Oggi torniamo a parlare di Solid State Drive, recensendo l'ultimo prodotto, in linea temporale, di fascia consumer che attualmente compone la linea di OCZ Storage Technologies e che a noi mancava di provare.
La serie Radeon R7 è stata sviluppata da OCZ in collaborazione con AMD al fine di offrire ai videogiocatori un SSD dalle prestazioni equilibrate privilegiando, come andremo ad osservare, quelle caratteristiche che possono aiutare a migliorare l'esperienza ludica (per quanto ciò sia possibile utilizzando l'ormai saturatissima, da anni, connessione SATA III).
Così, dopo aver commercializzato una linea di memorie RAM DDR3 sempre con il brand “Radeon”, ma in collaborazione con Patriot, AMD aggiunge un tassello alla propria offerta, ricalcando in parte quanto offre la grande rivale di sempre, Intel, anch'essa produttrice di SSD (ma in maniera diretta e non attraverso un rebrand) e sponsorizzatrice di memorie DDR3 e DDR4 con il proprio logo (sono da ricordare, ad esempio, le Patriot Viper “Intel Edition”).
Il successo di un marchio rispetto ad un altro, infatti, si gioca anche su questi aspetti, in quanto la presenza percepita sul mercato di una marca da parte del consumatore è molto importante, potenziando nella psicologia dell'acquirente l'importanza del marchio stesso, e rendendo di fatto quest'ultimo spesso più imponente di quanto non sia in realtà (il tutto attraverso la, così detta, Psicologia della Comunicazione). Questa strategia fu applicata con successo da Intel, per la prima volta, con l'introduzione delle CPU “Pentium” attraverso l'utilizzo del motto, passato alla storia, “Intel Inside”, il quale non solo stava a significare che dentro al PC c'era una CPU Intel, ma che Intel stessa si assumeva la responsabilità per la sua Garanzia e la sua affidabilità (Cosa, all'epoca, decisamente non scontata). Se da un lato questa idea costò praticamente subito ad Intel mezzo miliardo di dollari (a causa di un bug che afflisse i primi Pentium commercializzati, sostituiti in blocco), dall'altro lato permise alla casa di Santa Clara di far nascere attorno a sé la leggendaria nomea di azienda affidabile, ancora oggi indissolubile.
Non è un caso che AMD, con gli SSD della serie Radeon R7, abbia deciso offrire una garanzia di ben 4 anni attraverso la formula Shield Plus di OCZ, ma forse stiamo precorrendo troppo in fretta le tappe di questa recensione, quindi avanziamo per gradi e cominciamo, come è d'uopo, dall'inizio.
Come abbiamo già avuto modo di osservare nella recensione dell'ARC 100, OCZ ha deciso di utilizzare il medesimo PCB, modificando di volta in volta o il firmware o il NAND CTRL, per tutti i propri SSD di fascia consumer, qualli l'ARC 100, il Vertex 460 ed il Vector 150. Anche in questo caso il modus operandi dell'azienda statunitense non cambia, in quanto il PCB è il medesimo dei modelli appena elencati, ed anzi si tratta del medesimo PCB del più prestigioso Vector 150.
Questa strategia permette ad OCZ di poter offrire ottimi prodotti a prezzi concorrenziali attraverso l'utilizzo di un'economia di scala, al pari di quanto Toshiba sta facendo con la produzione delle NAND Flash da 19nm: non si diversifica tra fascia bassa, media e alta, ma si producono solo prodotti allo stato dell'arte, al fine di abbassarne i costi. Se da un lato questo non permette di commercializzare prodotti dal prezzo più basso in assoluto, dall'altro permette alle due case (Toshiba e la controllata OCZ) di realizzare prodotti di fascia media e alta dal prezzo eccezionale, come nel caso dell'ARC 100, tanto da poter permettersi di offrire la garanzia “Shield Plus”.
