Dopo aver parlato della Cache, è ora di passare al Turbo, e più precisamente alla tecnologia XFR2, già vista in azione con le CPU Ryzen di prima generazione, e spiegata dettagliatamente in questo articolo (Con relativo aggiornamento per la recensione delle APU Raven Ridge).
Al fine di non ripetere quanto già detto, vi invitiamo a leggere le pagine relative alla tecnologia XFR degli articoli citati. Qui di seguito, invece, vorremmo esporre un paio di pensieri, dopo aver testato la CPU Ryzen 7 2700X con il dissipatore in bundle, il Wraith Prism RGB.
Partiamo, comunque, da una breve descrizione della tecnologia XFR2. Oltre ad essere gestita da una serie di sensori che affollano tutto il Die, l’XFR2 è governata da una serie di algoritmi, in combinazione con la tecnologia Precision Boost 2, la quale la possiamo definire il classico Turbo.
Se si rimane entro determinate condizioni termiche e di consumo, le CPU Ryzen 2 di 2a generazione possono – in maniera aggressiva – aumentare la frequenza operativa di uno o più Core, fino al raggiungimento di un limite massimo, determinato da una serie di fattori: l’XFR2 aumenta la frequenza della CPU, fino al raggiungimento o del TDP massimo (A seconda della CPU utilizzata), o della corrente erogabile dal Socket AM4 (95 Amp) o della temperatura di sicurezza (60 tCase°C).
Per garantire sempre il massimo delle prestazioni, per le CPU Ryzen 2 di 2a generazione AMD ha inoltre di deciso non scendere a compromessi per quanto concerne la qualità costruttiva, confermando l’utilizzo della saldatura tra Die ed IHS (Per la gioia degli utenti Enthusiast), e l’utilizzo di un materiale di saldatura di qualità ancora più elevata. Questa scelta permette di migliorare notevolmente lo scambio di calore tra Die ed IHS, e quindi tra IHS e dissipatore, offrendo un più elevato margine di manovra per i boost di frequenza dell’XFR2.
I processori Ryzen (A parte le APU) hanno tutti l'IHS saldato. Le CPU Intel, invece, sfruttano la pasta termoconduttiva tra Die ed IHS, limitandone così le possibilità in overclock e sacrificandone l'efficienza (Temperature più elevate).
Questo significa che, se si vuole utilizzare una CPU Ryzen2 a Default, un buon sistema di dissipazione è molto importante, e lo abbiamo notato sfruttando il dissipatore in bundle.
Come è possibile osservare dai benchmark effettuati con Cinebench 15, passare dal dissipatore Wraith Prism RGB al sempreverde OCZ Vendetta 2, ha portato ad un leggero miglioramento prestazionale.
Quando leggerete le recensioni d altri portali, tenete bene in considerazioni questo fattore. E se volete sfruttare a dovere l'XFR2, dotatevi di un dissipatore di fascia alta (Sebbene già così sia ben sfruttato).
In ultimo, anche per questo la CPU Ryzen 2 2600X ha in bundle il "solo" Wraith Spire: si tratta di un dissipatore più che adeguato per un TDP di 65W (Limite ultimo per l'XFR2 di questa CPU).