 250 Euro!
Joe Macri, CTO della Divisione Client di AMD, descrive Ryzen 2
Tornando ai 12nm FinFET, Joe Macri ha parlato di “Faster transistors”. GlobalFoundries ha migliorato i 14nm FinFET, in modo che i transistor possano switchare più velocemente dagli stati attivi (ON) a quelli passivi (OFF), e che possano operare a tensioni ridotte. Tutto questo ha garantito ad AMD la possibilità di migliorare la Bandwidth e le latenze delle memorie in maniera enorme.
Altri miglioramenti all’uArch, riguardano l’aggiornamento della gestione del Turbo (XFR2), attraverso il quale non solo è possibile raggiungere frequenze più elevate, ma anche sfruttarle per una quantità maggiore di tempo, grazie ad un’elevata granularità di step.
Alcuni tra i giornalisti presenti. I primi tre a sinistra sono di nazionalità spagnola, mentre in successione possiamo citare Paolo Corsini (HWUP), Andrea Ferrario (TOMSHW) e Davide Fasola (HDBLOG)
Per farci testare di persona tutte queste novità, AMD ci ha messo a disposizione, in quel di Londra, una serie di postazioni, equipaggiate con CPU Ryzen 7 2700X abbinate ad diverse schede madri (AsRock, Asus, Gigabyte, MSI) e a diversi sistemi di raffreddamento (AiO e Aria).
Una postazione, tra quelle messe a disposizione.
Personalmente per prima cosa, appena messe le mani su una postazione libera, ho voluto testare Cinebench 15 e, saltato fuori il risultato di 1807 con frequenze default, ho sgranato gli occhi. Mica male per un semplice aggiornamento di CPU, se pensiamo che il 1700X in nostro possesso ha un punteggio di 1564!
Qui le foto che ho fatto, dopo aver overclockato leggermente il Ryzen 7 2700X che avevo sottomano a Londra. Dissipato ad Aria. Non ho voluto strapazzarlo eccessivamente dal punto di vista del vCore (Mi ero fermato a 1.40v). Frequenza e prestazioni non sono male davvero, e le RAM di G.Skill (Le stesse del Kit che abbiamo ricevuto) sono riuscite a tenere ottimi timing!
Subito, ho aperto AIDA64 per testare l’IMC e le Cache, in quanto era pacifico che questo miglioramento non potesse essere solo una questione di frequenze. Ed ecco la bomba: Bandwidth e Latenze sono migliorate tantissimo! Quello che si era detto durante la presentazione alla fine è risultato vero, niente false promesse.
Per esplicitare al meglio il miglioramento che possiamo osservare nel passaggio dal Ryzen 7 1700X al Ryzen 7 2700X (Disponibili attualmente in commercio a circa lo stesso prezzo), ecco qui alcuni benchmark comparativi eseguiti con AIDA64, alla medesima frequenza. Si tratta sicuramente un ottimo boost, tanto per i videogiocatori, quanto per gli utenti che utilizzano software professionali.
CPU | Ryzen 7 2700X @3.9GHz | Ryzen 7 1700X @3.9 GHz |
Miglioramento % |
Read DDR4 (MB/s) | 50257 | 48937 | +2,70% |
Write DDR4 (MB/s) | 47893 | 48450 | -1,15% |
Copy DDR4 (MB/s) | 42467 | 42983 | -1,20% |
Latency DDR4 (ns) | 66,4 | 72,3 | +8,16% |
Read Cache L1 (GB/s) | 969,67 | 868,52 | +11,65% |
Write Cache L1 (GB/s) | 486,04 | 435,37 | +11,64% |
Copy Cache L1 (GB/s) | 969,30 | 868,22 | +11,64% |
Latency Cache L2 (ns) | 1,0 | 1,0 | +0% |
Read Cache L2 (GB/s) | 956,67 | 827,09 | +15,67% |
Write Cache L2 (GB/s) | 475,49 | 424,92 | +11,90% |
Copy Cache L2 (GB/s) | 894,66 | 733,64 | +21,95% |
Latency Cache L2 (ns) | 3,1 | 4,4 | +29,55% |
Read Cache L3 (GB/s) | 407,61 | 368,18 | +10,71% |
Write Cache L3 (GB/s) | 404,27 | 365,87 | +10,50% |
Copy Cache L3 (GB/s) | 392,88 | 432,01 | +9,96% |
Latency Cache L3 (ns) | 9,6 | 11,5 | +16,52% |
In questi benchmark effettuati con AIDA64 Engineer, possiamo notare come i test che sfruttano di più la Cache (CPU Queen, CPU AES, CPU Hash, FPU Julia) godano di un notevole boost. L'aumento di frequenza della CPU, in proporzione, ha un impatto minore.