SSD | ARC 100 @240GB | Vertex 460 @240GB | Radeon R7 @240GB | Vector 150 @240GB |
CTRL NAND | Barefoot 3 M10 | Barefoot 3 M10 | Barefoot 3 M00 | Barefoot 3 M00 |
Sequential Read Speed | 480 MB/s | 540 MB/s | 550 MB/s | 550 MB/s |
Sequential Write Speed | 430 MB/s | 525 MB/s | 530 MB/s | 530 MB/s |
Random Read Speed (4K, QD32) | 75.000 IOPS | 85.000 IOPS | 95.000 IOPS | 90.000 IOPS |
Random Write Speed (4K, QD32) | 80.000 IOPS | 90.000 IOPS | 90.000 IOPS | 95.000 IOPS |
Steady State Random Write (4K QD32) | 18.000 IOPS | 23.000 IOPS | 20.000 IOPS | 26.000 IOPS |
Garanzia | 3 Anni - Shield Plus | 3 Anni | 4 Anni - Shield Plus | 5 Anni |
Target clienti | Desktop e Notebook | High Performance PC | High Performance PC | Workstation |
Tornando all'hardware del Radeon R7, ci troviamo di fronte ad un Vector 150 camuffato da SSD di fascia media, in quanto il NAND CTRL è il medesimo, il Barefoot 3 M00. Si tratta di una versione che lavora a frequenze più elevate rispetto al Barefoot 3 M10 (352 MHz versus 397 MHz) che troviamo sull'ARC 100 e sul Vertex 460, e quindi in grado di garantire un maggior numero di IOPS ed una maggiore bandwidth.
Sempre sul PCB troviamo i soliti 256MB di DDR3 quali Cache Buffer, prodotti da Micron, mentre i chip NAND Flash sono prodotti da Toshiba e si tratta delle ottime NAND MLC A19 prodotte a 19nm, le quali sono caratterizzate da un elevato grado di affidabilità (essendo state studiate anche per un utilizzo in ambito Enterprise).
Solo un pad termico è presente per migliorare lo scambio di calore con il robusto chassis in metallo dell'SSD, ed è posto sul CTRL NAND. Toshiba, come abbiamo avuto modo di osservare nella recensione dell'SSD HG6 da 512GB, aveva invece posto un pad termico sopra ad ogni chip NAND Flash. Non si tratta comunque di una grave pecca, in quanto questi ultimi non scaldano eccessivamente. L'affidabilità, quindi, non ne è pregiudicata.
Come abbiamo avuto modo di scrivere, il PCB è perfettamente identico a quello degli altri SSD di fascia consumer di OCZ, in quanto il seriale identificativo è il medesimo. Abbiamo inoltre raccolto le sigle dei PCB degli altri SSD nella tabella qui in basso.
SSD | ARC 100 | Vertex 460 | Radeon R7 | Vector 150 |
PCB | PCB-0316-X05 | PCB-0316-X04 | PCB-0316-X03 | PCB-0316-X03 |
Contrariamente a quanto fatto con gli SSD marchiati solo OCZ, per il Radeon R7 si è scelto di utilizzare, al posto delle singolari viti Torx, delle normali viti a stella. Questo ha però costretto il duo AMD-OCZ ad applicare un sigillo di garanzia su una delle quattro viti, al fine di evitare che l'utenza possa aprire, anche solo per curiosità, lo chassis (Anche con le viti Torx è possibile farlo, ma dubitiamo che un utente comune decida di comprare un set di chiavi Torx solo per questa curiosità).
In bundle con l'SSD di AMD giunge anche il software di clonazione Acronis True Image, il quale se dovessimo comprarlo a parte ci verrebbe a costare circa 30 euro. Per l'utente finale si tratta sicuramente di un utile strumento, in quanto permette di ripristinare l'immagine del proprio sistema operativo senza la necessità di reinstallare tutto da 0.
Per fare ciò, basta creare attraverso Acronis True Image una copia del nostro sistema operativo (il momento perfetto per farla, solitamente, è quando il S.O. è stato appena installato e sono presenti sono i driver delle periferiche). Nel caso, nel corso dell'utilizzo quotidiano, Windows dovesse presentare dei problemi, o dovesse risultare eccessivamente lento a causa delle porcherie installate nel corso delle settimane o dei mesi, non dovremo far altro che caricare l'immagine precedentemente salvata per avere nuovamente un sistema pulito e scattante.
Nella scatola del nostro SSD troveremo un foglio su cui è segnano il Product Key da utilizzare per attivare il software, scaricabile a questo indirizzo. Sempre alla stessa pagina sono disponibili le istruzioni per clonare il proprio Sistema Operativo.
Oltre a questo utile software, troveremo nella scatola un adattatore in metallo per utilizzare l'SSD in vani da 3,5” e un set di viti atte allo scopo.
Come abbiamo avuto modo di anticipare nell'incipit della recensione, AMD ed OCZ non hanno utilizzato solo quanto di meglio sono in grado di offrire dal punto di vista hardware e software, ma hanno anche deciso di offrire una garanzia di altissimo livello, superiore a quella, già ottima, fornita per l'OCZ ARC 100.
