Le APU Raven Ridge sono uscite con un leggero ritardo rispetto alle CPU Ryzen principalmente per la volontà di voler integrare l’ultima revisione dell’architettura GCN, nome in codice “VEGA”.
Sebbene questa uArch non abbia fatto impazzire i videogiocatori a causa di driver incompleti (E che rimarranno tali almeno fino a NAVI), VEGA ha mostrato comunque eccellenti caratteristiche quando opera a tensioni di funzionamento molto basse. Ma di questo parleremo nel paragrafo relativo ai benchmark ed ai consumi.
Parlando più nello specifico delle feature di VEGA, possiamo affermare che si tratta di un’evoluzione piuttosto spinta di Polaris: è stato introdotto un nuovo motore geometrico, così come i Primitive Shader, per migliorare il throughput di poligoni. Il design, rispetto a Polaris, è stato modificato per avvicinarsi maggiormente allo standard delle DirectX12, attraverso l’introduzione di Stage nella Pipeline dedicati all’input assembly, al vertex shading, al hull shading, alla tessellation, al domain shading e al geometry shading.
A sinistra la gestione della Pipeline in Polaris, a destra in VEGA
Tra le feature più interessanti integrate in VEGA, a nostro parere vi è il Next-Generation Compute Unit (NCU) completo del Rapid Packed Math. Questa feature è in grado di aumentare notevolmente la capacità di elaborazione delle variabili a 16 Bit, e poiché sarà sfruttata in larga misura nel mondo console (Ora con la PS4, in futuro anche con l’XBOX), sicuramente permetterà un buon boost prestazionale per l’iGPU di Rave Ridge con i videogiochi in uscita nei prossimi anni.
Avere una GPU veloce, comunque, può non essere sufficiente se vi sono dei colli di bottiglia, come ad esempio le latenze elevate tra CPU e GPU, o una Banwidth delle DRAM insufficiente. Per sopperire al primo problema, AMD ha sfruttato l’ormai conosciutissima tecnologia Infinity Fabric, da noi descritta in questo articolo.
Per il secondo problema, invece, AMD ha migliorato l’IMC DDR4, portando il supporto nativo dalle DDR4 da 2666MHz a 2933MHz.