Qui di seguito, invece, lo screen di CPUz relativo al Ryzen 7 2700X a frequenze default. Come potete osservare, le differenze rispetto al Ryzen 7 2700X settato a 3.9 GHz sono minime, segno che le prestazioni della Cache è determinata non tanto da un aumento di frequenza, quanto da un miglioramento generale del Design e del Processo Produttivo di GlobalFoundries.
Dopo aver parlato della Cache, è ora di passare al Turbo, e più precisamente alla tecnologia XFR2, già vista in azione con le CPU Ryzen di prima generazione, e spiegata dettagliatamente in questo articolo (Con relativo aggiornamento per la recensione delle APU Raven Ridge).
Al fine di non ripetere quanto già detto, vi invitiamo a leggere le pagine relative alla tecnologia XFR degli articoli citati. Qui di seguito, invece, vorremmo esporre un paio di pensieri, dopo aver testato la CPU Ryzen 7 2700X con il dissipatore in bundle, il Wraith Prism RGB.
Partiamo, comunque, da una breve descrizione della tecnologia XFR2. Oltre ad essere gestita da una serie di sensori che affollano tutto il Die, l’XFR2 è governata da una serie di algoritmi, in combinazione con la tecnologia Precision Boost 2, la quale la possiamo definire il classico Turbo.
Se si rimane entro determinate condizioni termiche e di consumo, le CPU Ryzen 2 di 2a generazione possono – in maniera aggressiva – aumentare la frequenza operativa di uno o più Core, fino al raggiungimento di un limite massimo, determinato da una serie di fattori: l’XFR2 aumenta la frequenza della CPU, fino al raggiungimento o del TDP massimo (A seconda della CPU utilizzata), o della corrente erogabile dal Socket AM4 (95 Amp) o della temperatura di sicurezza (60 tCase°C).
Per garantire sempre il massimo delle prestazioni, per le CPU Ryzen 2 di 2a generazione AMD ha inoltre di deciso non scendere a compromessi per quanto concerne la qualità costruttiva, confermando l’utilizzo della saldatura tra Die ed IHS (Per la gioia degli utenti Enthusiast), e l’utilizzo di un materiale di saldatura di qualità ancora più elevata. Questa scelta permette di migliorare notevolmente lo scambio di calore tra Die ed IHS, e quindi tra IHS e dissipatore, offrendo un più elevato margine di manovra per i boost di frequenza dell’XFR2.
I processori Ryzen (A parte le APU) hanno tutti l'IHS saldato. Le CPU Intel, invece, sfruttano la pasta termoconduttiva tra Die ed IHS, limitandone così le possibilità in overclock e sacrificandone l'efficienza (Temperature più elevate).
Questo significa che, se si vuole utilizzare una CPU Ryzen2 a Default, un buon sistema di dissipazione è molto importante, e lo abbiamo notato sfruttando il dissipatore in bundle.
Come è possibile osservare dai benchmark effettuati con Cinebench 15, passare dal dissipatore Wraith Prism RGB al sempreverde OCZ Vendetta 2, ha portato ad un leggero miglioramento prestazionale.
Quando leggerete le recensioni d altri portali, tenete bene in considerazioni questo fattore. E se volete sfruttare a dovere l'XFR2, dotatevi di un dissipatore di fascia alta (Sebbene già così sia ben sfruttato).
In ultimo, anche per questo la CPU Ryzen 2 2600X ha in bundle il "solo" Wraith Spire: si tratta di un dissipatore più che adeguato per un TDP di 65W (Limite ultimo per l'XFR2 di questa CPU).
Mentre tutti puntano sull’overclock, noi ci siamo divertiti, almeno per il momento, a provare la CPU Ryzen 7 2700X in downvolt, come avevamo già fatto con le CPU Ryzen di prima generazione.
Tabella comparativa, realizzata per l'articolo "Ryzen: cosa sappiamo ad un mese dal lancio"
All’epoca rimanemmo sbalorditi non solo dall’ottima propensione al downvolt di queste CPU, ma anche dall’elevata tensione di funzionamento impostata da AMD di default (Con punte vicine ai 1.5v con l'XFR attivo). All’epoca scrivemmo che questa scelta fu fatta per immettere in commercio quante più CPU possibile, grazie al Binning effettuato attraverso la tecnologia XFR, ed ancora oggi ne siamo convinti. Con le CPU Ryzen 2 la storia non è cambiata.