Al pari del fratello appena menzionato, l'SSD Radeon R7 è garantito per 4 anni attraverso la formula “Shield Plus”, la quale permette la sostituzione gratuita della periferica. Come funziona il tutto?
Nel caso l'SSD si guasti, OCZ provvederà a farsi carico delle spese di spedizione di andata e di ritorno dell'unità, inviandovi a casa un corriere a ritirarla, il tutto nel più breve tempo possibile. Questo servizio garantisce al cliente tre certezze:
- la qualità dell'SSD, in quanto difficilmente qualcuno potrebbe offrire un tale servizio per un prodotto scadente (ogni RMA costa!);
- non è necessario l'invio della fattura d'acquisto, spesso dimenticata o persa chissà dove, ma il solo seriale stampato sull'etichetta sotto l'SSD (l'RMA è gestito direttamente da OCZ);
- evita l'esborso dei 10 euro necessari alla spedizione dell'SSD in RMA nel caso questo si guasti, oltre l'eventuale fila alle Poste.
In un mercato in cui tutti gli SSD Sata III si somigliano dal punto di vista delle prestazioni assolute, poter contare su questi capisaldi potrebbe sicuramente spronare il cliente a scegliere il prodotto di OCZ ed AMD. Finché il prodotto funziona tutte le case sono ottime, ma solo poche sono in grado di fornire un servizio assistenza di alto livello come questo.
Configurazione di Prova
CPU | Xeon E3-1230V3 (4c/8t) |
Scheda Madre | Asus Z87-M Plus |
Memorie | 2x4GB DDR3-1600 9-9-9-27 |
Scheda Video | Gigabyte Radeon 270X Windforce OC 2GB GDDR5 |
Alimentatore | Antec HCG620 620W |
SSD |
OCZ ARC 100 240GB SATA III |
Sistema Operativo | Windows 8.1 Professional |
Driver | AMD Catalyst 14.8 Intel ChipSet INF 10.0.13 |
Programmi |
AIDA64 Engineer v4.60 |
*Il RevoDrive 350 è stato testato con Windows 8 Professional, e non con Windows 8.1 Professional
Metodologia di Test
La nostra metodologia operativa prevede quanto segue:
- Sul sistema sono stati installati solo i componenti necessari quali CPU, memoria RAM, scheda video ed hard disk.
- L'hard disk di sistema è stato formattato, sono stati poi installati il sistema operativo, i driver per le periferiche ed i software di analisi
- Sull'SSD viene effettuata una prima serie completa di test anche se i dati che ne derivano vengono utilizzati solo per scopi secondari. I risultati veri e propri saranno quelli che derivano dalle altre serie di test effettuate solo dopo aver riempito completamente l'SSD ed averlo formattato
- Ogni test è stato ripetuto per tre volte e nel caso in cui valori di qualcuno di essi mostri una varianza troppo elevata il test stesso viene nuovamente ripetuto ma non prima di aver individuato le cause dell'errore
- Fra un test e l'altro il sistema viene riavviato
- I dischi sono impostati per funzionare in modalità AHCI e con tecnologia TRIM funzionante
IOMeter è una di quelle suite che non possono mancare, non tanto perché sia effettivamente qualcosa di utile, quanto perché negli anni è diventata “de facto” un'istituzione del settore e molte persone la considerano necessaria. Poco aggiornata e spesso inaffidabile per i risultati (in quanto le variazioni dei risultati possono risultare notevoli alla più piccola modifica hardware o software), rimane comunque uno di quei programmi di test che fanno fatica ad andare in pensione. Pensiamo, ad esempio, ad un altro benchmark, il mai dimenticato Super Pi, il quale nei portali internazionali è stato messo in soffitta in tempi relativamente recenti.
Tornando a noi, ed a IOMeter, vediamo come si comporta il nostro Radeon R7 con un test molto semplice di lettura random, così da verificarne gli IOPS con file da 4KB, al pari di quanto abbiamo fatto con gli altri SSD da noi recensiti. Si tratta di un test utile, più che altro, per osservare le capacità velocistiche dell'SSD in ambienti Server, in quanto nell'uso comune la stragrande maggioranza (superiore al 99%) dei file utilizzati sono di dimensioni superiori a diversi megabyte.
In questo caso l'SSD di AMD e OCZ ci elargisce numeri un poco inferiori a quelli dichiarati, fermandosi a 86.041 IOPS (Contro i 95.000 teorici).