Abbiamo testato la CPU Ryzen 7 2700X a 3.9 GHz, ed effettivamente le tensioni richieste sono più basse rispetto a quanto visto con il Ryzen 7 1700X, il Ryzen 7 1800X e il Ryzen 7 1700. Per tenere i 3.9 GHz sono bastati 1,1875v al Ryzen 7 2700X, segno che quanto ha affermato AMD è vero: i 12nm FinFET di GlobalFoundries non solo permettono frequenze più elevate, ma garantiscono anche la possibilità di sfruttare tensioni di funzionamento ridotte rispetto ai 14nm FinFET.
Nel nostro caso abbiamo forse esagerato, in quanto secondo le slide di AMD si cita un valore di 50mV, mentre nel test sul campo abbiamo assistito ad una riduzione di ben 100mV. Probabilmente si tratta di un esemplare molto fortunato.
Abbiamo inoltre testato i consumi, provando la CPU con un overclock su tutti i core a 4.1 GHz. Anche in questo caso siamo riusciti a tenere perfettamente stabile la CPU con un vCore di 1.325v.
Va notato come a 4,1 GHz il Ryzen 7 2700X non solo consumi meno della CPU a default, ma ottenga anche un risultato migliore. Avendo effettuato i test con il dissipatore Boxed, probabilmente l’XFR2 faceva fatica ad entrare in funzione al 100% con le impostazioni di default (Le tensioni di funzionamento arrivano a toccare gli 1.5v!).
In linea generale, qualora si volesse overclockare la CPU, e non si disponesse di un dissipatore AiO di fascia alta, consigliamo di testare attentamente le prestazioni prima di decidere se mantenere o meno l’overclock, soprattutto tenendo in considerazione il consumo energetico. Nel nostro caso, per quanto concerne Cinebench 15, il Ryzen 7 2700X a 3.9 GHz offre un ottimo rapporto consumi/prestazioni!
Voglio, in ultimo, descrivervi anche la situazione in cui mi sono trovato nel recensire in anteprima la nuova piattaforma Ryzen 2 di AMD. Come capita spesso, tanto per AMD quanto per Intel, quando viene presentato un nuovo prodotto, e non semplicemente un semplice respin, può capitare che non tutto funzioni al meglio.
Qui di seguito alcune un elenco di alcune cose che si sono rivelate problematiche:
- la scheda madre AsRock X470 Taichi Ultimate offre risultati leggermente più bassi nei benchmark rispetto alla Gigabyte X470 Gaming 7 WiFi utilizzata dal sottoscritto per questa breve tornata di test. Per questo motivo, per il momento, ho scelto la Gigabyte come scheda di riferimento;
- La Gigabyte X470 Gaming 7 WiFi rende quasi del tutto impossibile downclockare la CPU Ryzen 7 2700X sotto i 3.8 GHz. I fake boot non si contano;
- Con AIDA64 è impossibile controllare le temperature della CPU, in quanto – con entrambe le schede – in Idle si parte da 88°C, e sotto stress si arriva a superare i 130°C (Questo errore non si riscontra con le CPU Ryzen di prima generazione).
Spero che nelle prossime settimane questi piccoli “bug” si possano risolvere, così da poter effettuare i test che ho intenzione di pubblicare.
Più in particolare, questi sarebbero gli articoli che intendiamo pubblicare quali approfondimenti:
- scaling delle prestazioni (Software di produttività e videogiochi) in relazione alla frequenza ed ai timing delle RAM;
- scaling delle prestazioni (Software di produttività e videogiochi) in relazione al sistema di dissipazione utilizzato;
- differenza di IPC tra Ryzen 1 e Ryzen 2 (Software di produttività e videogiochi) a parità di frequenza;
- test completi sul Downvolt e il Downclock delle CPU;
- confronto tra il Ryzen 5 2600X (MSRP 229$) e la CPU Intel i5-8400 (MSRP 219$) in ambito videoludico;
- confronto tra Ryzen 2 su schede madri X370 e X470.
Naturalmente, come sempre, se avete suggerimenti su eventuali ulteriori test da effettuare, sono/siamo a disposizione. ;)
Nel complesso, le CPU Ryzen 2 si sono dimostrate eccellenti, decisamente superiori alle mie aspettative iniziali. Chi in questo momento possiede una CPU Ryzen 7 1700X o inferiore, potrebbe seriamente prendere in seria considerazione di aggiornare il sistema con il Ryzen 7 2700X!