Oltre a questo test ne abbiamo realizzato anche un secondo, molto più pesante, e durato 12 ore, nel quale abbiamo tentato di simulare un utilizzo tradizionale (per modo di dire, in ambito casalingo ...), attraverso 144 test consecutivi di scrittura (Steady-State Random Write Speed). In questo caso, invece, il Radeon R7 ha mostrato risultati leggermente migliori rispetto a quelli dichiarati, come è possibile osservare dalla tabella.
Radeon R7 240GB | IOPS dichiarati | IOPS reali |
Random Read Speed (4KB, QD32) | 95.000 | 86.041 |
Steady-State Random Write Speed (4KB, QD32) | 20.000 | 21.920 |
In linea generale l'SSD Radeon R7 si dimostra un buon prodotto anche per un utilizzo che va oltre al settore gaming, come ad esempio quello dei Server entry-level.
ATTO Disk Benchmark ci permette di apprezzare i tweak che AMD e OCZ hanno voluto implementare nel Firmware del Radeon R7 così da differenziarlo dal Vector 150, quest'ultimo maggiormente rivolto ai settori Workstation e Server entry-level. Il Vector 150 si mostra mediamente più in forma con i file sotto i 16MB, mentre il Radeon R7 torna in vantaggio nella scrittura sequenziale di file di grandi dimensioni (come abbiamo già avuto modo di riportare, quelli più utilizzati in ambito casalingo).
Da sinistra, Kingston SSDNOW 300, OCZ ARC 100 e Toshiba HG6
Da sinistra, RevoDrive 350, Vector 150 e Radeon R7
Il benchmark AS-SSD ci mostra ancora una volta il Vector 150 e il Radeon R7 praticamente appaiati, con un leggero vantaggio dell'uno o dell'altro in determinati ambiti. Appare evidente come OCZ ed AMD abbiano cercato di limare qui e là i valori del firmware dei due SSD.
Da sinistra verso destra: Kingston SSDNOW 300, ARC 100 e Toshiba HG6
Da sinistra, RevoDrive 350, Vector 150 e Radeon R7
La suite di lettura di AIDA64 ci conferma ancora una volta come il Vector 150 ed il Radeon R7 siano molto simili, per non dire identici. L'unica differenza sostanziale riguarda i valori di lettura randomica, situazione tipica del settore Workstation e, soprattutto, Server, in cui il Vector 150 esce vincitore.
Da sinistra,Toshiba HG6 ed OCZ ARC 100
Da sinistra, OCZ Vector 150 e Radeon R7
Sempre sulla falsariga della suite di test di AIDA64, anche CrystalMark Disk ci offre una panoramica simile, confermando la propensione del Radeon R7 nel macinare MB su MB di dati sequenziali.
Con la serie di SSD Radeon R7, AMD ed OCZ hanno cercato di portare all'estremo quanto è già stato fatto con l'ARC 100 non tanto dal solo punto di vista velocistico, quanto soprattutto dell'offerta a 360°.
Se prestazionalmente ci troviamo di fronte ad uno dei migliori SSD con interfaccia Sata III in circolazione, dal punto di vista della Garanzia e del Bundle siamo decisamente sopra la media, come abbiamo avuto modo di riportare durante la recensione. Puntando in particolare i riflettori sulla Garanzia, il pacchetto “ShieldPlus”, già visto con gli SSD della serie ARC 100, è stato qui potenziato arrivando ad offrire ben 4 anni di copertura di alto livello.
Evidenziato più e più volte come ormai le prestazioni siano giunte ad un muro, almeno attraverso l'utilizzo della connessione Sata III, appare evidente che oggi il cliente non deve necessariamente scegliere un SSD in base alla pura velocità dello stesso (tra un modello ed un altro le differenze sono decisamente risicate). Quello che realmente dovrebbe fare la differenza è tutto il contorno al prodotto: garanzia, bundle, servizio clienti e via di questo passo.
Come abbiamo scritto nella recensione del sistema di videosorveglianza di Buffalo un paio di giorni fa, il cliente deve alla fine porsi una semplice domanda: conviene risparmiare qualche euro, rischiando di vedere il proprio sistema bloccato per dei giorni o delle settimane in caso di RMA, oppure si può spendere qualcosa in più garantendosi così una vita più tranquilla?
Prezzo attuale dei modelli di SSD Radeon R7 (per prezzi aggiornati, seguire il Link):
- 120GB @ 83 Euro
- 240GB @ 138 Euro
- 480GB @ 264 euro